CAPITOLO XXIII.

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STRUTTURA CENTRALE

- Quello era il suono d'inizio- affermò Kotaro, lanciando uno sguardo verso la foresta.

- Chissà come andrà la partita...- disse Eikichi.

- Se siete curiosi perché non chiedete a Sei-chan? Ha detto che sa già come andrà a finire- commentó Reo.

- Guarda che non è mica onniscente- fece notare Kotaro.

- Per sapere certe cose non serve essere onniscente-.

I tre ragazzi si voltarono e videro Akashi andare verso di loro, seguito da Mayuzumi e Higuchi.

- Come fai a dire con certezza chi vincerà?- chiese Kotaro.

- Conosco Aomine, conosco Tetsuya, e conosco la Too e la Seirin. Ho già tirato le mie conclusioni; se siete tanto curiosi, vedete di riprendere in fretta ad allenarvi- ordinó Seijuro, voltandosi e allontanandosi nuovamente, seguito da Mayuzumi.

- Ma non si allenano mai con noi?- sbuffò Reo.

- Akashi vuole affinare al meglio le capacità di Mayuzumi: se volete rientrare nei suoi progetti, parlate meno di certe cose in sua presenza e non fatevi beccare mentre prendete pause dall'allenamento- consigliò Shōta.

- Bah, il suo comportamento non mi piace comunque- borbottó Kotaro.

- Neanche a me- dichiaró Eikichi.

- Forza scimmioni, riprendete a scaldarvi- li riprese Reo, andando verso le armi.

Avrebbe mostrato ad Akashi che anche lui gli era indispensabile; gliel'avrebbe fatto capire a ogni costo.

- Atsushi, hai capito ciò che ha detto il capitano?- chiese Tatsuya.

- Quale delle tante cose?- rispose il viola, sbadigliando.

- Che lui è andato a vedere la partita; se vogliamo possiamo raggiungerlo, altrimenti abbiamo la mattinata libera- spiegó il moro.

Murasakibara lo fissò per un attimo.

- Se vuoi andare a vederla, vai pure- disse.

- Non voglio andare a vedere la partita, ma vorrei andare ad allenarmi- affermò Tatsuya.

Si sentiva un po' inerme: Taiga stava affrontando avversari di alto calibro, mentre lui sentiva di non stare facendo molti progressi ultimamente.

Certo, la sua resistenza era migliorata, ma non era merito degli allenamenti, non totalmente almeno.

Non gli andava di vedere la partita, anche perché voleva evitare di lasciare Murasakibara da solo... Ma non gli andava neanche di rimanere in camera a fare niente mentre là fuori si teneva un match incredibile.

Murasakibara lo fissò per un attimo.

Non aveva voglia di allenarsi, anche perché ultimamente le partite lo annoiavano sempre, e per lui non era certo un problema stare da solo.

Però... Non gli andava di sapere che il moro sarebbe stato da solo, da qualche parte, ad allenarsi. Preferiva tenerlo d'occhio.

- Non mi alleno, ma vengo con te- affermò, alzandosi.

Himuro sorrise mentre usciva dalla stanza, seguito dal viola.

Mentre si dirigevano verso il campo d'allenamento, il moro si trovò a chiedersi come stesse andando la partita.

- Sarà una partita davvero entusiasmante!- esclamò Ryota, senza staccare gli occhi dallo schermo; le squadre si stavano ancora mettendo in posizione, ma lui poteva già avvertire l'emozione che sarebbe scaturita di lì a poco a seguito di quello scontro.

KUROKO NO ARMYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora