10. Breath In, Breath Out (parte 1)

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There is a light in your eyes, in your eyes

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There is a light in your eyes, in your eyes

❤️

Eccola là, la vacca bugiarda. Gironzolava nel cortile interno della scuola sotto il mio naso come niente fosse, sculettando la mini inguinale da una parte all'altra e portandosi dietro il seguito di galline schiamazzanti ai suoi completi ordini. Lezione numero uno: le ragazze girano sempre in gruppo.

- Guardala - dissi ad Alex facendo un cenno con la testa - quella bionda che doveva farsi la doccia al mio posto -

Alex allungò la testa seguito dagli altri. Tutti e cinque sapevamo esattamente come sarebbero dovute andare le cose quel venerdì sera al Fusion.

- Quale? Quella con il bel culo o quella più piccola? -

Diedi un'occhiata. - Bel culo - risposi. Ecco perché non l'avevo riconosciuta a scuola: il suo fondo schiena mi era rimasto più impresso del suo volto.

- Però - esclamò il mio amico senza staccarle gli occhi di dosso.

- È davvero figa - sottolineò Cico - la vorrei conoscere pure io -

- Un'altra volta. Adesso vado a farci due chiacchiere io -

- Fregatene, Prinz, non sono affari tuoi - mi ammonì Alex accendendosi una sigaretta.

- Nemmeno la birra era per me - risposi. Scesi dal muretto contro cui erano accostate le bici e mi incamminai verso di lei. Come cazzo si chiamava? Clara? No. Carla? Qualcosa di simile...

- Ciao Prinz! - esclamò la ragazza appena mi vide arrivare. Le sue amiche si disposero intorno a ventaglio, fissandomi come miracolate.

- Vieni con me un attimo - dissi senza troppi complimenti.

- Dici a me? - domandò sorpresa.

Che stupida: faceva la finta tonta. "Ovvio" pensai, rispondendo con un cenno della testa.

- Noi ti aspettiamo qui, Chiara - disse una sua amica. Ecco come si chiamava. Iniziava sempre con la C, no?

Ci appartammo in un angolo del cortile dietro la palestra; volevo che non ci fosse nessuno nei paraggi che ficcasse il naso.

- Allora, cosa vuoi? - domandò sorridendo maliziosamente - questa volta potrei chiederti di meno -

Aveva frainteso. Mi avvicinai e la squadrai. Era una ragazza come tutte le altre: carina, tirata, superficiale. Una con cui divertirsi e basta.

- Voglio solo avvisarti - dissi irritato per farle capire che non avevo voglia di scherzare.

Chiara smise di sorridere. - Sentiamo - esclamò.

- Tienimi fuori dai tuoi stupidi giochetti tra ragazzine -. Chiara scosse la testa fingendo di non capire. - Lo sai bene a chi mi riferisco -

- Continuo a non capire -

Soundtrack:LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora