CAPITOLO XI.

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STRUTTURA CENTRALE

Riko osservò i quattro ragazzi davanti a lei.

- Vediamo... Taiga Kagami, Koki Furihata, Koichi Kawahara e Hiroshi Fukuda, giusto?- chiese.

- Esatto- confermarono i quattro.

- Bene, allora manca solo Tetsuya Kuroko... Qualcuno di voi lo conosce?- chiese la ragazza.

Gli altri quattro scossero la testa e Riko sospiró, per poi voltarsi verso il ragazzo al suo fianco.

- Izuki, non è che riesci a vederlo?- chiese.

- Il salone si è svuotato quasi completamente, lui non c'è- confermó Shun.

Riko sospiró.

- Chissá dove diamine si è infilato... Se non si muove lo lasciamo qui- dichiaró, incrociando le braccia al petto.

I quattro nuovi arrivati si lanciarono uno sguardo: avevano già capito che quella donna li avrebbe sottoposti ad allenamenti molto severi.

- Veramente, io sono qui-.

Riko abbassò lo sguardo e si trovò di fronte un ragazzo leggermente più basso di lei, con i capelli azzurri.

Fece un salto all'indietro, spaventata.

- E tu quando sei arrivato?!- esclamò.

- Insieme a lui- rispose Tetsuya, indicando Kagami.

- Eh?! Io non ti ho minimamente visto!- esclamò Taiga, confuso; da dove era arrivato quel ragazzo?

Izuki lo guardò con occhi sbarrati: neanche il suo Eagle Eye era riuscito a vedere quel ragazzo.

Riku diede un colpo di tosse per ricomporsi.

- Bene... Allora ci siamo tutti. Io mi chiamo Aida Riko; immagino vi abbiano già detto che sono l'allenatrice della Seirin, e che il primo di voi che farà battute sul fatto che ho la vostra età o che sono una ragazza si troverà a correre nudo per la foresta, giusto?- chiese, con un sorriso per niente rassicurante.

I ragazzi rabbrividirono.

- Più che chiaro- risposero.

Riko sorrise.

- Perfetto-.

- Io sono Shun Izuki, sono il vicecapitano della squadra e sono bravo con i giochi di parole- si presentò Shun.

- Con... I giochi di parole?- chiese Taiga, confuso.

- Esatto! Una sorpresa sorprendente vero?- commentó Shun.

Ci fu un attimo di silenzio.

- Vi dó il permesso di ignorarlo quando dice cose simili. Bene, aspettiamo il capitano e andiamo- affermò Riko.

- Come mai non è qui?- chiese Taiga, che si era già stancato di stare in quel posto: voleva andare alla sua nuova struttura e iniziare ad allenarsi.

- È a salutare un conoscente- rispose Shun.

- Grazie per essere passato a salutarmi, Hyuga- disse Teppei con un sorriso.

- Tsk, non sono mica passato per te! Già che eravamo qui, il mio senso di capitano mi ha costretto a venire a vedere come stessi- affermò Junpei.

In realtà, aveva deciso di accompagnare Riko proprio per vedere come stesse il ragazzo, ma non l'avrebbe mai ammesso.

Lo osservò: ormai erano mesi che era sdraiato a letto, con il ginocchio fasciato.

KUROKO NO ARMYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora