indipendentemente dagli sbagli che fai

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Da Capodanno ne sono successe milioni.
Ma milioni per davvero.
E' stato tutto un susseguirsi di emozioni.
Dal "Capodanno Gate" che ha portato tante conseguenze, tra cui un litigio mio e di Matteo in cui cercavo di persuaderlo da non fare cavolate del genere, al litigio successivo ai provvedimenti disciplinari in cui ne sono successe di ogni.
L'eliminazione di Giovanni mi ha mandata nel pallone, ma ancora di più l'eliminazione di Tommaso per via di Rudy.
Lì il mondo mi è crollato davvero addosso.
Ero abituata ad averlo sempre, costantemente intorno ed ora non è più qui dentro.
Mi solleva che Matteo sia ancora qui, ma il clima in casetta continua ad essere un po' altalenante.
Ciò che mi ha risollevata un po' è stato il rientro di Giovanni in casa.
Oggi arriverà il "giorno del giudizio" in cui Matteo vuole sapere cosa tutti effettivamente pensano di lui.
E lo vuole sapere per davvero.
Non l'ho mai visto così convinto e intenzionato di sapere cosa gli altri pensano di lui e non capita mai, perché solitamente lui se ne frega.
Solo che sento un'aria di tensione allucinante che mi fa sentire un'ansia nel petto ed io con questa storia non c'entra nulla.

<<Che hai?>> mi chiede Giovanni raggiungendomi sui divanetti.
<<Ho un po' d'ansia per tutta questa situazione>> gli dico semplicemente scrollando le spalle.
<<Cioè...tu sei preoccupata anche se non c'entri nulla? Ma sei scema? Calmati Ester, non puoi addossarti sempre tutte le preoccupazioni degli altri>> 
<<Lo so Gio, ma che ci posso fare? Sono fatta così>> mi limito a dire guardandolo negli occhi.
<<Non ti nascondere dietro la scusa del: "Sono fatta così". Devi solo migliorare questo lato di te stessa>>

Lo abbraccio d'istinto stringendolo forte.
Mi è mancato tantissimo.

<<Ti sono mancato vero?>>
<<Non ti do la soddisfazione di sentirtelo dire>> gli rispondo ridendo.
<<Tanto lo so che ti sono mancato, inutile nasconderlo>> continua pizzicandomi la guancia.
<<Stanno arrivando tutti>> constato guardando tutti arrivare.

E' arrivato il momento.
Spero solo che non degeneri il tutto.
Matteo prende posto accanto a me prendendomi la mano.
Vedo che è in ansia.
Lo sento da come mi stringe.

<<Stai bene?>>
<<Si amore, sto bene>> mi risponde a bassa voce.
<<Allora, da chi iniziamo?>> domanda lui guardando tutti quanti.

Gianmarco si schiarisce la voce e mi guarda.
Ma che vuole?

<<Che c'è?>> gli domando confusa.
<<Direi che possiamo iniziare da te>> mi risponde scrollando le spalle.

Ah? 
Scusami?
Ho capito bene?

<<Da me? Io devo dire al mio ragazzo quello che penso di lui?>> gli chiedo retorica.
<<Sì>
<<Perché secondo te serve che il mio ragazzo sappia cose (che già sa)?>> continuo ancora più confusa.
<<Perché non dire ciò che pensi?>>
<<Perché se sto con qualcuno, questo qualcuno sa già cosa penso.
Io e Matteo abbiamo parlato e se proprio vuoi saperlo, anche litigato, per ciò che è successo e non c'è bisogno che dica davanti a tutti quello che io penso di lui>>  gli dico irritata.

Ma chi si crede di essere?

<<Va bene, va bene, se non vuoi dirlo lasciamo stare.>>

Ho ringraziato il cielo che Gianmarco si sia messo l'anima in pace a riguardo.
Non avrei sopportato un litigio in più con lui, perché ultimamente non ci siamo risparmiati su questo aspetto.
Ho passato tutto il tempo ad ascoltare ciò che tutti avevano da dire in silenzio.
E Matteo ha fatto lo stesso, accogliendo critiche, consigli e in realtà anche qualche commento un po' fuori luogo.
La settimana di "esilio" gli è servita per capire determinate cose, per capire anche dei lati di se stesso che certe volte provava ad ignorare perché non sapeva come affrontarli.
Oggi è uscito un lato di se che non conoscevo neanche io.
Il lato di rimorso.
O meglio: Il lato che ha capito di aver sbagliato determinate cose.

<<Beh ragazzi, per provare a farmi perdonare, farò tutto quello che vorrete per oggi>> dice ai ragazzi ridendo.
<<Tutto tutto?>> gli chiede Gianmarco curioso.
<<Sì>>
<<Allora stasera ci fai da cameriere. Che ne dici?>> gli domanda Giovanni prendendolo in giro.
<<Se serve a risolvere le cose, si. Vi farò da cameriere>>

---

La serata è stata all'insegna del divertimento.
Matteo ha davvero fatto il cameriere servendo la cena a tutti.
Alcuni hanno esagerato nel modo in cui è stato trattato, ma diciamo che ha fatto tutto parte del gioco.
Io mi sono limitata ad osservare tutto in silenzio.
Ad osservare come Matteo stia imparando dai suoi errori, anche se questa sera non abbiamo parlato molto.
E' come se lui non avesse voluto.
Adesso, mentre tutti gli altri hanno lasciato che Matte sistemasse la cucina, io non ho intenzione di dargli ascolto.
Voglio parlarci.

<<Che hai?>> gli domando dopo un po' che ho sentito il suo sguardo addosso.
<<Nulla>>
<<Matteo.>> lo richiamo seria guardandolo negli occhi.
<<Non ho niente>>
<<Perché non mi hai parlato per tutta la sera allora?>> gli chiedo scocciata.
<<Perché mentre con gli altri sento di aver sistemato le cose, con te non lo sento.
E' come se ti avessi delusa e tu non abbia passato la fase in cui smetti di esserlo>> 

Lo raggiungo dietro il bancone, facendogli cenno di sedersi accanto a me.

<<Non è così. Non sono né delusa né ce l'ho con te.
Sai già quello che penso riguardo quanto successo, ma questo non va oltre a quello che provo per te.>> 
<<Tu non sai come mi sono sentito quando ho pensato di averti delusa. Davvero, Ester, mi sono sentito malissimo>> ammette lui.

Mi prende le mani e le stringe nelle sue.

<<Io ti amo, brutto testone. Indipendentemente dagli sbagli che fai>>
<<Ti amo anche io>>


ciao a tutti.
so che sono assente da tanto, ma davvero, ultimamente ne sono successe di tutti i colori e non ho avuto né il modo, né il tempo, di poter aggiornare.
mi dispiace essere mancata, ma alcuni di voi sanno che non tornerò a casa prima della fine di marzo, quindi gli aggiornamenti saranno un po' radi.
a presto
sara <3



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