23. Forever Young (parte 2)

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Quando arrivai a scuola la mattina dopo, cercai immediatamente con lo sguardo Prinz ma al suo posto trovai solo le mie amiche

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Quando arrivai a scuola la mattina dopo, cercai immediatamente con lo sguardo Prinz ma al suo posto trovai solo le mie amiche.

- Altra buca? - domandò Sonia sospettosa.

- Meglio per lui che non mi rifaccia lo stesso scherzetto di ieri e si presenti. - risposi seccata, continuando a guardarmi attorno.

Nulla da fare, lui non c'era. E neppure i suoi amici sembravano essere nei paraggi. Sbuffai amareggiata: mi sentivo presa in giro.

- Magari arriva tardi, non stare in ansia.- Il tentativo di Marika di tirarmi su il morale non fu molto efficace e continuai a rimanere seria.

- Dai, aspettiamo ancora qui fuori. - suggerì Sonia mettendomi una mano sulla spalla.

Dopo qualche minuto la campanella suonò e dovemmo arrenderci ed entrare: Prinz non si era fatto vivo quella mattina. Magari sarebbe entrato più tardi. Non dovevo preoccuparmi, avremmo sicuramente passato la ricreazione insieme come il giorno prima. Se aveva detto che si sarebbe presentato, avrebbe mantenuto la promessa.

Appena suonò la campanella della merenda, raccolsi le mie cose e mi fiondai sul tetto: Prinz non era ancora arrivato. Inizialmente mi sedetti a terra ma l'attesa cresceva con il passare del tempo e dovetti alzarmi in piedi, smaltendo così la tensione camminando. Lo aspettai ma non arrivò. Provai a chiamarlo ma questa volta il cellulare suonava a vuoto.

La rabbia e la delusione di essere stata presa in giro mi assalì e decisi di tornarmene in classe, cacciando nel primo cestino che trovai la merenda che gli avevo preparato prima di uscire di casa, presa da un improvviso impeto di buonumore. Marika e Sonia mi aspettavano in classe e non sfuggì loro quanto fossi arrabbiata.

- Lasciami indovinare: non c'era. - esclamò Sonia offrendomi la sedia su cui era seduta.

- No. - dissi tremando quasi singhiozzando. Stavo per piangere di rabbia ma mi trattenni. Non avrebbe avuto le mie lacrime.

- Che bastardo. - aggiunse Sonia.

- Hai provato a telefonargli? Magari gli è successo qualcosa. -

- Uccellacci porta sfortuna non ne vogliamo, Mary -. Sonia interruppe subito Marika, la quale rispose con un gesto di noncuranza. La campanella suonò e ognuna di noi tornò ai propri posti.
Mi asciugai gli occhi con il dorso della mano, sperando di non aver combinato un disastro con il trucco waterproof, tirai fuori penna e quaderno e mi preparai per le successive tre ore di lezione, sperando che le nozioni della professoressa di informatica potessero spiegarmi, con un semplice diagramma di flusso, come ragionava la mente di Prinz.

***

Come ogni venerdi sera, il palco del Fusion ci aspettava. C'era parecchia gente ma non Prinz o qualcuno dei suoi amici. Al suo posto, incontrai Stefano.

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