CAPITOLO XXXII.

21 1 0
                                        

STRUTTURA CENTRALE

- Idiota, eri tu che ti saresti dovuto accorgere che si stava avvicinando!- sbuffò Junpei.

- Eh? Come fai ad accorgerti quando ti si avvicina di soppiatto tutta la Generazione dei Miracoli?!- ribattè Teppei.

- Appunto, come fai a non sentirla?- sbuffò Junpei.

- Neanche tu l'hai sentita!-.

- Io faccio il cecchino, non avverto il corpo a corpo!-.

- Ehm... Non dovremmo fermarli?- mormorò Koki.

- Non preoccuparti, è normale per loro discutere così. Ma sono i perni della squadra, sanno bene qual'è il loro lavoro; faranno pace in un attimo- dichiaró Shun.

- Vado a prendere una boccata d'aria- dichiaró Junpei, uscendo dalla camera.

- E io vado a fargli fare pace- sospiró Shun, seguendolo, scatenando una leggera risata di Furihata.

- Com'è irritante- borbottó Junpei, mentre Izuki lo raggiungeva.

- Sei nervoso vero?- commentó Shun.

- Figurati, dobbiamo solo scontrarci con Akashi, ha solo distrutto tutte le squadre che ha incontrato, Shutoku compresa- sospiró il capitano, sedendosi con la schiena contro il muro.

Izuki si mise di fianco a lui.

- Però... è incredibile che siamo arrivati fin qui- sussurró.

Hyuga annuì; era vero che l'anno precedente, nonostante fossero una squadra appena formata, erano riusciti ad arrivare molto avanti... Ma contro la Generazione dei Miracoli pensavo non avessimo possibilità, invece...

- Già che siamo arrivati qui... Battiamo anche il Rakuzan, no?- commentó Shun.

Hyuga fece un piccolo sorriso.

- Ci puoi giurare!-.

- Così dopo potrai invitare Riko a uscire-.

Hyuga diventò leggermente rosso e lanciò uno sguardo all'amico; sembrava rilassato.

Izuki non aveva abbandonato i suoi sentimenti, per quello gli ci sarebbe voluto ancora tempo, però... Al momento, gli andava bene così.

Voleva che Hyuga fosse felice, e il ragazzo lo sapeva; fece un piccolo sorriso: aveva davvero un migliore amico fantastico.

- A proposito, chissà dove sono quei due idioti... Dovrebbero riposarsi, e invece se ne vanno a zonzo- borbottò Junpei.

- Sono sicuro che Kagami e Kuroko si stiano preparando per domani... Spero-.

- Non mi aspettavo ci avresti fatti chiamare, Midorima- commentó Tetsuya, mentre raggiungevano il verde all'esterno della struttura.

- Potevi almeno venirci a prendere invece di mandare il tuo ragazzo- borbottó Taiga, lanciando uno sguardo a Takao, che li aveva scortati fin lì.

- Shin aveva bisogno di pensare un po'- rise il moro, affiancando il verde.

- Allora? Come mai ci hai fatti chiamare?- chiese Taiga.

Midorima per un attimo non rispose, ma Kuroko capí dal modo in cui aveva fatto scivolare la mano in quella del suo ragazzo che non doveva essere qualcosa di semplice per lui.

- Akashi... È diventato ancora più forte; di questo passo, non tornerà più quello di una volta- Shintaro alzò lo sguardo su Kuroko - io non posso fare niente per lui, non sono abbastanza forte. Ma tu hai già aiutato tutti noi; aiuta anche lui. Te lo chiedo per favore-.

KUROKO NO ARMYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora