18 dicembre, venerdì. Mi strinsi la sciarpa al collo mentre mi avvicinavo al bar in cui mi sarei trovata a fare colazione con Zayn per poi andare in ufficio insieme. Lo trovai seduto ad un tavolino vicino all'ingresso, mentre stringeva tra le mani una tazza di caffè caldo. <<Scusami per il ritardo, ma il bus stamattina era particolarmente lento>> dissi mentre mi sedevo di fronte a lui. <<Tranquilla, ho solo preso un caffè. Per te croissant al cioccolato e cappuccino come al solito, giusto?>> chiese sorridendo. Annuii nel momento esatto in cui la cameriera appoggiò il mio ordine davanti a me. Ormai fare colazione con Zayn prima di entrare in ufficio era quasi un'abitudine di ogni venerdì; con lo stipendio sia mio che di Thomas finalmente potevamo iniziare a toglierci qualche sfizio senza problemi. <<Allora come va con il ricco, bello e affascinante imprenditorie di cui sei follemente innamorata?>> mi chiese sorridendo. <<Zayn, non sono innamorata, lo sai>> risi dando un morso al croissant. <<Dio mio ogni venerdì diventa più buono>>
<<Non cambiare discorso, come va con ricciolino?>>
<<Che soprannome brutto che gli hai dato mamma mia... comunque va tutto bene, ci vediamo spesso e ogni volta mi trovo sempre bene>>
<<Non sai ancora il profumo dell'ammorbidente delle sue lenzuola?>>
<<ZAYN! Non ci siamo neanche baciati, vogliamo essere sicuri entrambi che lo scopo non sia uno... lo sai che su queste cose sono molto cauta>>
<<Hai ragione scusa...>>
Guardai fuori dalla finestra la gente passare di fretta mentre schivava i fiocchi di neve che danzavano nell'aria. L'ultima delusione amorosa mi aveva lasciata bruciata e la paura di stare ancora male era troppa per buttarmi a capofitto tra le braccia di qualcun altro. Il mio sguardo fu catturato da dei ricci castani che venivano scossi per togliere la neve che era rimasta attaccata. Sorrisi istintivamente sapendo esattamente chi stava entrando nel bar. Osservai il suo sorriso aprirsi sul suo viso nel momento in cui notò la mia presenza tra la folla. Si avvicinò e guardò Zayn per qualche istante prima di salutarmi. <<Buongiorno Anne, anche tu qui vedo>> disse con un tono abbastanza sorpreso. <<Come ogni venerdì mattina>> risposi sorridendo. <<Lui è Zayn, un mio collega. Zayn, lui è Harry, un mio...insomma...lui è Harry, solo Harry>> finii dicendo in preda all'imbarazzo. Osservai i due scambiarsi una stretta di mano mentre entrambi sorridevano divertiti. <<Piacere Harry solo Harry>> disse Zayn divertito, ma il suo sguardo cambiò nel momento in cui il mio calcio raggiunse il suo stinco. Lo fulminai con lo sguardo per poi vederlo alzarsi e prendere il cappotto. <<Io inizio ad andare in ufficio, stamattina tocca a me fare l'accoglienza. Ci vediamo là Anne e non dimenticarti l'ombrello come al solito>> disse mentre sorrideva e lasciava qualche dollaro sul tavolo per il suo caffè. Si allontanò dopo aver salutato Harry e dopo essere uscito passò davanti al vetro ridendo. Harry prese il suo posto e ordinò anche lui un caffè. <<Se avessi saputo che eri in compagnia di un ragazzo non sarei passato a disturbare>> disse alzando la mano per chiamare la cameriera. Scossi la testa ridacchiando. <<Stasera ti va di cenare con me?>> chiese senza esitazione. Sorrisi pensando a quale posto avrei voluto provare ma lui aggiunse un "a casa mia intendo" mentre inchiodava i suoi occhi con i miei. Sentii i muscoli irrigidirsi, e lo guardai senza dire niente per i primi 5 secondi. <<Va... va bene, certo>> risposi. Lo osservai mentre scriveva il suo indirizzo su un tovagliolo e me lo porse mentre si alzava. <<Alle 21:00 ti passo a prendere, piccola Anne>> sorrise e si abbassò lasciandomi un lieve bacio sulla guancia <<Buon lavoro>> e uscì. Rimasi imbambolata a fissare il tovagliolo per un attimo per poi sorridere.
Arrivai in ufficio leggermente in anticipo, ma decisi di mettermi subito al lavoro. Prima avrei iniziato, prima avrei finito. Verso metà mattinata andai a prendere un caffè e quando tornai alla scrivania trovai un bigliettino. Lo presi distrattamente mentre bevevo ancora la bevanda calda, ma sentii improvvisamente il pavimento mancarmi sotto i piedi. Rilessi quel messaggio scritto a computer, più e più volte. Buttai subito il bicchiere nel cestino e corsi da Zayn alla reception. <<Non è divertente Zayn, è uno scherzo di davvero pessimo gusto!>> urlai in mezzo all'atrio. Guardai il moro che mi fissava con aria confusa. Sbattei con forza il biglietto davanti alle sue mani sul tavolo. <<Se credi che scherzi del genere siano di buon gusto allora ti sbagli seriamente. Non ti azzardare più a fare una cosa del genere>> continuai. Lui prese il biglietto e lo lesse, per poi spalancare gli occhi. Lo lesse più volte prima di riuscire a formulare una frase di senso compiuto. <<Anne aspetta, io non c'entro niente. Non so chi possa aver scritto questa cosa, ma di sicuro non sono stato io>>. Lo guardai sentendomi in colpa, lo avevo subito accusato per una cosa che non aveva fatto. <<Ma solo tu sai qua dentro quello che è successo>> risposi. <<Guardiamo le registrazioni di sicurezza dell'ingresso, qualcuno deve pur aver lasciato questo cazzo di biglietto>>. Feci il giro del bancone e presi posto vicino a lui. <<Niente, nessuno è entrato qua a meno che non lavori effettivamente in questi uffici>> disse Zayn sospirando. Scossi la testa e guardai di nuovo quel biglietto e lo lessi ad alta voce: "Mi raccomando, la prossima macchina che compri tienila parcheggiata in garage o farà la stessa fine della precedente".
Arrivai a casa di corsa. Spalancai la porta e chiamai mio fratello a gran voce. Lui spuntò dalla cucina di fretta, preoccupato. <<Ma che cazzo ti urli Anne? Che cos'è successo? Stai bene?>> disse prendendomi per le spalle. <<No Thomas, no>> dissi porgendogli il bigliettino.
<<Qualcuno è entrato nel mio ufficio oggi e ha lasciato quel messaggio sulla mia scrivania mentre ero fuori a prendere un caffè. Io e Zayn abbiamo controllato le telecamere ma nessuno di strano è entrato nell'edificio>>>
<<Allora deve essere qualcuno dell'ufo, per forza, non ci sono altre spiegazioni>>
<<Impossibile, solo Zayn sa quello che è successo alla nostra macchina>>
<<E chi dice che non sia stato proprio lui?>>
<<Zayn? No impossibile, mi fido di lui>>
<<E allora chi è stato?>>
<<E io cosa ne so scusa?>> risposi scazzata. Non mi piaceva che dubitasse di Zayn. Era l'unico di cui mi fidavo veramente in quell'ufficio, non ne sarebbe mai stato capace. Scacciai dalla mente anche solo la minima idea che si potesse trattare di lui.
Quella sera mi preparai di fretta, con la testa ancora piena di pensieri. Thomas non voleva che uscissi, aveva paura che mi potesse accadere qualcosa, ma quando gli dissi che sarei stata con Harry si convinse a farmi uscire. Misi un semplice jeans nero e un maglioncino rosso, non volevo sembrare troppo elegante. Uscii di casa poco prima delle nove e mi accesi una sigaretta nel momento in cui Harry accostò di fronte a me. <<E da quando la piccola Anne fuma?>> chiese sorpreso. <<Solo quando sono nervosa o sotto pressione, il che non mi capitava da parecchio tempo>> ammisi buttando fuori il fumo. <<E cosa ti preoccupa così tanto?>> disse accendendosi anche lui una sigaretta. Gli raccontai tutto: della macchina, del bigliettino, delle telecamere. Non lasciai fuori neanche un dettaglio. Vidi il suo viso incupirsi e la sua mascella serrarsi. Quando finii mi guardò per un attimo prima di aprirmi la portiera della macchina. <<Sali, a casa ne parleremo meglio>> disse mentre salivo.
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Buona sera! Nuovo giovedì, nuovo capitolo. Questo qua è abbastanza corto, il prossimo sarà più lungo e pieno di avvenimenti, quindi ho preferito tagliare la storia in questo punto.
Spero vi stia piacendo!
Detto questo, al prossimo capitolo❣️
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Missing Pages ||H.S.||
FanfictionAnne sapeva che doveva andare avanti, così come lo sapeva suo fratello Thomas. Dalla prematura scomparsa dei loro genitori, i due ragazzi hanno come unica certezza la presenza dell'altro, nulla di più. Cambiando città finalmente la ragazza sentiva d...