Il tempo a ricreazione era volato via con la stessa rapidità di un bacio tra le braccia di Prinz.
Quel pomeriggio sarei stata impegnata con le prove e non ci saremmo visti ma mi assicurò che dopo cena ci saremmo incontrati in centro.Terminate le lezioni a scuola, il garage di Sonia ci stava aspettando in vista di venerdì sera al Fusion.
Provai un senso di sollievo nel raccontare alle mie amiche cosa mi aveva detto Stefano riguardo a Lorenzi e ci lasciammo andare ai commenti per un buon quarto d'ora prima di cominciare a provare qualche canzone.- Per me è lui - sbottò Sonia sbattendo una mano sulla tavola e incrociando le braccia al petto.
- Tu dici? - domandò dubbiosa Marika.
- È la stessa sensazione che ho avuto io. Ho provato una forte familiarità nel resoconto di Stefano - commentai.
- Io continuo a dire che non è lui - insistette Irene.
- Lo fai perché sei stupida o perché ne sei convinta? - esclamò Sonia girandosi verso l'amica.
- Ehi, calma ragazze - moderai. La faccenda stava prendendo una brutta piega.
Irene e Sonia erano l'una l'opposto dell'altra e davanti a situazioni spinose come questa, erano sempre in disaccordo. Ovviamente anche in questo caso non si smentivano.
- Lo dico perché ci sono diverse cose che non tornano -
- I miei conti tornano tutti: l'età e il carattere, per esempio. Lo dici solo perché questa volta ho ragione io - esclamò in tono provocatorio Sonia.
Irene sussultò con le spalle e girò la testa di lato scocciata.
- Non mi è ancora chiaro perché Prinz odia così tanto i giocatori di basket - puntualizzò Marika.
- Quello è un altro problema, ma ammettetelo anche voi che non esiste un altro ragazzo con lo stesso nome e cognome e il pugno facile - commentò Sonia alzandosi in piedi.
Una scintilla si accese nella mia testa. C'era qualcosa in quelle parole che aveva messo in movimento i miei neuroni.
- Ok, Sonia. Meglio iniziare a suonare - disse Irene, stanca dell'insistenza dell'amica.
La frase di Stefano rimbalzò improvvisamente davanti a me: "non mi meraviglio se ha smesso di giocare a causa di una sospensione o perché ha trovato da dire con qualcuno più forte di lui".
Una lampadina.
Massari.
Quel nome echeggiò in testa e cominciai a vederci tutto chiaro.
- Iniziamo con quella nuova? - domandò Marika sedendosi alla batteria.
- Si, cominciamo con quella - confermò Irene.
Perché non ci avevo pensato prima? Era tutto così facile.
Finalmente avevo capito il ruolo di quel nome all'interno del gioco. Non poteva essere altrimenti.
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Soundtrack:Love
Romance[COMPLETA] "Lui era un ragazzo, lei era una ragazza. Niente di più ovvio". L'avete già sentita, vero? Vi è mai capitato di ascoltare una canzone alla radio e percepire una certa familiarità? Quella che avete appena ascoltato, in realtà, è qualcosa...