Erano ormai le 13 passate quando mi resi conto di aver lavorato senza sosta. Il mio stomaco brontolava e gli occhi iniziavano a farmi male. Spensi il computer e presi le mie cose, mi infilai al collo il mio nuovo badge e uscii. <<Così tu sei la nuova ragazza in prova>>. Non riuscii a nascondere lo spavento per quelle parole improvvise alle mie spalle, scatenando così una risata dal mio interlocutore misterioso. <<Scusami, non volevo spaventarti. Non ci siamo ancora presentati ufficialmente, io sono Zayn>> disse il moro mettendosi accanto a me e allungando una mano. La strinsi vigorosamente mentre annuivo. <<Anne>> risposi. <<Per pranzo andiamo tutti in mensa al piano terra, vieni con me?>>. Accettai la sua proposta e insieme ci incamminammo verso gli ascensori. Parlò un po' di sé, da quanti anni lavorava là e mi presentò varie persone che incrociammo lungo il tragitto. Sembrava una persona molto alla mano ma anche molto intelligente. <<Così tu ti occupi della pubblicità?>> gli chiesi mentre uscivamo dall'ascensore. <<Si, ma quando la ragazza che sta all'ingresso ha emergenze a casa la sostituisco. Sai, ha due figlie molto piccole e spesso si deve allontanare dal suo posto. É un ambiente di lavoro molto elastico, se trovi qualcuno che può sostituirti hai la possibilità di modificare i tuoi orari. La cosa importante però è rispettare le scadenze>> mi spiegò con precisione. Annuii alla sua risposta mentre ci mettevamo in fila per prendere da mangiare. <<Come vieni in ufficio?>> chiese afferrando un panino. <<Bus e poi metro, vengo con mio fratello, lavora vicino per fortuna>> dissi.
<<Ah non avete una macchina?>>
<<Beh non proprio, fino a stanotte ne avevamo una>>
<<Perdonami ma credo di non capire, fino a stanotte?>>
<<Si, non sappiamo chi sia stato o perchè l'abbia fatto, ma l'abbiamo trovata completamente distrutta nel parcheggio>>
Guardai la sua espressione confusa e l'unica cosa che riuscii a fare fu abbassare la testa.
Passammo il pranzo a parlare di vari argomenti, anche se lui cercava sempre di spostare il discorso sul "piccolo" problema della macchina. Sviai il più delle volte, ma quel ragazzo era la curiosità fatta a persona.
Tornai in ufficio dopo pranzo e, dopo aver risposto ad alcuni messaggi, ripresi a lavorare.
Alle 17 precise sistemai le mie cose e scrissi un messaggio a Thomas. Anche lui avrebbe dovuto finire più o meno per quell'ora. Ci trovammo all'incrocio delle due strade e insieme tornammo a casa. Mi sommerse di domande su come fosse andata e questa volta fui io a raccontargli la storia come una bambina, con gli occhi che luccicavano. <<Quindi stasera festeggiamo!>>, una leggera risata sfuggì dalle mie labbra. Per mio fratello ogni scusa era buona per festeggiare. <<In realtà ho già un impegno...>> dissi quasi sussurrando, come per paura che dicendolo ad alta voce non sarebbe più stato così. Thommy mi scrutò in silenzio e dal mio sguardo capì che non era il caso di fare domande, almeno per ora. Sapevo però che aveva capito.
Dopo cena corsi in bagno a farmi una doccia e iniziai a prepararmi. Chiamai Sophie che mi aiutò con la scelta di abito e trucco, o almeno, ci provò. Il vestito che voleva farmi mettere era troppo scollato e corto, non volevo metterlo per la nostra prima uscita. Una volta pronta guardai l'orario: 20:47. Okay avevo 10 minuti di tempo per sistemare. Dopo neanche tre secondi aver formulato questo pensiero mi arrivò un messaggio.
Scendi
Sono le 20:48
Scendi
Alle 21 sarò giù
Sorrisi per quel gioco momentaneo. Se era alle 21, alle 21 sarei stata di sotto. Non un attimo prima. Non un attimo dopo. L'organizzazione per me è importante.
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Missing Pages ||H.S.||
FanfictionAnne sapeva che doveva andare avanti, così come lo sapeva suo fratello Thomas. Dalla prematura scomparsa dei loro genitori, i due ragazzi hanno come unica certezza la presenza dell'altro, nulla di più. Cambiando città finalmente la ragazza sentiva d...