STRUTTURA TEIKO
I tentativi di Kuroko per non lasciare che la squadra si sgretolasse completamente furono vani.
Aomine e Murasakibara erano ormai completamente isolati, la maggior parte dei pasti neanche li passavano con gli altri.
Akashi era una persona completamente diversa: all'apparenza sembrava non essere cambiato per niente, anzi, sembrava quasi meno severo; eppure, ogni volta che guardava qualcuno, era impossibile non capire cosa gli stesse comunicando.
Ovvero che il capo era lui, era lui a decidere e tutti avrebbero dovuto ascoltarlo e condurlo alla vittoria.
Midorima passava il tempo al suo fianco, nella speranza di scorgere in lui ancora il ragazzo che era riuscito a tenere in salvo fino a qualche tempo prima; finché gli permetteva di rimanere lì, poteva ancora sperare di fare qualcosa.
Kise sembrava una palla impazzita: si lasciava semplicemente trascinare dagli eventi, cercando di mantenere il suo solito sorriso e ignorare il dolore che portava quella situazione.
Quando Aomine e Murasakibara comparivano provava a stare con loro, prestava più attenzione che mai ad Akashi, cercava di conversare con Midorima e nel tempo libero trascinava in giro Momoi e Kuroko con lui.
Momoi era ben felice di vedere che qualcuno ancora sembrava allegro, anche se pure Kise era cambiato: si lasciava influenzare troppo, e la ragazza temeva che presto sarebbe diventato come quei due ragazzi che non riusciva più a riconoscere.
Lei si stava concentrando sul suo ruolo: otteneva informazioni, intercettava comunicazioni, dava consigli ai membri della squadra; cercava di rendersi utile, di fare sentire la sua presenza, di aiutare il più possibile.
Ma per quanto tutti la ringraziassero per il suo lavoro, Akashi compreso, le era ormai chiaro che il rapporto con quei ragazzi stava diventando quello di semplici colleghi di lavoro.
Il suo unico sfogo, oltre alle rare uscite con Kise e Kuroko, era proprio il secondo ragazzo.
Momoi passava ore a guardarlo allenarsi in privato, mentre lavorava ai suoi dati: quel ragazzo era l'unico a non essere cambiato, anzi, sembrava più determinato che mai.
Aveva deciso cosa fare; gli sarebbe servito del tempo, ma sarebbe diventato forte, e avrebbe iniziato proprio dalla sua più grande capacità: essere invisibile.
Aveva deciso di affinare quella sua capacità, di renderla una tecnica imbattibile.
Misdirection: era partito tutto dà un libro di magia. Ma lui avrebbe trasformato la magia in realtà.
Si allenava da tempo, ma ancora non era abbastanza: riusciva a nascondere la sua presenza in modo incredibile, e ciò era un grande aiuto per i suoi compagni, ma da solo poteva fare ben poco.
Doveva trovare il modo di combattere al meglio con quella mossa.
La misdirection aveva attirato l'attenzione dei suoi compagni, ma non abbastanza da fare tornare Aomine e Murasakibara agli allenamenti o da scuotere qualcosa di Akashi.
Doveva fare molto di più.
Mentre cercava di migliorarsi, passarono i mesi; erano così distanti che a malapena si accorsero che era passato anche Natale, e che era arrivato il nuovo anno.
Se non fosse stato per una chiamata di Ogiwara, Kuroko si sarebbe completamente dimenticato di quelle festività.
Kise e Momoi avevano provato a organizzare qualcosa, ma avevano riscosso un discreto successo.
E adesso erano arrivati alla fine di gennaio, a pochi mesi dalla fine di quell'anno, e ancora non era cambiato niente.
Quel giorno, i ragazzi furono convocati nella hall dal professor Sanada.
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KUROKO NO ARMY
Fiksi Penggemar- Io non avrò mai la forza per combattere da solo; io sono il Supporto, il mio compito è aiutare la squadra. Per questo ho bisogno di qualcuno che mi faccia da luce, di qualcuno a cui prestare la mia forza-. Un invito per una scuola sconosciuta port...