𝓣𝓱𝓮 𝔀𝓪𝓵𝓴

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Stavamo camminando da circa 3 ore quando cominciai ad intravedere le prime case in lontananza. Fino a quel momento la mia vista era stata completamente compromessa dalla fitta oscurità ,e l'unica cosa che mi guidava era la mano di Jeff ,saldamente avvinghiata alla mia ,che mi costringeva a mantenere il suo passo sostenuto. Potevo chiaramente avvertire il sangue che pulsava attraverso la sua pelle,segno di una forte eccitazione per quello che stava per commettere. Un massacro. Per tutta la durata del "viaggio" nessuno dei due aveva parlato, io mi limitavo a seguirlo ,stando attenta a non inciampare per la velocità con la quale la mia guida camminava. Quest'ultimo ,invece,era evidentemente troppo preso dalla fretta di togliere la vita a qualche anima innocente per anticiparmi qualcosa ,oppure ,cosa molto probabile, stava semplicemente improvvisando il tutto. Nel mentre cercavo di prepararmi psicologicamente a quello a cui avrei potuto assistere ,in modo tale da non arrivare impreparata,ma ero talmente anestetizzata dall'alcol e dalla confusione mentale della situazione ,che facevo addirittura fatica a pensare. Tutto quello che riuscivo a fare era camminare ,tenendo lo sguardo fisso sull'asfalto bagnato dall'umidità ,ascoltando i nostri passi veloci ,e cercare di orientarmi nel tempo e nello spazio ,per quanto potevo. L'aria era fredda e pungente,ciò stava a significare che era inverno inoltrato ormai,forse dicembre ,gennaio? Il sole era già calato da un pezzo e le strade erano deserte ,quindi probabilmente era notte. Si,sicuramente era notte. Jeff non sarebbe mai uscito di sera,nessuno doveva vederci. Eravamo ormai in periferia, anche se non alzavo la testa per guardarmi intorno ,potevo tranquillamente dedurlo ,non sentivo rumori di automobili o schiamazzi da bar ,la zona era isolata. Inoltre avevamo superato il bosco da solamente un paio d'ore. Continua a cercare di immaginarmi la scena che a breve mi aspettava: sangue ovunque,probabilmente urla,una casa ben arredata ,una tranquillità familiare completamente distrutta a causa delle pulsioni di un essere che probabilmente non era nemmeno reale. Fino a poco tempo prima non avrei mai immaginato che queste cose potessero succedere realmente,ma adesso,adesso ero io la protagonista di tutto ciò. Con la mente completamente immersa in questi pensieri inciampai ,rischiando di cadere atterra,cosa che non fermò il mio aguzzino dal proseguire a passo sostenuto. In quel momento ,stizzita dalla situazione ,esclamai di getto:" Puoi rallentare ,per favore ?!" A quelle parole Jeff si fermò improvvisamente,senza allentare la presa sulla mia mano. Potei percepire una leggera risata provenire da sotto il suo cappuccio bianco. Si voltò girando il collo e piegando leggermente la testa di lato,in modo da guardarmi negli occhi ,e con un sorriso stampato sul volto sussurrò:" perdonami bambolina,rallento un po' il passo." A quel punto continuammo a proseguire più lentamente,in modo che potessi tenere il passo senza difficoltà,rischiando di rompermi una gamba ad ogni curva. In quel modo riuscii a guardarmi intorno ,capendo più o meno in che punto della città ci trovassimo. Avevo ragione,eravamo in periferia. Le case si somigliavano tutte e avevano l'aria di ospitare famiglie,la zona era tranquilla ,non si sentivano nemmeno cani abbaiare. In quel momento pensai che Jeff dovesse aver scelto con cura la sua "zona di caccia ". Famiglie con bambini equivale a gente abituata ad andare a letto presto,senza animali che potessero dare fastidio durante l'irruzione ,un ambiente perfetto per un serial killer in cerca di prede facili. Immediatamente realizzai la cosa peggiore. Famiglie. Famiglie equivale a bambini. Un brivido di terrore mi percorse la spina dorsale ,e il cuore saltò un battito. Come mai lo avevo realizzato solo ora? Jeff era un assassino a sangue freddo. Non si sarebbe ovviamente fermato davanti alla tenera età,avrebbe portato a termine il suo operato indipendentemente da chi avrebbe potuto trovarsi davanti. Era orribile ,uno scempio degno del peggiore dei demoni. Non volevo assistervi ,ma non avevo scelta. Poi ,d'un tratto ,un pensiero perverso mi fece vibrare le sinapsi. Che espressione ha una persona che sta per essere privata della vita ? E un bambino ? Che espressione potrebbe avere nel l'esatto momento in cui il coltello di un assassino si avvicina alla sua gola ?
Cosa?! Lo stavo pensando sul serio? No. Non poteva essere,quel pensiero non mi apparteneva. Però...però la curiosità ebbe la meglio su di me. La mia mente era completamente pervasa da quella domanda. Cercavo di distrarmi,di concentrarmi sulla strada percorsa ,sul periodo dell'anno in cui potevamo essere. Tutto inutile. L'unica cosa che la mia testa accettava in quel momento era quell'abominevole quesito. Fu così che mi lasciai pervadere dalla follia di quell'assurda domanda. Accelerai il passo ,cambiamento che Jeff notò subito e ne parve compiaciuto, in quanto si voltò,senza smettere di camminare e mi rivolse un malizioso ,gelido,sorriso. Che espressione può avere una persona che sta per essere assassinata ? Spaventata? Supplichevole? Triste ? Incredula ? E un bambino? Forse un bambino non riuscirebbe nemmeno a processare cosa sta per accadergli ? Chiamerebbe la mamma ,piangerebbe ,cercherebbe in tutti i modi di scappare ?
L'avrei scoperto nel giro di pochi minuti.

ℭ𝔯𝔞𝔷𝔦𝔢𝔯 𝔱𝔥𝔞𝔫 𝔪𝔢 (Jeffxoc)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora