Erano tutti immobili, bloccati dalla potenza emanata da Akashi; se già di solito il ragazzo faceva paura, la forza della sua Zone aveva completamente circondato l'area, impedendo a chiunque di fare qualcosa.
L'unico a muoversi ancora era Akashi, che si stava dirigendo verso Kuroko; il ragazzo rimase immobile, incapace anche solo di penserei a un modo per andarsene.
Aveva lottato. Aveva cercato di fare qualcosa per aiutare i suoi ex compagni, per ricordare loro quanto fosse bello avere qualcuno che combatta al tuo fianco, su cui poter contare, pronto a sostenerti in ogni momento.
Ce l'aveva fatta con cinque di loro, ma forse non era la persona giusta per cambiare Akashi; forse con lui... Doveva arrendersi.
Ma c'era qualcuno che non poteva permetterlo.
Qualcuno che sapeva quanto Kuroko avesse lottato per arrivare dov'era; qualcuno che sapeva che per lui, ancora più che per molti altri di loro, era stato difficile arrivare fin lì, riuscire a imparare a combattere, trovare dei compagni da voler proteggere e di cui fidarsi; qualcuno che non avrebbe permesso che quel ragazzo si arrendesse.
Ma come? Come poteva salvarlo, quando non riusciva neanche a muoversi?
Fissò il ragazzo: doveva proteggerlo. A ogni costo.
- Kagami-kun-.
Il ragazzo aggrottò la fronte: era impossibile che gli avesse parlato, lo stava fissando e non aveva mosso le labbra... Ma allora da dove veniva quella voce?
Esiste una Zone più profonda. Io non posso arrivarci... Ma tu forse si.
Kagami chiuse gli occhi: la conosceva bene, la sensazione di essere nella Zone, quella forza incredibile che non sapeva neanche lui da dove arrivasse, ma che l'aveva aiutato ad andare avanti.
Gli sembrava quasi di vederla, intorno a lui, una zona in cui poteva tirare fuori tutta la sua forza, in cui poteva combattere al massimo delle sue forze.
Socchiuse gli occhi: non era abbastanza.
Si sentì all'improvviso come se stesse spofondando e gli sembrò che le sue gambe stessero entrando in contatto con il terreno.
Alzò lo sguardo: di fronte a lui c'era una porta, e davanti...
- Kuroko?- chiese, confuso.
Il ragazzo non rispose, ma si spostò da davanti alla porta, che iniziò ad aprirsi.
Kagami si sforzò di tenere gli occhi aperti nonostante la forte luce che si stava palesando dietro la porta: non voleva perdersi il momento.
In realtà, non sapeva esattamente cosa stesse per accadere, vedeva solo quella luce... E sentiva qualcosa.
Come un calore, come se le sue energie stessero pian piano tornando, anzi, ne avvertiva quasi più di prima.
Fece un respiro profondo. Ormai, non si trattava più di vincere, di battere i Miracoli: c'era qualcosa di più grosso in ballo.
Kuroko, il ragazzo che amava, stava combattendo per qualcosa di molto più grosso, e lui aveva tutta l'intenzione di aiutarlo.
Kuroko rimase immobile, osservando Akashi che si avvicinava a lui.
Sapeva che, se l'avesse raggiunto, per lui sarebbe stata la fine, non poteva batterlo; e anche scappare era inutile, Akashi l'avrebbe preso in un attimo, anzi c'era il rischio che nel frattempo se la prendesse con i suoi amici.
- È inutile che provi a pensare ad un piano: non potrai mai battermi- Seijuro alzò il braccio con il coltello: era arrivato il momento di mettere fine a quella storia.
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KUROKO NO ARMY
Fiksi Penggemar- Io non avrò mai la forza per combattere da solo; io sono il Supporto, il mio compito è aiutare la squadra. Per questo ho bisogno di qualcuno che mi faccia da luce, di qualcuno a cui prestare la mia forza-. Un invito per una scuola sconosciuta port...