Our time si running out
❤️
Avevo creduto erroneamente che la mia giornata da indagata fosse finita prima della ricreazione: durante la pausa, in mezzo al frastuono degli studenti, venne fatta entrare in scuola il secondo tester, una ragazza di qualche anno più grande di noi: griffata dalla testa ai piedi, capelli perfetti, trucco perfetto. Sono sicura che fosse iscritta anche lei al Sindacato delle Mononeurone.
Sembra abitasse nel condominio proprio davanti alla scuola e diceva di aver assistito ai fatti di quella notte. Venne fatto un nuovo confronto tra noi indagati e la ragazza, la quale affermò che le sagome scure che aveva visto assomigliavano a noi e ritrattò il numero, dicendo incerta che "forse erano cinque, forse erano sei".
Terminato il confronto con la ragazza, sarebbe stata la volta di quello con la difesa. Per fortuna, ci fu detto di tornare in classe e con una banale scusa, ottenni la possibilità di saltare le lezioni e tornare a casa.
Irene insistette perché rimanessimo dicendomi che Sonia e Marika volevano parlarmi. Speravo fortemente fosse per le loro scuse. Le proposi di tornare indietro per la fine delle lezioni: sapevo che mia mamma e l'avvocato dei ragazzi stavano arrivando e non avevo affatto voglia di incontrarla di nuovo. Se avesse saputo che avevo anche saltato le lezioni, penso che mi avrebbe fatta arrestare sul posto.
Nell'attesa, andammo in un bar lì vicino e appena la campanella suonò, raggiungemmo le altre nel piazzale. Sonia e Marika ci videro subito e mi corsero incontro.
- Ci dispiace averti trattata male. Irene ci ha raccontato tutto. Siamo state due perfette idiote. Non so cosa ci è preso - disse Sonia a nome di entrambe.
- Ok, vi perdono. Ma non ve lo meritate - risposi secca.
Marika e Sonia mi abbracciarono e mi ringraziarono.
- Allora, novità? - chiese Marika.
- Parecchie. Vi racconto - dissi avvicinandomi di più a loro.
- Anche noi. E si tratta di una cosa importante - intervenne Sonia.
- Penso che dovrai aspettare - ci ammonì Irene, facendo cenno con la testa di guardare dietro di me.
Prinz si avvicinò al nostro gruppo, completamente solo e mi chiese di scambiare due parole in privato. Gettai un'occhiata alle mie amiche e mi allontanai con lui qualche metro più in là.
- Ci sono novità. Il preside e l'ispettore sono passati di classe in classe e hanno dato un ultimatum - disse serio.
Lo guardai incredula. Stava scherzando, vero?
- Che vuoi dire? -
- Castelli ha detto che i colpevoli hanno tempo fino a venerdì per saltare fuori - mi spiegò senza mezzi termini.
STAI LEGGENDO
Soundtrack:Love
Romance[COMPLETA] "Lui era un ragazzo, lei era una ragazza. Niente di più ovvio". L'avete già sentita, vero? Vi è mai capitato di ascoltare una canzone alla radio e percepire una certa familiarità? Quella che avete appena ascoltato, in realtà, è qualcosa...