Per tutta notte non feci che ripensare a quanto stava per succedere e a quello che avevo effettivamente vissuto, abbracciando stretta la felpa di Prinz che indossavo. Dormii pochissimo e i risultati si videro il giorno dopo a scuola.
Le lezioni mi sembrarono tutte incomprensibili ma raggiunsi il picco con quella di scienze, dove presi appunti formati da singole parole anziché frasi intere di senso compiuto. Al termine della lezione chiesi a Marika i suoi appunti ma notai subito che non erano migliori dei miei. La teoria della stanchezza iniziava a vacillare: forse, la lezione era davvero difficile da comprendere.
Tuttavia, quegli appunti erano fondamentali per una verifica programmata sull'argomento trattato. L'ultima speranza era Arianna e al termine della giornata andai da lei per chiederle il quaderno.
- Te lo presterei volentieri ma c'è un problema per restituirmelo: domani non vengo a scuola. - mi rispose dispiaciuta.
- Io ci metto due minuti: il tempo di andare nella copisteria all'angolo ed è subito tuo! Puoi rimanere su una mezz'oretta? - domandai.
- Per me è un po' un casino perché ho la corriera da prendere, e se la perdo devo aspettare due ore. In genere, nei giorni in cui Vito ha gli allenamenti, rimango su in biblioteca a studiare e poi mi faccio dare uno strappo a casa da lui ma oggi non posso proprio. -
- Dimmi dove abiti e ti raggiungo. - dissi.
- Mi dispiace farti venire fino a casa mia, Sarah: Vigarano è comunque un po' lontana. -
- Io ho un'idea migliore, sisters. - Vito comparì all'improvviso tra me e Arianna abbracciando quest'ultima - lascialo a me. Io ho gli allenamenti fino alle sei e mentre torno a casa, posso fermarmi da Arianna e darle il quaderno. -
- Devi sempre trovare una scusa per venire a casa mia, eh? - domandò Arianna incrociando le braccia al petto scocciata.
- Certo, tesoro! - esclamò Vito, chinandosi per darle un bacio sulla guancia e beccandosi in cambio uno spintone affettuoso.
- Ma va via. - disse Arianna sorridendo. Mi accorsi solo in quel momento di quanto quella ragazza fosse affezionata a Vito ma non voleva ammetterlo.
- Guarda che mi vendico. - la minacciò il ragazzo.
- Ah sì? - Arianna sfilò il cappellino da rapper a Vito e se lo mise sulla testa: i capelli corti e il berretto le davano l'aria da maschiaccio ma gli occhi da cerbiatta che spuntavano da sotto la visiera, ne tradivano l'identità.
- Ridammi il berretto! - esclamò Vito con disappunto.
- Zitto! - gli ordinò Arianna, per poi tornare da me - allora, ti va come soluzione? Così stasera posso mettere a posto gli appunti. -
Annuii sorridendo. Arianna frugò nella borsa e tirò fuori il quaderno.
- Grazie mille! - dissi prendendo in mano l'oggetto.
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Soundtrack:Love
Romance[COMPLETA] "Lui era un ragazzo, lei era una ragazza. Niente di più ovvio". L'avete già sentita, vero? Vi è mai capitato di ascoltare una canzone alla radio e percepire una certa familiarità? Quella che avete appena ascoltato, in realtà, è qualcosa...