Appoggiai l'ultimo scatolone con uno sbuffo, finalmente eravamo arrivati nel nostro nuovo appartamento. Era modesto, niente di troppo piccolo ma neanche chissà quanto spazioso. Non eravamo riusciti a prendere un appartamento in centro, era sicuramente fuori dal nostro budget, ma avevo convinto mio fratello a portare la macchina, ovviamente aveva guidato lui. Con quel trasloco avevamo detto ciao a quasi tutti i nostri risparmi.
Thomas accese tutte le luci della casa e si piazzò al centro del piccolo salotto allargando le braccia. <<Benvenuta nella tua nuova dimora, principessa>> mi disse mentre un enorme sorriso si allargava sulle sue labbra. Era felice, si vedeva, ma c'era qualcosa nei suoi occhi che lo tradiva. Preferii non fare domande per non rovinare quel momento di gioia che sarebbe per sempre rimasto nei nostri ricordi.
Iniziammo ad aprire tutti gli scatoloni e a sistemare tutte le loro cose al loro posto. La casa iniziò subito a prendere forma, a diventare un pochino più familiare. Presi la candela che accendeva sempre mamma e la misi sul tavolino davanti al piccolo divano e l'accesi. Ora si che quel posto aveva il profumo giusto. Sentii le braccia di Thomas stringermi a sé mentre ero ancora incantata a osservare la luce tremolante della candela. Il nostro legame era sempre stato molto stretto, ma in quel momento mi lasciai andare a quell'abbraccio come se fosse l'unica cosa che mi era rimasta. Un senso di malinconia si mischiò alla gioia di quel momento. Ero felice, finalmente iniziava un nuovo capitolo della mia vita, ma allo stesso tempo ero completamente terrorizzata da quello che mi aspettava. Avevo lasciato le mie amicizie, le mie sicurezze e i ricordi lontano da me. Andavo in contro ad un futuro completamente nuovo ma, soprattutto, incerto.
<<Che ore sono?>> chiesi come appena uscita da uno stato di trance, <<non lo so ma sono sicuro che è ora di mangiare, perché il mio stomaco me lo sta chiedendo da veramente troppo tempo>> rispose mio fratello ridacchiando. Presi il telefono per controllare che ore fossero e con mia sorpresa mi accorsi che erano quasi le due di pomeriggio. <<Io direi che è un po' presto per inaugurare la nostra nuova cucina, anche perchè a meno che non friggiamo l'aria non abbiamo nulla da cucinare>> dissi controllando se nelle vicinanze ci fosse qualche locale per portarci da mangiare. <<Messicano va bene?>> chiedi distrattamente. Ovviamente quel mangione di mio fratello accettò senza troppa esitazione.
Ed eccoci qua, seduti nella nostra nuova cucina a mangiare cibo messicano mentre ridiamo e scherziamo come due bambini. Lo guardo sorridere, mi perdo nel suono della sua risata. Mi mancava sentirla, era come essere tornati bambini per un attimo.
Nel pomeriggio decidemmo di uscire un po', io decisi di andare in un piccolo supermercato la vicino per fare un po' di spesa mentre mio fratello decise di andare a recuperare alcune cose che mancavano ancora alla casa. Voleva venire con me, ma riuscii a persuaderlo, avevo bisogno di stare un attimo da sola.
Entrai nel piccolo supermercato e un getto di aria calda mi colpì in pieno. Ormai eravamo in inverno e nonostante io adorassi questa stagione, ogni volta mi ritrovavo a cercare posti in cui scaldarmi. Presi un piccolo cestino e mi misi a girovagare tra i reparti, prendendo solo le cose essenziali. Ero indecisa su che marca di cereali prendere quando il mio cellulare squillò. Lo presi dalla tasca e leggendo il nome sul telefono un sorriso comparve sul mio volto. <<Stronza imbecille che non sei altro, ma vuoi avvisarmi che sei viva o no?>> risi sentendo la voce della mia migliore amica così in ansia per me. <<Sto bene e sto facendo la spesa Sophie>> risposi ridendo. Sophie era come una sorella per me, eravamo cresciute insieme fin da quando eravamo in prima elementare e non si era mai mossa dal mio fianco. Era un po' il mio opposto: io ero un po' più sfacciata e scontrosa, mentre lei era più dolce e riservata.
<<Allora, come vanno le prime ore in quella fantastica città? Avete già visto il centro?>>
<<No Sophie, dobbiamo ancora sistemare casa e finire di recuperare il necessario, tanto il tempo di fare i turisti ci sarà>>
<<Promettimi che quando verrò mi farai visitare la città appena metto piede giù dall'aereo>>
<< Te lo prometto piccola Sophie>>
<<Lo sai che odio quando mi chiami così>>
Parlammo del più e del meno fino a quando una voce maschile proveniente da dietro di me non attirò la mia attenzione. <<Scusami, ma quanto ci metti a scegliere quali cereali prendere?>>. Mi voltai e un ragazzo alto e moro mi stava scrutando con aria divertita. <<Scusa Sophie ora devo andare>> chiusi di fretta e guardai meglio quel ragazzo. Era abbastanza alto e portava una semplice tuta, un cappotto che non c'entrava nulla e un cappellino che lasciava intravedere qualche ciuffo moro. Ma non fu solo la sua battuta ad attirare la mia attenzione, ma anche gli occhi verdi più belli che io avessi mai visto in tutta la mia vita.
<<Allora? Ti serve una mano? Se vuoi posso consigliarti quelli al cioccolato, sono i miei preferiti>> disse di nuovo ridacchiando.
<<Fai così con ogni ragazza che fa la spesa?>> chiesi sfacciatamente.
<<Solo con quelle che impiegano venti minuti a scegliere dei cereali>>.
Sorrise e un paio di fossette comparirono al lato della sua bocca.
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Eccoci qua con il primo capitolo. Chiedo scusa se è un po' lunghino, o forse no, ma quando inizio a scrivere poi mi faccio prendere la mano👀
Spero vi piaccia e vi intrighi come inizio.
Detto questo, al prossimo capitolo❣️
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Missing Pages ||H.S.||
FanfictionAnne sapeva che doveva andare avanti, così come lo sapeva suo fratello Thomas. Dalla prematura scomparsa dei loro genitori, i due ragazzi hanno come unica certezza la presenza dell'altro, nulla di più. Cambiando città finalmente la ragazza sentiva d...