Harry's Pov
Lasciai Anne sotto casa un po' sconsolato. Le avevo chiesto di dormire da me, ma giustamente aveva preferito tornare a casa. Non sono mai stato così propenso ad avere una relazione seria con una ragazza, ma Anne mi faceva completamente uscire di testa. Era presuntuosa, testarda e rispondeva spesso male, ma era anche dolce, caparbia e aveva tanto amore da dare. Amore di cui io sentivo la necessità. Ma non di amore in generale, ma del suo amore. Volevo lei. Avevo bisogno di lei.
Parcheggiai nel garage sotterraneo e mi affrettai ad entrare in casa. Mi tolsi la giacca e l'appoggiai sullo schienale del divano. Presi il telefono e mi avvicinai alla vetrata, lessi il suo messaggio di buona notte e sorrisi amaramente, consapevole che stavo per infrangere la prima promessa che le avevo fatto. Cercai il contatto nella rubrica e nonostante l'ora tarda feci partire la chiamata. La posizione di potere che occupavo nella società newyorkese mi permetteva anche di avere l'attenzione di chi volevo all'ora che volevo.
<<Buona sera Earl, chiedo scusa per l'orario, ma avrei bisogno di lei>>
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Anne's Pov
La mattina dopo mi svegliai ancora frastornata dalle poche ore di sonno che avevo. Feci colazione in silenzio e mi preparai per andare in ufficio. Salutai Thomas e mi avviai per la mia strada.
Entrai nell'edificio ancora frastornata e mi diressi verso la reception.<<Ciao Samantha, perdona il disturbo ma avrei un favore da chiederti>> dissi non appena arrivai davanti al bancone. La brunetta alzò gli occhi dallo schermo del pc e quando notò la mia figura si rilassò subito. <<Signorina Bianchi, mi dica tutto>> sorrise.
<<Chiamami pure Anne>>
<<Va bene Anne, dimmi tutto>>
<<Avrei bisogno che controllassi bene chi entra ed esce da questo palazzo, per favore. So che possono accedervi solo i dipendenti e le persone autorizzate, ma magari qualcuno può esservi sfuggito>>
<<Dubito, abbiamo un ottimo sistema di sicurezza, ma ne terrò conto. É successo qualcosa?>>
<<Ehm... mi è sparita l'agenda dall'ufficio, nessuno l'ha vista e io non ce l'ho più, quindi ho un po' di timore>> mentii. Mentii così spudoratamente. La ragazza mia sorrise ed annuì in risposta. Mi allontanai dopo averle augurato buona giornata e mi diressi diretta nel mio ufficio. Quando entrai trovai un caffè ancora caldo sulla scrivania ed un post it accanto. Presi immediatamente il caffè e lessi la nota che Zayn mi aveva lasciato: "Dopo ieri sera questo ti sarà sicuramente d'aiuto ;)".
Come ogni volta che mi immergevo nel lavoro, non mi accorsi della pausa pranzo fino a quando non bussarono alla porta. Dissi "avanti" soprappensiero, mentre circondata da fogli e appunti non guardavo neanche chi stesse entrando dalla porta. <<Una consegna per la signorina Bianchi, che spero possa allietarla dopo una mattinata così intensa>> disse la figura una volta entrata. Sorrisi sentendo quella voce e osservai il ragazzo davanti a me, mentre teneva tra le mani due sacchetti che emanavano un profumo di cibo per tutta la stanza. <<Harry, ma che ci fai qua? Come hai fatto ad entrare?>> dissi mentre mi alzavo dalla sedia. <<Non rispondevi al telefono quindi ho pensato di venire a portarti un po' di sollievo>> rispose lasciando un bacio sulla mia testa. <<E per quanto riguarda su come sono entrato non dovresti neanche avere dubbi. La ragazza di sotto è rimasta pietrificata quando mi ha visto avvicinarmi al bancone. Ma... Anne mi stai ascoltando?>> disse divertito. Ma io non avevo sentito una mezza parola, con l'acquolina alla bocca stavo già cercando di prendere i sacchetti per vedere cosa contenessero.
Pochi minuti dopo i fogli della scrivania erano stati sostituiti da una quantità assurda di cibo e le mie papille gustative erano in estasi. <<Dio Harry questo panino è buonissimo, dove l'hai preso?>> chiesi ingoiando l'ennesimo boccone. <<Un mago non rivela mai i corpi trucchi>> rispose ridacchiando. La mia risposta fu una patatina lanciata nella sua direzione, mentre entrambi scoppiavamo in una fragorosa risata. Dopo aver mangiato mi alzai e presi posto sulle sue ginocchia.
<<Ho una proposta da farti piccola Anne>> sussurrò lui accarezzandomi i capelli. Appoggiai la testa sul suo petto e chiusi gli occhi. <<Dopodomani, il 23 dicembre, c'è una cena di Natale a cui sono stato invitato. Che ne pensi di venire con me?>>
<<Sei sicuro Harry?>>
<<Se non ne fossi sicuro non te lo chiederei neanche>>
Sospirai ridacchiando per quella risposta. Sarebbe stata la nostra prima uscita pubblica, in cui lui non sarebbe stato il mio Harry, ma Harry Styles, imprenditore e uomo d'affari. Harry si accorse della mia esitazione nel rispondere, così mi sollevò dal suo petto e sollevò il mio mento per avere la possibilità di guardarmi negli occhi. <<Non ti devi sentire obbligata, sarà una cena di lavoro e sarà abbastanza noiosa e saremo circondati da uomini d'affari, ma voglio che tu sia al mio fianco>> disse spostando una ciocca di capelli dietro il mio orecchio. <<Harry... se farti vedere con me non è un problema, verrò volentieri>>
<<E perchè farmi vedere con te dovrebbe essere un problema?>>
<<Non lo so, insomma, sei un uomo d'affari e sei abituato a quel mondo. Io non lo conosco e non mi ci sono mai avvicinata>>
<<E qual è il problema?>>
<<Non vorrei crearti problemi...>>
<<A meno che tu non ti metta a parlare di speculazioni in Borsa dicendo cazzate non vedo dove sia il problema>>
<<Scemo>>
<<Quindi verrai?>>
<<Va bene>> risposi sorridendo e alzandomi. <<Ora però vai, devo riprendere a lavorare>> dissi mentre cercavo di farlo alzare dalla mia sedia. Ci salutammo e, dopo aver sistemato il caos che aveva preso potere nella stanza, ripresi a lavorare.
Harry's Pov
Uscii dall'ufficio felice che lei avesse accettato, ma il la mia attenzione fu subito catturata da un messaggio che mi arrivò poco dopo.
Messaggio da: Earl Sammons
Alle 18:00 al bar Sunnies
Va bene, sei sicuro che non ci vedrà nessuno?
É un bar in periferia, saremo tranquilli
Va bene
A dopo, Sig. Styles
Uscii dalla chat e misi via il telefono, mentre il mio cuore veniva invaso dai sensi di colpa.
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Missing Pages ||H.S.||
FanfictionAnne sapeva che doveva andare avanti, così come lo sapeva suo fratello Thomas. Dalla prematura scomparsa dei loro genitori, i due ragazzi hanno come unica certezza la presenza dell'altro, nulla di più. Cambiando città finalmente la ragazza sentiva d...