lo sai che non puoi scappare sempre dalle cose?

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Dopo ieri sera ammetto che le cose sono un po' cambiate nel rapporto tra me e Matteo.
Per cambiate intendo anche il suo modo di comportarsi con me da quando Claudia ha messo piede in casetta.
Mi ha ignorata quasi tutto il giorno ma non ci ho dato molto peso.
Tra le lezioni, le assegnazioni e le pulizie non sono riuscita a dare le giuste attenzioni alle cose.

<<Che hai Esterina?>>

Giovanni mi raggiunge sulle gradinate trovandomi impegnata a leggere le assegnazioni.

<<Nulla, sono solo stanca. Mi fai un po' compagnia?>> gli chiedo indicando tutto il posto libero accanto a me.
<<Mi usi come ripiego perché non c'è Tommy?>> mi chiede divertito.
<<Ehi! Per chi mi hai presa? No, nessun ripiego. E' che in questi giorni non abbiamo parlato molto>>
<<E' normale se quando siamo in camera c'è anche Wax. E grazie comunque per avermi fatto dormire sul divano>> mi comunica con tono ironico.
<<Scusa, davvero! Mi faccio perdonare, dico sul serio>>
<<Ma piuttosto, da oggi che siete te e Wax? Perché non mi pare di avervi visto molto vicini>> constata lui confuso.
<<Teoricamente siamo solo amici, ma non credo che siamo qualcosa visto che oggi mi ha bellamente ignorata stando attaccato al culo di Claudia>> gli spiego scrollando le spalle.
<<Mh, sento aria di fastidio>>
<<Si, ma non per Claudia. Anzi, io e lei ci siamo conosciute ai casting, siamo amiche. E' lui che mi da' fastidio perché mi ignora senza avere alcun motivo>> gli dico mettendo in chiaro il discorso.

Sia mai si pensasse che ce l'ho con Claudia.
Non è assolutamente così.

<<Tommy sa di ieri sera?>> mi chiede curioso.
<<No, non ancora. Voglio trovare il momento giusto di dirglielo perché so com'è fatto>> 
<<Piccola, piccola Ester. Non è che sotto sotto ti affezioni?>> mi domanda stringendomi a lui.
<<No, non mi affeziono. Ieri sera abbiamo messo in chiaro tutto e tra i punti c'era anche questo. Siamo qui per cantare non per affezionarci a qualcuno>>
<<Mamma mia come sei cinica>> commenta ironico Giovanni.
<<E non hai visto nulla ancora!>>
<<Parlando del diavolo...guarda chi arriva>> sussurra indicando la porta con il dito.

Ecco Matteo, sempre con la solita tenuta nera.
Si guarda intorno alla ricerca di qualcuno.
Se cerca Claudia non la trova perché è a lezione.
Quando vede me e Giovanni ci raggiunge.

<<Ciao belli>> ci dice rimanendo in piedi.
<<Chi cercavi?>> gli chiede Giovanni.
<<Claudia>> risponde lui scrollando le spalle.
<<E' a lezione>> lo informo io rivolgendogli finalmente la parola.
<<Ah, grazie>>
<<Senti ti va di andare un po' in stanza?>> mi domanda con un sorriso.

Ah sì? Senti un po'.
Crede davvero che funzioni così?

<<No>> gli dico semplicemente con noncuranza.
<<No? Perché?>> 
<<Perché innanzitutto sono con Giovanni in questo momento e sinceramente vorrei passare del tempo con lui, visto che ultimamente lo abbiamo sfrattato dalla stanza e ha dormito sul divano.
E poi io non sono la sostituta da usare quando non c'è Claudia>> gli spiego voltandomi verso di lui.
<<Non sei la sostituta di Claudia>>
<<Se ti comporti così, si>> puntualizzo con tono serio.
<<Voi dovete parlare. Io vado>> prova a dire Giovanni ma lo afferro per il braccio non facendolo alzare.
<<Tu non te ne vai da nessuna parte perché quello che ci dovevamo dire, ce lo siamo detti>> gli dico guardandolo.
<<Vabbè Ester, quando ti passa fammi un fischio>>

Matteo se ne va e tiro un sospiro di sollievo.

<<Non credi di aver esagerato?>>
<<No, assolutamente>> gli rispondo scrollando la testa.
<<Vacci a parlare, su. Mandi tutte le cose a puttane quando fai così>>
<<Ma che gli devo dire?>> continuo confusa.
<<Quello che pensi>> mi dice ovvio.
<<Non adesso, okay? Non adesso. Tanto abbiamo il turno insieme in cucina gli parlerò in quel momento>>

---

Sono le sette.
Sto aspettando Matteo da dieci minuti, ma in cucina di lui non c'è ombra.
Quando vedo Claudia in fondo alla sala, dietro di lei vedo anche Matteo.

<<Fa con comodo Wax! Tanto non dobbiamo sfamare altre venti persone oltre a noi due!>> esclamo ironica ad alta voce.

Lui mi fa segno di aspettare.
Vedo loro due che parlano, quasi complici.
Dopo che lei annuisce, Matteo le lascia un bacio sulla guancia prima di venire da me.

<<Scusa, non ho visto l'ora>>
<<Ho notato>> constato ironica per poi lanciargli il grembiule.

Tra di noi cala il silenzio.
Un silenzio che fa innervosire.
Farebbe innervosire anche chi non è qui.

<<Che ti è preso prima?>> mi domanda dopo un po' di silenzio.

Che significa? Ma me lo stai chiedendo davvero?

<<Me lo stai chiedendo davvero?>> gli domando stupita.
<<Si che te lo sto chiedendo. Che ti è preso prima?>> ritenta avvicinandosi a me.
<<Allontanati>> gli dico ponendo il braccio in avanti per garantire una distanza da lui.
<<Ieri sera non dicevi così>> tenta abbassandomi il braccio.
<<Ieri era ieri. Oggi è oggi. Avevamo detto che quello che eravamo ieri non lo saremo oggi>> gli rispondo provando a fuggire da questa gabbia di parole.
<<Non hai ancora risposto alla mia domanda, però>>
<<Vuoi saperlo davvero? Bene. A prescindere dal divertirsi o meno io non sono un oggetto. Sono una persona e non puoi usarmi quando Claudia non ti asseconda>>

Alè, Ester. Ti sei appena liberata di un peso.

<<Come te lo devo dire che non ti voglio usare? Ma poi chi ti dice che non volessi solo parlare con te invece di scopare?>> 
<<Perché conosco quello sguardo>> gli dico semplicemente guardandolo negli occhi.
<<Volevo solo passare del tempo con te, ma eri con Giovanni, quindi>> commenta ironico.

Sento un velo di fastidio in queste parole.
Più di un velo.
Tutto un fascio.

<<Non dirmi che ti sei infastidito perché ho voluto passare del tempo con Giovanni!>>
<<Si, mi ha dato fastidio. E parecchio anche!>> esclama mettendosi di fronte a me.
<<E se devo essere sincero, probabilmente anche un po' geloso>> continua abbassando la voce.
<<Non hai alcun diritto ad essere geloso>> puntualizzo guardandolo.
<<Perché?>>
<<Perché siamo solo amici. Ricordi?>> gli chiedo con un tono di sfida.
<<Si, amici, certo. Prova a ridirmelo la prossima volta che avrò la testa in mezzo alle tue gambe>> sussurra al mio orecchio.
<<Ma vaffanculo, cucina da solo>> borbotto mentre provo ad andare via.
<<Dove te ne vai?>> mi chiede prendendomi il polso.
<<In camera. Mi hai fatto passare anche la voglia di fare una delle cose che mi piacciono di più>>

Guardo la sua mano fissa sul mio polso.

<<E lasciami>> continuo riuscendo a liberarmi dal suo polso.
<<Lo sai che non puoi scappare sempre dalle cose?>> mi chiede ad alta voce mentre ho già imboccato la strada per la mia stanza.
<<Vaffanculo!>>

Sweater Weather - WaxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora