28. 440

53 12 0
                                    


Quel sabato mattina mi svegliai particolarmente presto, si stava avvicinando il compleanno di Harry ed era uno dei pochi giorni in cui ero libera per andare a comprargli il regalo. Feci colazione con il silenzio che regnava attorno a me, Thomas dormiva ancora e considerando che la sera prima aveva fatto particolarmente tardi preferii lasciarlo riposare. Finii di prepararmi poco dopo le nove, presi le chiavi della macchina e uscii di casa. Gennaio era quasi finito e finalmente anche il freddo sembrava iniziare ad allentare la sua presa, era una giornata di sole e in giro si stava particolarmente bene. Misi in moto la macchina e accesi la radio lasciandomi cullare dalle note dei One Republic. Aprii il garage e inizia il mio viaggio verso il centro. <<Lately, I've been, I've been losing sleep, dreaming about the things that we could be...>> canticchiai immettendomi nel traffico. Arrivai quasi al parcheggio quando notai una macchina nera dietro di me. Era partita insieme a me e non mi aveva mollata neanche per una curva. Arrivai al parcheggio e occupai il posteggio più vicino all'ingresso, dopo aver spento il motore guardai la macchina nera superarmi. Cazzo: era di nuovo l'uomo del gala. Afferrai il telefono e composi il numero di Harry, ma quando vidi l'uomo uscire dal parcheggio senza degnarmi neanche di uno sguardo mi calmai. Stavo decisamente diventando paranoica. Afferrai tutte le mie cose, scesi dalla macchina e mi avviai verso l'uscita.

Erano quasi due ore che stavo girovagando per i negozi: si dice sempre che fare i regali alle donne sia difficile, ma in realtà regalare qualcosa ad un uomo era estremamente complicato, soprattutto se colui che doveva ricevere il dono possedeva già qualsiasi cosa. Sospirai e mi fermai in un angolo del marciapiede, tirai fuori il pacchetto di sigarette dalla borsa e me ne accesi una. A chi avrei potuto chiedere un consiglio? Non conoscevo la sua famiglia, e tantomeno avrei potuto chiamare un suo amico. Rimasi a guardarmi attorno mentre fumavo tranquilla la mia sigaretta quando il mio sguardo si posò su un negozio di arredamenti. Non era sicuramente lussuoso come quelli da cui Harry aveva comprato il suo arredamento, ma non era neanche male. Spensi il mozzicone contro il bordo della pattumiera e lo buttai dentro per poi avviarmi a passo sicuro dentro il negozio. La casa di Harry mi aveva particolarmente colpita per la mancanza di oggetti personali: l'unica cosa presente tra le mura era l'arredamento, sicuramente di ottimo gusto, ma tutto rimaneva abbastanza anonimo. Iniziai ad osservare i pezzi in esposizione, ma nessuno riuscì ad attirare particolarmente la mia attenzione, così decisi di uscire ormai sconsolata. Ero ad un passo dall'uscita quando i miei occhi si posarono su uno dei quadri più belli che avessi mai visto. <<Scusi, quanto costa quel pezzo?>> chiesi alla commessa avvicinandomi ed indicando il quadro. <<400$ signorina>> rispose lei. Sentii il cuore cadermi nel petto, era così bello, non potevo aspettarmi che costasse poco. Sorrisi imbarazzata e mi allontanai un attimo dalla ragazza che mi guardava con aria confusa. 400$ non erano pochi, ma facendo qualche sacrificio sarei riuscita permettermi quella cifra, senza tenere conto dell'aumento dello stipendio che sarebbe arrivato dal mese dopo in poi. Rimasi ad osservare il quadro titubante, ma più lo osservavo più mi piaceva. Dopo mezz'ora uscii dal negozio con un pacco enorme sotto braccio.

Entrai in casa con il fiatone, il mio acquisto pesava più di quanto mi fossi aspettata. Appoggiai le cose all'ingresso e mi voltai verso il salotto: qualsiasi cosa si potesse distruggere, era distrutta. Spalancai gli occhi di fronte a quella scena, incapace di muovere un solo muscolo. Mi mossi verso la cucina e notai che anche quella stanza era completamente a soqquadro. Un foglio era appoggiato sul tavolo, o meglio, su quello che ne rimaneva. Lo afferrai con gli occhi che pizzicavano e lessi impaurita: "hai fatto male ad andare dalla polizia stronza". Mollai subito il biglietto e corsi a prendere il telefono con il cuore che mi scoppiava in gola.


Harry's Pov

Ero seduto alla scrivania di casa, quando il mio telefono iniziò a squillare incessantemente. Lo afferrai distrattamente ma quando sentii la sua voce completamente impaurita dall'altra parte mi pietrifica e sul posto. <<Arrivo subito>> risposi mentre mi alzavo velocemente.

