si prende cura di me e inizio a sentirmi un po' meglio

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Mancano due giorni alla puntata e se fino a ieri non vedevo l'ora di poter fare il compito con Aaron e Samu, oggi ne sono totalmente spaventata.
Ho preso un freddo di due minuti e ho mal di gola.
Non riesco a cantare bene.
Ho paura di non riuscire a recuperare la voce in tempo per poter cantare.
Tengo la sciarpa ferma intorno al collo mentre provo a scaldare quanto più possibile la zona.
Mi sento in ansia, sono davvero nervosa per questa situazione.

<<Ester, in scaletta ci sei tu adesso>> mi dice Maria facendomi cenno di scendere.

Annuisco sentendo l'ansia salire.
Come faccio in queste condizioni?

<<Che succede?>> mi domanda confusa.
<<Ho preso un colpo di freddo e sto perdendo la voce>> ammetto.

Ho gli occhi che si sono gonfiati per le lacrime.
Ho davvero paura.

<<Sei messa malino con la voce...ascolta, non provare per oggi. Lascia la voce a riposo>> mi consiglia lei con tono comprensivo.
<<E se per domenica non riesco a recuperarla?>>

Dalla mia voce riesce a sentire quanto io sia preoccupata.
Tutti riuscirebbero a farlo.

<<Non cade il mondo. Verrai esonerata dalla classifica e rimanderemo i compiti.
Conta prima la tua salute e poi quello che viene dopo. Come puoi cantare senza voce?>>

Maria ha ragione, lo so.
So che se non recupero la voce non posso pensare di fare nulla.

<<Va bene>> le dico acconsentendo a quanto mi dice.
<<Adesso ascoltami, vai in aula canto da Arisa. Parlane con lei, dille che succede e quello che abbiamo pensato di fare. Va bene?>> mi domanda con un sorriso.
<<E prendi il giubbotto!>> esclama prendendomi in giro.

Annuisco accennando una risata.
Salgo le scale e Matteo mi passa il giubbotto e la bottiglia d'acqua con un sorriso.

<<Ci vediamo dopo>> mi dice mandandomi un bacio.

Saluto sia lui che Tommy e vado alla ricerca di Arisa.
Per quanto sia in questi studi da più di due mesi, il mio senso dell'orientamento non giova mai e continuo, nonostante tutto questo tempo, a perdermi nei corridoi.

<<Ti sei persa di nuovo, vero?>> mi domanda Umberto ridendo.
<<Sì>> dico con fatica.
<<Oh che vocina che c'hai...>> constata avvicinandosi a me.
<<Sto cercando Arisa>> gli dico accennando un sorriso cortese.
<<Vieni, ti ci porto io>> mi dice facendomi cenno di seguirlo.

Acconsento perché sono sicura che, anche se me lo spiegasse, avrei comunque la capacità di perdermi.

<<Come sta andando il tuo percorso?>> mi chiede curioso.
<<Sta andando bene, davvero. Sto crescendo e ho accanto delle persone che mi vogliono bene. Non potrei chiedere di meglio>> gli spiego contenta.
<<Mi raccomando, ruba tutto quello che vedi. Assimila tutto, impara e divertiti. Non posso dirti altro>> ammette lui guardandomi.

Quando si ferma davanti all'aula di canto, capisco che siamo arrivati.
Ringrazio Umberto quanto più possibile, ma mi dice che non è necessario.

<<Ciao bella, ci vediamo>>

Nel momento in cui se ne va, busso contro la porta aspettando un "avanti" da parte di Arisa.
Quando sento queste parole entro dentro con un sorriso un po' tirato.

<<Ciao Ester>> mi dice con un sorriso.
<<Ciao Ari>>
<Immaginavo che fossi qui per questo> continua dopo aver sentito la mia voce.
<Ho parlato con Maria> inizio mettendomi a sedere sullo sgabello.
<Mi ha consigliato di tenere a riposo la voce e se entro il giorno della registrazione non avrò recuperato la voce, non canterò. Anche se spero che non sia così> le spiego passandomi la mano dietro la nuca.
<Maria ha ragione. Ti avrei detto la stessa identica cosa. La cosa che ti consiglio è di bere tante tisane o latte caldo con il miele e di parlare il meno possibile.
Se devi dire o chiedere qualcosa a qualcuno, scrivi. Così ti assicuro che la voce riuscirai a recuperarla> mi consiglia con un sorriso.
<Lo spero tanto...>
<Tranquilla tesoro, andrà tutto bene. E se non potrai cantare, non cadrà il mondo, recupererai.
Adesso vai in casetta e riposati, okay? Ma ricordati soprattutto che cosa ti ho detto sul tenere la voce al riposo> mi dice rassicurandomi.
<Grazie Ari>

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Sono tornata in casetta e sono rimasta sola per un bel po' di tempo, finché le prove generali non sono finite.
Non ho un buon umore, sono molto triste e demoralizzata per la storia della voce e preferisco stare un po' da sola sul letto.
Non faccio altro che ascoltare i brani che dovrei cantare e annotare tante cose.
Non credo di aver mai scritto così tanto in vita mia.
Vengo distratta dal rumore di un paio di nocche che bussano contro la porta.
Quando mi volto noto con piacere Matteo sull'uscio della stanza con una tazza fumante in mano.

<Ciao amore> mi dice con un sorriso.

Gli faccio un cenno con la mano.
Avanza verso di me.
Poggia la tazza sul comodino e poi si mette con me sul letto.

<Ti ho portato la tua tisana preferita> mi informa indicando la tazza.
<Arisa mi ha detto di prendermi cura di te ed io la prendo in parola> continua prendendomi la mano.

"Grazie" scrivo sul foglio del quadernino.

<Non puoi proprio spiccicare parola vero?>

Faccio segno di no con la testa.
Mi stringe a se.
Lo sa che non sto bene, sta imparando a conoscermi.
In realtà sa anche che a prescindere da tutto, quando non sto bene, non ho molta voglia di parlare.

"Ho paura di non recuperare la voce in tempo" 

<Lo farai bimba, ne sono sicuro> ammette con un sorriso.
<E l'importante è che recuperi la voce>

Passa dolcemente la mano tra i miei capelli.
Mi accarezza, si prende cura di me e inizio a sentirmi un po' meglio.
Mi fa stare bene stare così con lui.
Con la mano libera mi prende la penna di mano e il quadernino che ho sulle gambe.

"Scrivo anche io così non ti viene da parlare"

Riprendo la penna e lo guardo sorpresa.

"Non è necessario"

Afferra di nuovo la penna e lo vedo ragionare prima di scrivere.

"Lo sai che farei di tutto, no? Ti amo" 

Sottolinea l'ultima frase e sento il cuore andarmi a mille.
L'ha scritto davvero?
Non me lo sto immaginando, vero?

<Dillo> sussurro appena, con difficoltà e stupita guardandolo negli occhi.
<Ti amo Ester. Dico davvero>

Sweater Weather - WaxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora