CAPITOLO I.

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Basketball: una struttura immensa, talmente tanto che neanche chi ci lavora da anni l'ha mai vista tutta.

È come se fosse una città, c'è tutto il necessario; si trova su un'isola, quindi è circondata dal mare, eppure sono presenti in alcune zone anche delle montagne.

C'è una struttura centrale, a cui i ragazzi accedono non appena arrivano sull'isola, solo per i test iniziali: test fisici, test d'intelligenza, test di conoscenze.

Dopodiché, vengono divisi nelle varie strutture, che si trovano a kilometri di distanza sia dal centro che tra di loro.

Ogni struttura comprende una scuola, un dormitorio ed è collegata a una mini-cittá per lo svago dei ragazzi.

Una volta recarsi si è assegnati ad una struttura è proibito andare nelle altre senza il permesso dei professori; quella struttura diventa in tutto e per tutto il luogo in cui vivono i ragazzi, tenuti costantemente d'occhio dai loro professori.

Loro pensano di essere semplicemente stati scelti per una scuola sperimentale; non conoscono il destino che li potrebbe attendere.

STRUTTURA CENTRALE

- Buongiorno a tutti quanti- un uomo sulla cinquantina richiamó l'attenzione dei ragazzi presenti nella stanza.

In realtà, non è che ci fosse bisogno di particolare impegno per riuscirci: tutti i ragazzi erano rigorosamente in piedi, in silenzio, nella stanza dalle pareti bianche che come mobile presentava solo un tavolo con posto sopra un microfono, dietro al quale stava il Preside.

Nella stanza erano presenti solo maschi; le ragazze avevano avuto la loro selezione il giorno precedente.

- Come sapete, io sono il Preside di queste strutture; ma non è importante conoscere il mio nome, perché da questo momento voi non risponderete a me, bensì al vostro insegnante responsabile. Voi siete coloro che hanno superato il test per essere ammessi al nostro programma; conoscete già le regole, ma se avete qualcosa da chiedere potete pure riferirvi al vostro nuovo insegnante responsabile-.

La porta a lato della stanza si aprì ed entrarono alcuni uomini e donne, che i ragazzi riconobbero come i professori di quelle strutture.

- Adesso, assegnerò ognuno di voi a una struttura in cui rimarrete per un anno per imparare le basi, prima di essere assegnati alla struttura che diventerà la vostra casa nei prossimi anni. State bene attenti a quando chiamerò il vostro nome, non intendo ripetermi- dichiaró il Preside.

Nessuno dei ragazzi fiató; non a tutti andava a genio il comportamento dell'uomo, ma sapevano che non conveniva fare troppe pazzie in quel luogo.

Solo uno di loro era leggermente distratto; in realtà nessuno ci fece caso, passava piuttosto inosservato, nonostante i suoi capelli azzurri.

Il ragazzo si stava guardando intorno, alla ricerca di una persona che conosceva.

La avvistó poco lontana da lì: un altro ragazzo, più alto di lui, con i capelli castani, che gli fece un sorriso e un cenno di saluto, prima di tornare a guardare seriamente davanti a lui.

L'azzurro sorrise, poi fece lo stesso: non poteva certo perdersi la sua chiamata.

- Partiamo dalla struttura Teiko, supervisionata da Kōzō Shirogane-.

Dal gruppo dei professori si fece avanti un uomo sulla cinquantina, dai capelli grigi, e l'aria tranquilla, forse anche fin troppo per la serietà del momento.

- I ragazzi che chiamerò facciano un passo avanti- continuò il preside -Akashi Seijuro-.

Un ragazzo dai capelli sui toni del fucsia e gli occhi del medesimo colore fece un passo avanti.

KUROKO NO ARMYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora