CAPITOLO XII.

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STRUTTURA SEIRIN

- Cavolo, quel ragazzo è davvero incredibile...- sussurró Shun.

- Puoi dirlo forte, ha una forza spaventosa- mormorò Junpei.

Osservarono Kagami, che aveva appena finito un allenamento intensivo con ogni genere di arma che aveva trovato.

- Mi sento quasi in soggezione- rise Shinji.

Mitobe annuì.

- Sta dicendo che davanti a una forza simile è impossibile non esserlo- affermò Shinji.

- Riko è andata di nuovo da Kiyoshi?- chiese Satoshi.

- Si, sta approfittando di questa settimana di riposo per andare a trovarlo il più possibile- affermò Junpei, con una punta di amarezza nella voce.

- Stiamo registrando gli allenamenti di Kagami, così potrà vederli- affermò Shun, cercando di distogliere l'attenzione dell'argomento.

- Capisco. Anche gli altri tre ragazzi se la stanno cavando bene- affermò Satoshi, osservando Furihata, Kawahara e Fukuda.

- Ce la stanno mettendo davvero tutta. Bè, tutti tranne uno- commentó Shinji, osservando una figura in disparte.

Kuroko era seduto su una panchina fuori dal campo degli allenamenti, con gli occhi fissi su Kagami.

- È una settimana che sta lì ad osservare... Potrebbe anche fare qualcosa- borbottò Junpei; ma dopotutto gli allenamenti non erano ancora iniziati ufficialmente e Riko aveva detto di lasciare loro il tempo per ambientarsi.

- Ha detto di avere ricevuto l'ordine di non allenarsi, questa settimana- spiegó Shun.

- Tsk, ora che è qui dovrebbe seguire gli ordini solo miei e di Riko... Una volta che saranno iniziati i veri allenamenti, lo farò faticare- borbottò il capitano.

Kuroko sentì lo sguardo di quei ragazzi su di sé, ma non si voltò: sapeva che loro non avrebbero compreso, ma non poteva contravvenire agli ordini di Akashi.

Non finché si tratta di saltare allenamenti facoltativi, almeno.

Aveva deciso di sfruttare quell'occasione per poter osservare i suoi nuovi compagni, e in particolare Kagami.

In un certo senso, i suoi movimenti gli ricordavano quelli di Aomine; solo che Kagami sembrava più rabbioso.

Però, stava iniziando a capire come si muoveva...  E come potersi adattare ai suoi movimenti.

Kagami fece un respiro profondo, cercando di riprendere fiato: era veramente esausto, ma ormai si era abituato perfettamente al nuovo ambiente.

- Ottimo lavoro-.

Kagami si voltò, trovandosi di fronte Kuroko, che gli stava porgendo un asciugamano e una borraccia.

- Detto da chi non fa niente da una settimana, non è un grande complimento- borbottò Taiga, accettando però l'asciugamano e la borraccia.

- Scusami, da settimana prossima mi alleno anch'io- affermò Tetsuya.

Kagami lo fissò: ancora non aveva capito se quel ragazzo fosse forte o meno; aveva provato a dirgli di mostrargli qualcosa ma l'altro aveva dichiarato che per una settimana non poteva fare niente, e alla fine Kagami aveva lasciato perdere.

- Bah, non che mi importi- borbottò Taiga, prima di bere quasi tutta l'acqua presente nella borraccia.

- Kagami-kun, ti va di venire a fare un giro con me stasera?-.

KUROKO NO ARMYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora