I walk these empty streets, on the boulevard of broken dreams
❤️
Erano le diciotto e mi trovavo di fronte al Public, un bar poco lontano dal liceo Galileo Galilei. Stefano mi aveva dato appuntamento quello stesso giorno, dicendo che sarebbe venuto appena terminati gli allenamenti e quando mi vide fece una gran festa.
Ci sedemmo a tavolino e dopo aver ordinato, Stefano cominciò a parlare.
- Alla fine ti sei decisa ad accettare il mio invito! -
- Diciamo di si, - esclamai imbarazzata - te lo devo per tutte le lezioni che mi hai dato. Non sapevo cosa regalarti e ho pensato a questo -
Stefano mi sorrise e poggiò una mano sulla mia. - Lo sai che l'ho fatto per aiutarti e per me non era affatto un peso. Ma se vuoi farmi davvero un regalo, accetta il mio invito perché ti senti di farlo e non perché ne sei costretta -
Mi ero cacciata in una bella situazione e dovevo uscirne in fretta. Staccai la mia mano dalla sua e mi feci seria.
- Senti, non voglio che pensi chissà cosa ma al momento sto frequentando un altro ragazzo. Mi dispiace ma dovevo dirtelo -
L'espressione di Stefano si incupì: vidi chiaramente la delusione dipingersi sul suo volto. Per un attimo non disse nulla poi ricominciò a parlare.
- Lo dovevo immaginare. Una ragazza speciale come te non poteva rimanere sola a lungo. Ma non mi arrendo -
Dopo il mutismo iniziale pensavo di aver infranto definitivamente i suoi sogni ma mi ero sbagliata: il ragazzo era testardo o meglio, non avrebbe abbassato la guardia facilmente. Mi stupii di quell'aspetto del suo carattere che pensavo non possedesse.
- Mi dispiace ma era importante mettere in chiaro le cose tra di noi o ti avrei illuso per niente e non mi sembrava giusto. Possiamo ugualmente rimanere amici, se ti va - proposi.
- Così continuerei ad aiutarti, vero? È subdolo però accetto. Sarà ugualmente un pretesto per starti vicino -
Rimasi sbigottita dalle sue parole e mi promisi che l'anno dopo avrei avuto tutti voti alti in matematica per scongiurare il pericolo ripetizioni. Non immaginavo che dietro la maschera del timido e del riservato si nascondesse un ragazzo così sfacciato!
Sorrisi forzata e cercai di interrompere subito quel dannato discorso o non saremmo mai giunti al vero motivo per cui mi trovavo lì.
- Dai, parliamo d'altro. Sei fresco di allenamenti, vedo - esclamai indicando il borsone poggiato a terra. Non avevo molta fantasia e per intavolare il discorso che mi interessava senza fargli venire in mente chissà quale strana idea, dovevo partire dalla circonvallazione.
- Eh si, ci fanno lavorare sodo anche se siamo usciti da poco dai giochi! - rispose Stefano un po' deluso.
- Ah, davvero? - commentai fingendomi sorpresa.
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Soundtrack:Love
Romantizm[COMPLETA] "Lui era un ragazzo, lei era una ragazza. Niente di più ovvio". L'avete già sentita, vero? Vi è mai capitato di ascoltare una canzone alla radio e percepire una certa familiarità? Quella che avete appena ascoltato, in realtà, è qualcosa...