Arrivai davanti alla porta dell'ufficio e bussai delicatamente. <<Avanti>> sentii rispondere dall'altra parte e così aprii la porta. <<Signorina Bianchi, si accomodi>> disse il Sig. Woodstack sorridendo. Mi accomodai sulla sedia di fronte alla sua scrivania ed attesi che parlasse. <<Come lei ben sa il suo contratto sta per scadere, l'ho fatta chiamare per poter discutere di questa cosa>> disse e io sorrisi mentre iniziavo a staccarmi qualche pellicina dalle mani in preda all'agitazione. <<Come si è trovata a lavorare qua per noi?>><<Bene, molto bene. L'ambiente è davvero accogliente, gli orari son ben gestiti e la collaborazione in caso di difficoltà c'è sempre>>
<<E secondo lei come ha lavorato in quesi mesi da noi?>>
<<Ho cercato di dare il massimo sinceramente, è un lavoro che mi stimola e sto anche imparando insacco di cose>>
<<Mi fa piacere che questo sia così, ma c'è un piccolo problema. Lei non è adatta a questo posto, lei è in grado di fare molto di più che leggere testi di altre persone>>
Lo guardai confusa mentre già pregustavo il mio licenziamento in tronco. Pessimisti si nasce, alla fine.
<<Voglio proporle un'altra posizione nel nostro giornale: voglio darle la possibilità di scrivere un piccolo spazio nelle pagine finali del nostro settimanale>>
<<Ma... ne è sicuro signore?>>
<<Certo, altrimenti non le avrei fatto questa proposta>>
<<E su cosa dovrei scrivere?>>
<<Pensavamo a qualcosa di interattivo, attraverso i nostri social si possono fare indagini sull'argomento che deve trattare di settimana in settimana>>
<<Signore ma.. è bellissimo!>>
<<Sono felice di vederla così entusiasta>> rispose mettendo davanti a me dei fogli. <<Qua ci sono tutti i dettagli contrattuali sul suo nuovo incarico. Ha tutto oggi per leggere il contratto e le clausole, domani mattina l'aspetto qua per decidere insieme>> disse sorridendo. Presi i fogli con le mani tremolanti e gli occhi carichi di gioia. Non svegliatemi da questo sogno. Mi alzai e, dopo aver ringraziato e salutato il mio capo, uscii dal suo ufficio. Mi precipitai nell'ufficio di Zayn ed entrai senza bussare. <<ZAYN>> dissi spalancando la porta
<<CHE SUCCEDE?>>
<<MI HANNO PROMOSSA>>
<<TI HANNO CHE?>>
Misi i fogli sotto il suo naso ed il ragazzo li prese per poi leggerli. <<Anne, ma è bellissimo!>> rispose abbracciandomi. <<Sono sicuro che sarai perfettamente in grado di intraprendere questa nuova sfida>>. Mi abbandonai sulla sua poltrona e lo guardai sorridendo. <<Però la prossima volta non piombare così nel mio ufficio, pensavo fosse morto qualcuno o che qualche ufficio avesse preso fuoco>> aggiunse. Rimasi là a parlare con lui per qualche altro minuto, poi mi congedai ricordandogli dell'appuntamento di quella sera.
***********
Entrai nel palazzo delle Styles Enterprise poco dopo le dodici e mi fiondai al bancone. <<<Buongiorno, dovrei vedere il Sig. Bianchi>>
<<Lei è?>>
<<Anne Bianchi>>
<<Certo, ha lasciato qua il suo nominativo e il suo badge per i visitatori, buona permanenza>> rispose la ragazza sorridendo e squadrandomi dalla testa ai piedi. Afferrai il badge un po' titubante e cercai di ricordarmi dove fosse il suo ufficio. Presi l'ascensore e salii al piano che poco dopo scoprii non essere quello corretto. Provai a chiamare Thomas, ma gli squilli a vuoto furono l'unica risposa che ottenni. Iniziai a vagare spaesata per quell'enorme palazzo, ma poco dopo andai a sbattere contro qualcuno. <<Ma guardi dove mette i piedi>> disse una voce rauca. Sollevai lo sguardo divertita e guardai i suoi occhi verdi riempirsi di stupore. <<Scusami?>> risposi sarcastica. <<Anne, ma che ci fai qui?>>
<<Te l'ho detto, sono venuta a trovare mio fratello>> risposi mostrando il badge.
