31. Non potevi volare

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<<Un po' più a destra>> dissi guidando Harry nel posizionare il quadro dritto. <<Un po' più a sinistra>>

<<Anne deciditi cazzo, pesa questo coso>>

<<scusa, scusa, volevo solo che fosse perfetto, comunque va bene così>>

<<era ora cazzo>> disse lui mollando il quadro ed allontanandosi per osservarlo. Appoggiò un braccio sulla mia spalle e sorrise senza togliere lo sguardo dalla parete. <<Ora casa tua sembra un po' più viva, sembra che ci viva effettivamente qualcuno>> dissi sollevando le spalle e appoggiando la testa sul suo petto. <<Comunque se stasera non vuoi andare alla cena non c'è nessun tipo di problema, non voglio costringerti a fare qualcosa che non vuoi>>

<<no Harry, sono sicura, tua mamma e tua sorella sono venute proprio per il tuo compleanno e non voglio privarti della possibilità di vederle>>

<<le avrei viste domani, non è un problema, capirebbero>>

<<ciò non cambia il fatto che andremo a quella cena>>

<<per me non c'è problema, devi essere tu ad esserne sicura>>

<<ne sono sicura, non ti preoccupare>> risposi sorridendo. Nel corso della mia vita avevo avuto solo due relazioni abbastanza serie, ma solo una volta avevo conosciuto i genitori del mio ragazzo e non era andata per niente bene. La madre non aveva fatto altro che elogiare il figlio screditando sia me che altre persone, mentre il padre era un essere viscido che metteva qualsiasi persona a disagio. Pensai a come Harry avesse dei principi e una buona educazione, ma ero anche cosciente del fatto che queste qualità non devono per forza venire dai genitori. <<Come mi devo vestire secondo te?>> chiesi andando verso l'armadio <<niente di troppo complicato, saremo comunque a casa>>

<<casa?>>

<<sì, mio padre, rimanendo qua per un mese circa, invece che spendere i soldi in hotel affitta sempre la stessa villetta in periferia. Non gli piace stare in centro città, dice che è troppo caotica e non è abituato, così ha anche più privacy e meno rogne>> rispose lui sollevando le spalle. Iniziai a guardare in rassegna i miei vestiti che ormai avevano lo stesso profumo di Harry. Chiusi le ante sconsolata senza aver trovato nulla che mi andasse a genio in quel momento, mi avvicinai al ragazzo, lo presi per mano e lo portai in cucina. << siediti, stanno per arrivare>> dissi sorridendo ma il ragazzo non fece in tempo a rispondere che le porte dell'ascensore si aprirono. <<BUON COMPLEANNO VECCHIO!>> disse Zayn entrando e sollevando due bottiglie di champagne sopra la testa. Harry trattenne una risata e si alzò andando verso i ragazzi che erano appena entrati. <<Chiamami ancora così e ti farò pentire di essere nato>> rispose salutandoli. Liam e Sara portarono dentro la torta con una candelina già accesa. <<Non sapevamo quanti anni fossero, cioè, sappiamo perfettamente quanti sono ma abbiamo optato per una semplice candelina senza numeri>> disse Thomas sorridendo <<e comunque mi sono assicurato che nessuno sapesse che sono a festeggiare il compleanno del mio capo a casa sua, niente da temere>> aggiunse facendo un occhiolino al ragazzo. Passammo il pomeriggio a mangiare la torta e a chiacchierare amabilmente. <<Speravo che oggi avessimo potuto passare la giornata solo io e te>> sussurrò Harry al mio orecchio mentre eravamo seduti ancora sul divano, <<ci sarà tempo per stare da soli, non ti preoccupare>> risposi sorridendo. <<Allora non vedo che l'ora di essere solo con te e godermi il mio regalo di compleanno appieno>> e così dicendo lasciò un lieve bacio sul mio collo. Sentii le guance arrossarsi e le mie interiora attorcigliarsi ma cercai di nascondere la mia reazione agli occhi degli altri. <<Scemo>> dissi alla fine scuotendo la testa.

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