23. Forever Young (parte 3)

467 22 32
                                    

Fuori dal Fusion l'aria non sembrava così fredda come pensavo: mi infilai piumino e sciarpa e continuai a seguire Prinz

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Fuori dal Fusion l'aria non sembrava così fredda come pensavo: mi infilai piumino e sciarpa e continuai a seguire Prinz. Arrivammo davanti alla sua moto e dopo aver tirato fuori le chiavi, Prinz mi porse il casco.

- Dove andiamo? - domandai perplessa.

- Tra un po' vedrai. -
Prinz salì sulla moto e mi invitò a fare altrettanto. Mi aggrappai stretta a lui e la moto accelerò.

In pochi minuti attraversammo il centro e ci trovammo fuori Ferrara; le luci della città scomparirono in un flebile luccichio alle nostre spalle, mentre affondavamo nell'oscurità della superstrada a velocità sostenuta. Proseguimmo sempre dritto per circa un'ora e dopo un po' iniziammo ad attraversare i paesini della costa.

Stavamo andando verso la Romagna: avevo riconosciuto la strada che avevo fatto tanto volte da piccola con i miei, quando la domenica mattina andavamo al mare.
Mi chiesi a che velocità si stava spingendo Prinz per essere arrivati in così poco tempo da quelle parti e rabbrividii: eravamo seduti su un proiettile, non una moto!

La prontezza di riflessi e la guida sicura che Prinz mostrava mi rincuorarono un po' ma non sarei stata tranquilla finché non fossimo arrivati. Impiegammo un'altra mezz'ora prima che la moto si fermasse in prossimità del centro di una città della costa.

- Dove siamo? - chiesi togliendomi il casco e guardandomi attorno. Appena Prinz mi disse dove ci trovavamo, rimasi sorpresa. - Sei matto ad avermi portata fino a qui? I miei mi aspettavano a casa almeno un'ora fa! -

Prinz scrollò le spalle. - Mi gioco i cinquanta euro che ho nel portafoglio che le tue amiche si sono inventate una scusa per coprirti -.
In effetti speravo che le mie amiche lo avessero fatto. - Allora ci diamo una mossa? - disse prendendomi per mano.

- Cos'è tutta questa fretta improvvisa? - chiesi perplessa.

- Spero solo che facciamo in tempo - rispose. Solo allora mi accorsi che la piazza era piena di persone di tutte le età che si riversavano verso un'unica direzione.

- Per cosa? -

- Per quelli - esclamò indicando il cielo. Nel giro di pochi istanti luminosi fuochi d'artificio squarciarono l'oscurità del cielo con i loro colori sgargianti e le figure uniche. - Sbrighiamoci. Dobbiamo raggiungere il porto se vogliamo vederli bene! - gridò.

Fu tutta una corsa: passammo in mezzo alla gente seguendo la scia che si dirigeva verso la spiaggia. Man mano che avanzavamo in direzione di essa, la musica che accompagnava lo spettacolo si propagava nell'aria facendo così da colonna sonora alla nostra corsa.
Prinz continuava a tenermi stretta per mano, il battito dei nostri cuori che rimbombava nel petto per la corsa così come lo scoppiare dei fuochi.

- Di qua, - disse voltando bruscamente a sinistra - passiamo di qui così taglieremo ed eviteremo di trovarci in mezzo alla folla. -

Pochi minuti dopo eravamo in spiaggia insieme a tante altre persone ad ammirare lo spettacolo. I fuochi erano sopra di noi, giganteschi, bellissimi, tanto che dovetti piegare la testa all'indietro per vedere.

Soundtrack:LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora