Se oggi per tutti è un giorno qualsiasi, per me no.
Un anno fa, esattamente questo giorno, ho toccato il fondo.
Si, è passato un anno, ma pensare a quanto sia successo mi fa provare un senso di angoscia senza fine.
Mi sento vuota.
Sono irrequieta da giorni.
Provo a parlare il meno possibile per non finire in un litigio con qualcuno.
Spero solo che la lezione con Arisa, dove mi assegna i pezzi, possa distrarmi dal mio stato d'animo.
Percorro i corridoi in fretta e furia.
Evito di parlare anche con chi incontro per strada fin quando non raggiungono l'aula.<<Ciao Ari>> le dico con un sorriso tirato.
<<Ciao piccola Ester. Tutto bene?>> mi domanda sorridendo.
<<Si, insomma>> ammetto passandomi una mano dietro la nuca.
<<Che succede?>> continua confusa.
<<No, nulla. Non ho voglia di parlarne>> le dico accennando una risata imbarazzata.
<<Vorrei solo vedere quali sono i pezzi ed iniziare a lavorarci su>> continuo sbuffando.Lei annuisce.
Pare capire la situazione.
Prende il foglio con le assegnazioni e aspetto che legga i titoli.Mi limito ad annuire.
Fa sì che questi pezzi mi distraggano da tutto...<<I pezzi che vorrei preparassi sono "Train Wreck", "Hold On" e "Abissale">> inizia guardandomi.
<<E vorrei, inoltre, che ripassassi i pezzi dell'altra volta>> continua con un sorriso.Com'è che avevo detto?
Che speravo nelle assegnazioni per fuggire dal mio stato d'animo?
Andiamo bene...
Avrò un crollo psicologico.
Ne sono sicura.<<Cos'è che non ti convince?>> mi chiede preoccupata.
<<Nulla. È solo il mio stato d'animo che purtroppo si rispecchia nei testi, ma al di fuori di questo, sono canzoni che a me sono sempre piaciute>> provo a spiegarle prendendo un respiro profondo.
<<Va bene...ti va di iniziare a provare qualcosa?>>
<<Va bene...>>---
Arrivo in casetta e mi fiondo dritta come un treno in bagno chiudendomici dentro.
Mi siedo sul water accovacciando le gambe al petto mentre mi abbandono in un singhiozzo.
Un singhiozzo che trattenevo da troppo tempo.
Sento qualcuno bussare alla porta, ma parlare con qualcuno è l'ultima cosa che voglio.<<Voglio stare sola>> ammetto con la voce spezzata.
<<Ester...siamo Matteo, Ale e Giò. Ti va di parlare?>> sento la voce di Matteo arrivarmi alle orecchie.Mi guardo allo specchio.
Vedo la Ester di un anno fa.
Quella che ha avuto paura anche della sua ombra.
Quella che non volevo più fare uscire, perché la paura provata non la voglio più sentire.
Non posso ignorare Matteo, soprattutto adesso che è preoccupato
Giro la chiave lasciando che i ragazzi possano aprire la porta e ritorno nella posizione di prima.<<Cos'è successo?>> mi domanda Matteo preoccupato.
<<Non è successo nulla. È una cosa che è successa l'anno scorso>> borbotto strofinandomi gli occhi.
<<Pulce, ti va di parlarne?>> mi chiede Alessio preoccupato.
<<Se decido di parlarne, questa cosa deve rimanere tra di noi>> dico guardando i ragazzi di fronte a me.Li vedo annuire.
Gio chiude la porta a chiave.
Si mettono a sedere di fronte a me, aspettando che io inizi a parlare.
Da dove comincio?<<C'è una cosa che non sai, Ale. Loro lo sanno perché è un argomento che era uscito tempo fa>> inizio guardando il ballerino.
<<Prima di conoscere Matteo stavo con un ragazzo che mi picchiava. Parte tutto da lì>> gli spiego prendendo un respiro profondo.La sua mano finisce sul mio ginocchio quando sente queste parole.
<<C'entra Jacopo?>> mi domanda Matteo.
<<In gran parte si, ma è una cosa nata tutta dalla mia testa>> gli dico guardandolo.
<<Oggi sto così, perché esattamente un anno fa ho toccato il fondo>> ammetto con tono teso.
<<Cosa intendi con "toccare il fondo"?>> mi chiede Giovanni confuso.Prima di rispondergli penso bene a come provare a dire le cose, ma questo fardello è così complicato che non c'è un modo di semplificarlo.
È semplicemente successo.<<Ho provato a suicidarmi>> sussurro sentendo le mani tremare.
Vedo i ragazzi irrigidirsi e Matteo provare a guardarmi negli occhi.
È calato il gelo.
Nessuno sa cosa dire.
Neanche io saprei che dire se fossi dall'altra parte.<<Ho la testa piena di domande ma allo stesso tempo non so cosa chiederti>> ammette Ale a disagio.
<<Cosa ti ha spinta a farlo?>> mi chiede invece Gio.
<<Quel giorno ho provato così tanto dolore da capire che non sarei riuscita ad affrontarlo. E piuttosto che affrontarlo...>> lascio la frase a metà. Interrotta da un singhiozzo che era bloccato in gola.
<<Quel giorno sono stata così male che ho preferito provare a rinunciare alla vita, piuttosto che provare un'altra volta un dolore così grande>>Le braccia di Giovanni mi circondano.
Il suo viso è rosso mentre cerca di trattenere le lacrime.
La mano di Ale è ferma sul mio ginocchio, mentre Matteo è ancora in silenzio.<<Nella mia testa continuavo a dirmi che avrei dovuto continuare a farmi del male. Che quel dolore me lo meritavo.
Le parole di Jacopo mi si ripetevano in testa.
Mi sono convinta che avesse ragione.
Che probabilmente non sarei mancata a nessuno e che a nessuno sarebbe dispiaciuto se mi fossi abbandonata al dolore e avrei permesso alla mia anima di volare via.
Allora ci ho provato.
Un mix di farmaci.
Mio fratello mi ha trovata in bagno poco dopo e sono stata trasportata in ospedale d'urgenza.
Solo quando mi sono svegliata in mezzo a quelle lenzuola bianche ho capito che non volevo davvero morire, ma che se sono arrivata ad un gesto del genere avevo solo bisogno di aiuto>>Mi ritrovo circondata dalle braccia dei due ballerini.
La mano di Ale mi accarezza i capelli.
Gio mi asciuga le lacrime.<<Sei una delle persone più forti che io conosca>> ammette il cantante sorridendomi.
<<E sono fiero di avere un'amica come te>> continua guardandomi negli occhi.Rimaniamo in silenzio perché nessuno sa cosa dire.
Matteo mi guarda con gli occhi lucidi senza proferire parola.
Vedo Ale fare un cenno a Giovanni che capisce subito.
Escono dal bagno lasciandomi sola con Matteo.
Appena rimaniamo soli mi stringe a sé scoppiando a piangere.<<Perché piangi?>> gli chiedo confusa.
<<Non ho potuto minimamente immaginare una vita senza conoscerti>> ammette non staccandosi da me.
<<Sei tanto forte, bimba. Dico davvero. Sei la persona più forte che io conosca e sono fiero di te, perché hai superato degli ostacoli enormi uscendone a testa alta>> continua per poi guardarmi negli occhi.
<<Grazie per essere qui>> sussurro contro il suo petto.
<<Ti amo>>ciao a tutti.
questo capitolo per me è stato molto difficile da scrivere e mi sono emozionata tantissimo.
a presto,
sara
<3
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Sweater Weather - Wax
FanfictionEster ha vent'anni, viene da Firenze e si è iscritta ad Amici per cantare. E' la classica ragazza con la "faccia da schiaffi", con la vita disordinata. Ha il bisogno di dire tutto quello che pensa, senza alcun tipo di filtro e senza guardare in fac...