29. Pantaloni marroni e maglia gialla

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Finimmo di mangiare e lo aiutai a sistemare, mi stavo avviando verso il divano quando il mio telefono squillò. <<Thomas dimmi>> dissi sorpresa della sua chiamata. <<Tutto bene? Siete a casa? Niente di strano?>> chiese, << tutto bene, abbiamo mangiato qualcosa e ora ci stiamo per mettere sul divano, tu tutto bene a casa di Liam?>>

<<Sì, abbiamo mangiato anche noi, anche se saresti potuta venire qua anche tu>>

<<ne abbiamo già parlato>>

<<lo so, ma ho paura che ti succeda qualcosa ma sono anche sicuro che Harry non permetterebbe mai che accada>> rispose. Parlammo ancora per qualche minuto fino a quando non chiusi la chiamata e presi posto vicino al ragazzo sul divano. <<Oggi mi è successa una cosa strana>> dissi sistemandomi comodamente. <<Cosa?>>

<<hai presente l'uomo che abbiamo incontrato al gala e contro cui sono andata a sbattere?>>

<<si...>>

<<l'ho visto, come se mi seguisse>>

Sentii il ragazzo irrigidirsi un attimo per poi calmarsi di nuovo. <<Sono sicuro che non fa niente di male, magari l'hai sempre visto in giro ma ora che sai come è fatta la sua faccia lo noti, mentre prima no>> rispose sorridendo. Annuii a quella spiegazione, conferma che fossi diventata paranoica. Mi accoccolai vicino a lui e spostai la mia attenzione sul film che aveva appena fatto partire.


Harry's Pov

Quella mattina, dopo aver lasciato Anne in ufficio andai direttamente al bar per incontrare Earl. <<Ma sei impazzito?>> affermai prendendo posto di fronte a lui. <<Ti ha visto a seguirlo e ha pensato che tu fossi un pazzo, ho tirato fuori una scusa abbastanza stupida e non so sinceramente se lei ci abbia creduto o no. Ti avevo detto di controllarla non ti pedinarla come un pazzo ossessionato e per giunta facendoti vedere>> continuai mentre la rabbia saliva. Stavo facendo di tutto per tenerla al sicuro senza farla agitare particolarmente e peggiorare il suo stato d'animo, ma se mai avesse dovuto scoprire che avevo messo un uomo le sue calcagna non solo non me lo avrebbe mai perdonato, ma avrebbe potuto farsi prendere dal panico dalla situazione. <<Mi dispiace signor Styles, delle tre volte che mi ha visto solamente due la stavo seguendo, una sinceramente ero andato a fare la spesa>>

<<Ti ha visto TRE volte?>> risposi alzando la voce mentre due ragazzi seduti a un tavolo vicino al nostro si voltavano guardandomi male, ma lo sguardo che gli tirai io fu abbastanza eloquente per farli tornare a guardare di fronte a sé senza dire una parola. <<Se sento che ti ha visto ancora una volta sappi che sarai licenziato>> e dopo averlo minacciato, iniziammo a parlare di quello che gli aveva detto la polizia. <<Gli ho passato le informazioni, è esattamente quello che hanno trovato anche loro e non hanno nulla di nuovo, sono completamente fermi>> disse e io battei un pugno sul tavolo con un "merda" annesso. <<Voglio che tu li chiami. Stasera dirai di mettere una telecamera davanti alla porta dell'appartamento di Anne. Non mi interessa se lei adesso sta da me e il fratello da Liam, ma se questa persona non lo sa e si dovesse ripresentare a casa sarà sicuramente vista>>

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Anne's Pov

Era già una settimana che mi ero trasferita da Harry. Svegliarmi accanto a lui ogni mattina era come svegliarsi in paradiso e non mi sarei mai abituata all'espressione del suo viso rilassato mentre dormiva con i capelli scompigliati. Quella mattina però mi alzai prima di lui, indossai una sua felpa e andai in cucina. <<Buongiorno Rose>> dissi alla donna salutandola. Era una donna molto dolce e sempre disponibile, mi aveva accolta in quella casa come se ci fossi sempre stata e non aveva esitato un attimo a consolarmi quando due mattine prima ero scoppiata a piangere mentre facevamo colazione. <<Buongiorno Anne, come mai sveglia così presto?>> chiese sorridendo. <<Mi sono svegliata per preparare la colazione ad Harry, sempre se per te va bene. Oggi è il suo compleanno e voglio che sia il più speciale di tutti>> risposi con un sorriso e controllando se lei avesse già preparato qualcosa, ma lei aveva semplicemente tirato fuori gli ingredienti per preparare il tutto, e invece che lasciarla fare come ogni mattina decisi di aiutarla. Preparai il suo solito caffè, aiutai Rose a sistemare la crostata in un piatto e mesi tutte le cose in un vassoio. Mi guardai velocemente allo specchio, mi aggiustai per quanto fosse possibile, afferrai il vassoio e andai in camera da letto. Appoggiai le cose sul comodino mentre mi sedevo accanto lui e iniziai ad accarezzargli i capelli. Invece che svegliarsi rispose con un grugnito scocciato voltandosi dall'altra parte. <<Harry forza, è ora di svegliarsi>> dissi dolcemente mentre nascondevo una risata da quella sua reazione. Per tutte le mattine che ero rimasta là si era sempre svegliato da solo, quella era la prima volta che mi permettevo di destarlo dal suo sonno e sinceramente la sua reazione mi lascia abbastanza sorpreso. Riprovai a scuoterlo leggermente e finalmente il ragazzo aprì gli occhi. <<Ma buongiorno bello addormentato>> dissi sorridendo e abbassandomi per dargli un bacio sulla guancia. Il ragazzo, ancora rintronato, si limitò a guardarmi sorridendo mentre mi afferrava una spalla e mi portava giù sopra di lui. <<Come sei coccoloso questa mattina, signor Styles>> ridacchiai <<ma mi spiace deluderla, tra poco dobbiamo andare entrambi a lavorare e ti tocca almeno fare colazione visto che te l'ho portata qua>> dissi mentre mi sollevavo e mi voltavo per prendere il cibo. Il ragazzo si tirò seduto e mi guardò come se fosse stata la prima volta che qualcuno gli avesse fatto una sorpresa o avesse minimamente fatto un gesto carino nei suoi confronti. <<Oggi diventi ancora più vecchio e per evitare di peggiorare il tuo mal di schiena ho deciso di portarti la colazione a letto>> e così dicendo posai il vassoio sulle sue gambe. <<Grazie mille anne, non dovevi>> rispose con la voce ancora impastata dal sonno. Facemmo colazione nel letto tra coccole e risate; avevo proposto al ragazzo di prendere il giorno libero per poterlo passare con lui ma lui aveva rifiutato con fermezza: non voleva che la mia vita si fermasse per lui. Gli avevo dato ascolto, non avendo preso la giornata libera, ma solo il pomeriggio e gli avrei fatto una sorpresa. Da quando il nostro appartamento era stato distrutto non ero da sola neanche un secondo: in casa c'era Harry e ad accompagnarmi in giro c'era Devid, il suo autista, che era diventato momentaneamente una mia guardia del corpo. Mi faceva un po' pena quell'uomo, costretto a seguirmi ovunque andassi, ma come ben si sa agli ordini di Styles non si può disubbidire. Ci preparammo per andare al lavoro poco dopo e uscimmo dopo aver salutato Rose.

Presi l'ascensore tranquillamente, ma quando le porte si aprirono mi ritrovai davanti Eric e Zayn ad aspettarmi e mi prese un colpo. << Santo cielo ma siete impazziti?>> esclamai appoggiando una mano sul petto e fingendo di non riuscire a respirare. <<Come avete fatto a sapere che io stessi entrando?>> <<abbiamo visto la macchina del ricciolino parcheggiarsi qua sotto, quindi ci siamo appostati qua davanti aspettando che tu arrivassi>> rispose semplicemente Zayn sollevando le spalle. <<Bravi scemi, così se fosse uscito qualcun altro da questo ascensore gli avreste fatto prendere un infarto inutilmente>> li ammonii. <<Ho sentito dire che il vostro nuovo pezzo ha attirato l'attenzione di molti lettori, state già lavorando a quello per settimana prossima?>> chiese di nuovo il ragazzo. <<Oggi dobbiamo finire di sistemare le ultime cose per il pezzo di questa settimana e poi iniziamo a capire bene cosa fare settimana prossima. A quanto pare, da quanto è emerso dai sondaggi, la gente è particolarmente interessata dal sapere quali saranno le nuove tendenze di questa primavera>> rispose Eric scuotendo la testa. In quella settimana aveva imparato conoscere meglio il ragazzo e la moda era una delle ultime cose che gli interessavano e che capiva. Un giorno, la settimana prima, era arrivato in ufficio con i pantaloni marroni e la maglia gialla, inutile dire che metà redazione lo squadrava in malo modo ma a lui non sembrava importare granché. <<A proposito, tu devi ancora raccontarmi com'è andata l'uscita con Laura>> dissi puntando il dito contro Zayn <<te lo racconto in pausa pranzo, va bene?>>

<<no, vado a pranzo da Harry, oggi è il suo compleanno e pomeriggio non tornerò in ufficio>> risposi con la gioia di una bambina. <<Buongiorno Phoebe>> salutammo contemporaneamente io ed Eric prima di metterci al lavoro.

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