Entrai in casa sua e la trovai accovacciata a terra con il viso completamente bagnato di lacrime. <<Anne>> dissi avvicinandomi subito alla ragazza e stringendola a me. <<Stai bene? Ti hanno fatto qualcosa?>>

<<No... quando sono entrata ho trovato già tutto così e questo in cucina>> rispose passandomi un foglio. Lo lessi velocemente e sentii la rabbia prendere il sopravvento ma cercai di non farmi vedere agitato per non peggiorare la situazione. L'aiutai ad alzarsi dal pavimento senza lasciarla neanche un secondo, era come se fosse di cristallo e qualsiasi movimento brusco l'avrebbe potuta spaventare ancora di più. <<Basta, tu e Thomas venite a stare da me>> dissi con aria decisa. La ragazza non rispose ma si limitò a guardarmi negli occhi mentre mi stringeva forte a sè. <<Thomas sta arrivando, l'ho chiamato dopo che ho chiamato te>> disse ma non fece in tempo a finire la frase che il ragazzo subito superò la soglia di casa. <<Che cazzo è successo qua dentro?>> chiese con il panico nella voce. Anne spiego tutto quello che aveva detto anche a lui e io ripetei al ragazzo che da quella sera sarebbe rimasto a casa mia. <<Non posso permettere che accada qualcosa un'altra volta>> aggiunsi. Rimanemmo ancora qualche minuto a guardarci in silenzio, incapaci di dare una spiegazione a tutto quello che stava succedendo nelle loro vite. Aiutai i ragazzi a preparare le loro cose e chiamai David per farlo venire con l'altra macchina. <<Non posso venire a stare da te Harry>> disse Thomas titubante. <<Per quale motivo?>> chiesi sorpreso. <<Sei il mio capo, e già il fatto che stai con mia sorella non aiuta. Posso chiedere a Liam se può ospitarmi>> rispose sicuro. Sospirai a quell'affermazione perché sapevo che fosse vero, portarlo a casa mia sarebbe stato un problema non per me ma per lui. Lo guardai comporre il numero di telefono di Liam ed attesi che finisse la conversazione prima di sollecitarlo a parlare. <<Sta lasciando un attimo il negozio al suo collaboratore e sta arrivando, ha detto che va bene se rimango da lui e ha aggiunto che se c'è bisogno può rimanere anche Anne, per Sara non ci sarebbero problemi>>

<<No, lei rimane da me>> dissi duro. <<Harry davvero non c'è bisogno posso andare anch'io da Liam>> aggiunse la ragazza ma ciò non fece che aumentare il mio nervosismo. <<No, tu verrai da me e non ci sono santi in paradiso che mi faranno cambiare idea>> e così dicendo finimmo di prendere il necessario. <<E quello?>> chiesi guardando l'enorme pacco appoggiato vicino all'ingresso. <<È... è il tuo regalo di compleanno. Passerò a prenderlo più tardi o un altro giorno, non avresti neanche dovuto sapere della sua esistenza>> rispose Anne arrossando leggermente. Sorrisi divertito dal suo momentaneo imbarazzo e le lasciai un dolce bacio sulla guancia. Avevo così tanta paura di perderla, non me lo sarei mai perdonato se fosse successo. Non avrei potuto perdere la persona che ora dava un significato alle mie giornate, che mi dava la forza di svegliarmi la mattina e finalmente mi faceva capire cos'era la felicità. Avrei combattuto con tutto me stesso pur di proteggerla. Liam arrivò poco dopo e per l'ennesima volta sentii la storia di cosa fosse appena successo. <<Ma come fa a sapere che siete andati dalla polizia?>> chiese quest'ultimo. Guardai Thomas e Anne senza saper dare una risposta, effettivamente non avevamo pensato a quel punto. <<Cimici, potrebbero esserci delle cimici in casa>> sussurrò la ragazza guardandomi con il panico negli occhi. Iniziammo a frugare in ogni parte della casa, cercando in ogni angolo. <<Porca puttana>> urlò ad un certo punto Thomas della cucina. Ci avviamo tutti di fretta in quella stanza e trovammo in ragazzo in piedi su una sedia mentre in mano teneva un piccolo registratore. <<Era attaccato al lampadario>> sussurrò rispondendo alla domanda che nessuno di noi aveva avuto il coraggio di fare.


Anne's Pov

Aiutai Harry e David a portare dentro le mie cose. Non appena feci il primo passo dentro la casa del ragazzo mi sentii infinitamente più al sicuro. Dopo aver sistemato le mie cose mi abbandonai sul divano e appoggiai la testa all'indietro chiudendo gli occhi. Sentii la tua mano accarezzarmi il viso e le sue braccia stringermi a lui. La tempesta che avevo dentro non accennava a calmarsi. <<Vuoi mangiare qualcosa piccola?>> chiese il ragazzo cercando di distrarmi e io annuii alzandomi e seguendolo in cucina.


------------

Buona sera! Ci tenevo a ringraziarvi per le 500 letture, sono tantissime! Spero che la storia vi stia piacendo, è molto semplice ma spero di non starvi annoiando. 

Sospettate già di qualcuno?

Detto questo, al prossimo capitolo ❣️

Missing Pages ||H.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora