CAPITOLO XX.

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STRUTTURA CENTRALE

- Dai-chan- Satsuki bussò alla porta della stanza; era certa che dentro ci fosse solo Aomine, dato che gli altri erano andati a riscaldarsi per la battaglia.

- Non ci vado a riscaldarmi!- urlò Daiki, da dentro la stanza, continuando a sfogliare il suo giornaletto.

Momoi alzò gli occhi al cielo.

- Non sono qui per chiederti questo. Mi domandavo se volessi andare a vedere le partite degli altri, sono tutti in orari diversi rispetto alla nostra- chiese Satsuki.

Per un attimo, non ottenne risposta.

- Forse andrò a vedere quella tra Tetsu e Midorima- disse.

Momoi sorrise.

- Allora ci andiamo insieme! Torno a riscaldarmi, a dopo- salutó, allontanandosi.

Aomine sospiró: adesso che l'aveva detto, Momoi l'avrebbe trascinato a forza... Ma almeno, uno scontro tra Kuroko e Midorima poteva essere interessante.

Si alzò e andò verso la finestra, osservando fuori; da lì, poteva vedere qualche campo di allenamento, anche se non è che gli interessassero molto.

Abbassò lo sguardo e vide qualcosa che non si aspettava: Kise. Che stava limonando con un ragazzo moro.

Gli sfuggì un sorriso: sembrava che quel biondino avesse effettuato una nuova conquista.

Gli venne in mente il pomeriggio in cui era stato con lui e si leccó le labbra: quel momento lo aveva aiutato, anche se meno di quanto credesse.

Ricordava che Kise quel giorno si era preoccupato solo per Kuoko, per cui non aveva saputo cos'avesse provato il biondo quel giorno.

Da come si era comportato in seguito, non era stato un trauma così grande; anzi, ora pareva essersi ripreso.

Aomine alzò lo sguardo: probabilmente, l'unico a non essere andato avanti era lui.

- Aomine- sussurró Ryota.

Kasamatsu seguì il suo sguardo e notó un ragazzo dai capelli blu chiudere la finestra di una stanza.

- Sai, non è carino che dopo avermi pregato di prenderci una pausa, tu ti metta a guardare un altro- borbottò.

Kise riportò l'attenzione su di lui e fece un sorriso.

- Scusami senpai, non mi aspettavo di vederlo- ammise.

Kasamatsu non se l'era presa, era più preoccupato di come avrebbe potuto reagire il biondo; e in effetti, sembrava piuttosto a disagio.

- Battendoli tutti, arriveremo a scontrarci con lui: ma ora concentrati su ciò che hai davanti- disse Yukio.

Kise fece un sorrisetto malizioso.

- Mi stai dicendo di concentrarmi su di te, senpai?- sussurró, chinandosi verso di lui.

- Idiota- sbuffò Yukio, ma lo tirò a se e lo baciò.

- Rimani concentrato, dopo penseremo a lui, va bene?- disse.

- Agli ordini senpai- sussurró Ryota, prima di baciarlo nuovamente.

Kasamatsu chiuse gli occhi, cercando di rilassarsi.

Presto sarebbero dovuti tornare sul campo, voleva riuscire a stare un po' in pace prima di tornare a combattere.

- Questi combattimenti devono essere il vostro principale pensiero finché il torneo non sarà finito. Vi è proibito svolgere attività che potrebbero compromettere la vostra situazione fisica, incontrare gli avversari o chiunque possa compromettere la vostra salute mentale. Al primo errore, sarò io stesso a eliminarvi- affermò Seijuro, osservando i ragazzi che aveva davanti.

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