<<Sì, mi ricordo, ma tuo fratello è due piani più in su e dall'altra parte del palazzo>> rispose ridacchiando. <<Piccola Anne, ti sei persa?>>
<<No..>>
<<Dai andiamo, ti accompagno, fai schifo a dire e bugie>> ridacchiammo e ci avviammo verso gli ascensori. Non appena le porte si chiusero sentii le sue labbra premersi sulle mie e le sue mani avvicinarmi al suo corpo <<É strano incontrarti qui, ma è sicuramente piacevole>> disse sorridendo. Questa volta lo baciai io e gli sistemai la cravatta. <<Come sei scorbutico in ufficio>>
<<Non sono scorbutico>>
<<Oh si che lo sei Sig. Styles>>
<<Sono il capo, posso fare quello che voglio>>
<<Tecnicamente sei il figlio del capo>>
<<Fa lo stesso>> rispose sorridendo e lasciandomi un altro fugace bacio prima che le porte dell'ascensore si aprissero. <<Gira a sinistra, quinta porta sulla destra e troverai Thomas>> disse lui tenendo le porte dell'ascensore bloccato. <<Non vieni con me?>> chiesi.
<<No, torno di sopra a finire qualche lavoro, ma passerai dopo, vero?>>
<<Si, anche perchè ho una novità da raccontarti>>
<<Che novità?>>
<<Eh no signorino, aspetterai fino a dopo>> risposi per poi avviarmi verso l'ufficio di Thomas.Alzai la mano per bussare ma la porta si aprì nello stesso istante. <<Sorellina!>> disse il ragazzo per poi abbracciarmi. <<Vieni dentro, il cibo è arrivato poco fa, cinese va bene?>> chiese sorridendo e spostandosi per farmi entrare nella stanza. Annuii mentre i miei occhi furono catturati dalla bellezza di quell'ufficio. <<Porca puttana>> sussurrai mentre l'arredamento moderno catturava il 100% della mia attenzione. Era abbastanza grande, c'erano due scrivanie di vetro posizionate una di fronte all'altra. I muri erano pieni di schedari ma lo spazio tra questi ultimi e le scrivanie faceva sparire la sensazione di soffocamento che avrebbero potuto avere. <<La mia è quella di destra, a sinistra c'è Louis, un mio collaboratore, ma oggi non c'è>> disse prendendo posto dietro il tavolo ed iniziando a scartare il pranzo. Tolsi la giacca e l'appoggiai sulla sedia dove mi sedetti poco dopo. Gustammo il pranzo con calma, gli raccontai della promozione e lui mi chiese di fare una fotocopia del contratto per leggerla e farmi sapere cosa ne pensava. Avere un fratello avvocato era sempre utile per avere un parere in più. Lo salutai prima che lui si rimettesse a lavorare e presi di nuovo l'ascensore. Arrivai al penultimo piano, dove c'era l'ufficio di Harry ed incontrai un uomo vestito di tutto punto parlare con una ragazza al bancone. Mi avvicinai silenziosamente per non interrompere la conversazione, ma non appena entrai nel campo visivo di uno dei due, entrambi si bloccarono e si voltarono nella mia direzione. <<Buongiorno, desidera?>> chiese cortesemente la ragazza mentre l'uomo si limitava ad osservarmi in silenzio. <<Ehm... buongiorno, sono qui per vedere il Sig. styles>> risposi. <<Sono io, mi dica>> rispose l'uomo.
Merda.
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Missing Pages ||H.S.||
FanfictionAnne sapeva che doveva andare avanti, così come lo sapeva suo fratello Thomas. Dalla prematura scomparsa dei loro genitori, i due ragazzi hanno come unica certezza la presenza dell'altro, nulla di più. Cambiando città finalmente la ragazza sentiva d...