CAPITOLO V.

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STRUTTURA CENTRALE

- Questa sarà la nostra prima battaglia ufficiale. Ormai è più di due mesi che ci alleniamo tutti insieme, sono certo che siamo pronti a questo. Ricordatevi tutto ciò che abbiamo imparato e seguite i miei ordini; vinceremo di sicuro- dichiaró Seijuro.

Le giornate erano state tutte piuttosto uguali: colazione, materie teoriche, pranzo, materie pratiche.

A volte la sera uscivano, ma dato che la metà delle sere Aomine litigava con Haizaki tornavano abbastanza in fretta o evitavano di uscire a gruppo.

Nel loro tempo libero facevano tutti cose diverse: Murasakibara mangiava e dormiva; Momoi studiava e organizzava il suo lavoro di informatrice; sia Akashi che Midorima studiavano e si allenavano, e la sera spesso oltre che giocare a Shogi parlavano di nuove strategie e dei loro miglioramenti; Kuroko e Aomine erano ormai inseparabili, Kuroko accompagnava Aomine ai suoi allenamenti privati e lo aiutava con i compiti. Ovviamente la notte dormivano insieme.

Nessuno era rimasto più di tanto sorpreso dal fatto che si fossero messi insieme, in realtà non ci facevano neanche così tanto caso.

L'unica che spesso ne parlava era Momoi, che continuava a dire quanto fosse felice per loro.

L'unico che nessuno sapeva cosa facesse nel tempo libero era Haizaki: in missione non aveva più creato problemi, ma nella vita era diventato sempre più insopportabile.

Faceva continuamente scherzi alle persone, soprattutto a Kuroko, divertendosi delle reazioni di Aomine che più volte era stato sul punto di perdere le staffe, e riusciva a essere calmato solo dal suo ragazzo.

Akashi interveniva solo quando il suo comportamento metteva a repentaglio una missione.

E in quel momento, erano arrivati a una missione importante: il loro primo scontro ufficiale.

Quel giorno, invece che fare allenamento nel loro campo, sarebbero andati in quello comune per sfidare un'altra squadra.

Il primo combattimento ufficiale.

In realtà, con quanto si erano allenati, sentivano di essere pronti: Momoi aveva raccolto in un attimo le informazioni sugli avversari e loro avevano provato una serie di tattiche apposta per contrastarli.

- Sono sette ragazzi esattamente come voi- affermò Naoto - ricordate tutte le regole?-.

I ragazzi annuirono.

- Bene. Allora, potete iniziare a prepararvi- dichiaró il professore.

Oltre che le tute mimetiche, i ragazzi ultimamente indossavano anche un caschetto.

Questi perché la loro eliminazione dipendeva dai punti in cui venivano colpiti: i punti mortali della tuta e la testa avrebbero dichiarato l'eliminazione del giocatore; sia la tuta che il casco trasmettevano la sensazione come se si fosse stati davvero colpiti, anche se ovviamente erano fatte apposta per proteggerli, ma gli insegnanti volevano che si abituassero al dolore.

Indossarono tutti le tenute.

- Ti senti pronto?- chiese Daiki, avvicinandosi a Kuroko.

- Un po' nervoso- mormorò Tetsuya.

- Io invece sono super emozionato! Non vedo l'ora di vedere come ce la caviamo con qualcuno di diverso dai professori. Tu non preoccuparti, ci penso io a te- affermò Daiki.

- Grazie, Aomine; ma concentrati sul tuo ruolo prima- rispose Tetsuya.

- Lo farò, non temere- Daiki si chinò per dargli un bacio sulle labbra.

KUROKO NO ARMYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora