2. Get Over It (parte 1)

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Don't turn around, I'm sick and tired of your face

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Don't turn around, I'm sick and tired of your face

❤️

"Possibile che abbia lasciato la mia Moleskina a casa di Sonia?".
Il pensiero mi fece compagnia la mattina dopo lungo il tragitto fino a scuola. Ricordai di averla usata a casa della mia amica per scrivere alcune frasi e un accordo e forse era ancora lì.

Mi appuntai mentalmente di chiederglielo ma quando arrivai nel cortile di Ragioneria, la questione passò in secondo piano: la figura snella e alta di Sonia e quella minuta di Marika erano già lì ad aspettarmi; le riconobbi nonostante fossero imbacuccate nei loro piumini e berretti a causa del freddo pungente e della nebbia, che avvolgeva il paesaggio in una cappa di umidità e smog. Dallo sguardo curioso che Sonia mi lanciò, capii che Marika le aveva già raccontato la mia piccola disavventura della sera precedente.

- Pensavo di trovarti più ammaccata - esclamò Sonia squadrandomi dalla testa ai piedi. In mezzo a tanto grigio, il rosso dei suoi capelli risaltava come fuoco vivo.

- Spiacente ma io e la mia chitarra ne siamo uscite senza un graffio. Ma lasciamo perdere me; hai capito chi può essere? -

- Beh, sebbene Marika abbia fatto l'identikit purtroppo non posso ancora leggere nel pensiero. Quindi, nisba - rispose scuotendo le spalle. Ottima osservazione: chissà quante persone c'erano in giro conciate come quel cretino. Se lo avesse visto magari avrebbe potuto darmi una risposta più concreta. Ma dove l'avrei potuto trovare? Lui poteva essere ovunque, fuori o dentro le mura della città.

- Se lo vedrò ancora in giro... -

- Non hai considerato che forse non lo conosco nemmeno io? - mi interruppe Sonia - in fondo, non conosco tutti i ragazzi e le ragazze della città -

- Hai ragione - risposi con una punta di delusione. Seconda ottima osservazione: la mia amica non era certo una banca dati, anche se aveva un giro di conoscenze piuttosto ampio.

- E poi, perché ti interessa saperlo? Non devi mica uscirci fuori! - osservò Sonia.

- Ero solo curiosa -

- Si vuole vendicare - intervenne Marika girandosi a guardare Sonia - sai com'è -

Sonia incrociò le braccia al petto e alzò gli occhi al cielo - Dovevo immaginarlo - disse.

La campanella della prima ora suonò e il cortile iniziò a svuotarsi.

- Forse è meglio se andiamo anche noi - proposi guardandomi attorno - non voglio arrivare in ritardo anche questa mattina -

Dopo essere entrate ci salutammo e ci demmo appuntamento a ricreazione; solo quando arrivai in classe mi ricordai dell'agenda.

- Cavolo - esclamai disperata.

- Che è successo? - mi domandò Marika sedendosi accanto a me. Raccolse con le mani i capelli biondi in una coda e li portò dietro le spalle, appoggiandosi al banco in attesa della mia risposta.

- Non trovo più la mia Moleskina . Ho cercato dappertutto, casa compresa, ma nulla. Ricordo solo di averla usata ieri da Sonia e mi sono dimenticata di chiederglielo - dissi sistemandomi la frangia stroppicciata dal berretto.

Marika iniziò a frugare nel suo zaino. - Niente -

Sbuffai scocciata. E ora? Avrei dovuto riscrivere tutto? Che incubo. La mia ultima speranza era davvero Sonia.

La giornata andò avanti e nel mio diario già pieno di prove con il gruppo, compiti, dediche, foto e disegni, appuntai un nuovo impegno. All'ultima ora il mio professore preferito, il carissimo Mariani, disse che da lì a un mese ci sarebbe stato un compito in classe che avrebbe potuto aiutare coloro che erano insufficienti nella sua materia.
Le orecchie mi fischiarono: dovevo mettermi subito al lavoro perché era una buona occasione per rimediare un po' la mia media negativa. Sicuramente ci sarebbero state altre prove prima della fine della scuola dato che l'anno era iniziato da soli due mesi, ma non potevo ridurmi all'ultimo sperando di accumulare buoni voti nella fascia di salvezza di fine anno. Dovevo rimboccarmi le maniche già da ora.

A fine giornata, prima di uscire dall'aula, fermai il professore per chiedergli alcune cose sul compito: mi imposi di rimanere calma e non innervosirmi qualunque cosa dicesse.

- Volevo sapere se si tratteranno argomenti che spiegherà nei prossimi giorni o cose già studiate - domandai.

- È un compito come gli altri, signorina Minelli, non faccia domande stupide - mi rispose avvicinandosi alla porta per evitarmi.

- Forse mi sono espressa male. Non intendo sapere il contenuto ma solo se si tratta di un compito particolare, studiato apposta per noi studenti insufficienti -

- Lei pensa che glielo direi se lo sapessi? -

- No - risposi monosillabica.

- Risparmi il fiato, allora - disse mettendo un piede fuori dalla porta.

- No, aspetti. Questo compito mi darà davvero la possibilità di sistemare la mia situazione? -

Mariani indietreggiò e si girò verso di me. Sistemò gli occhiali e rispose alla mia domanda - Logicamente se si ottiene la sufficienza la situazione può migliorare. Ma non è con una battaglia che si vince la guerra. Dovrebbe essere miracolata e prendere la sufficienza in tutti i compiti da qui a fine anno per estinguere quei brutti quattro, tre, cinque e... cosa aveva preso nell'ultima prova? Un altro quattro? - La sua domanda suonava come un'affermazione. Il ghigno malefico che gli si era stampato in faccia sottolineava quanto si fosse divertito a snocciolare i risultati disastrosi dei miei precedenti compiti.

- Si, era un quattro - risposi stando al gioco.

Il professore si sistemò di nuovo gli occhiali sul naso - E lei pensa di farcela? Con un'altra insufficienza grave sarà difficile recuperare - disse di nuovo guardandomi con fare maligno.

Era una sfida quella che mi stava tendendo? L'avrei accettata.
- Ce la farò, ne stia certo. Studierò di più, seguirò le lezioni con più attenzione, anche quelle pomeridiane, se necessarie. Farò di tutto per passare questa volta. Nulla mi fermerà -

- Se lei ne è convinta - esclamò titubante uscendo dalla classe.

Si, glielo avevo giurato in faccia. Questa volta ce l'avrei fatta davvero e lui si sarebbe mangiato i gomiti nel darmi la sufficienza!

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Per cominciare bene la giornata, anche l'amato professor Mariani rincara la dose di sfighe nella vita di Sarah

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Ancora prima di vedere Breaking Bad, ho sempre immaginato Mariani esattamente come Gus.

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Col senno di poi, potrebbero essere fratelli separati alla nascita!

~*~
E il misterioso ragazzo?
Chi è?

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Stay tuned!

Soundtrack:LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora