e Matteo dov'è andato a finire?

4.5K 134 1
                                    

Sono un paio di giorni che Matteo lo sento distante.
Passa un giorno, passano due, ma già al terzo comincio a preoccuparmi.
Dalla sera in cui abbiamo discusso di Isobel è cambiato.
Già al mattino non era accanto a me, era tornato nel suo letto.
E' scostante, scorbutico e non riesco a parlarci perché mi allontana.
Solo che mi sono stufata di non essere considerata.
Facendo così mi fa pensare di essere stata un gioco.
E vorrei davvero sperare che non sia così altrimenti il mio cuore cadrebbe in mille pezzi.
Sono tornata adesso da lezione con l'intenzione di parlare con lui.

<<Maddy hai visto Matteo per caso?>> le domando raggiungendola in cucina.
<<Si, l'ho visto andare nella vostra stanza. Probabilmente è li>> 
<<Grazie, ci vediamo dopo>>
<<Aspetta>> mi dice raggiungendomi.
<<Che succede?>>
<<Nulla, è che mi sei mancata. Se dopo sei libera passiamo del tempo insieme?>> mi domanda con un sorriso.
<<Certo Mad, assolutamente>>

Mi lascia andare rivolgendomi un altro sorriso.
Vado subito in quella che è la nostra stanza.
Lo vedo nel suo letto con la coperta che gli copre metà viso.
Mi avvicino lentamente al letto e gli scopro leggermente il viso.

<<Ei>> sussurro mettendomi a sedere.
<<Ciao>>
<<Possiamo parlare?>> gli domando guardandolo negli occhi.
<<Sapevo che sarebbe arrivato questo giorno>> borbotta tirandosi su con il busto.
<<Direi... mi spieghi che ti prende? Dalla sera di Isobel hai iniziato ad essere e a tenermi distante. Quindi? Vuoi dirmi che succede?>>
<<Non mi succede niente>> prova a dirmi.
<<Con me non attacca, lo sai benissimo. Quindi dimmi subito quello che ti passa nel cervello perché sono stanca di essere allontanata>> gli dico chiaro e tondo.

Indossa uno sguardo rassegnato.
Pensava davvero che avrei mollato la presa e non avrei preteso che mi dicesse cosa gli prende?

<<Vedi...quando io sono venuto ad Amici, sono venuto come Wax.
Solo Wax però,  perché Matteo deve rimanere a Milano, deve rimanermi alle spalle.
E in realtà è stato così fin quando non ci siamo avvicinati>>

Non mi guarda negli occhi.
Guarda ovunque tranne che le mie pupille.
Perché li evita così?

<<Io qui sono Wax per tutti. Tutti quanti. Ma con te Matteo esce allo scoperto per quanto vorrei tanto tenerlo segregato. Esce quando vorrei tenerlo alle spalle.
Esce perché con te sente cose che non ha mai provato e vuole provare.
Matteo non conosce la calma, gli fa quasi paura.
Ma guardandoti la calma c'è e inizia a conoscerla. Poi se ne rendo conto, si chiude di nuovo a riccio allontanandola perché non sa come comportarsi.
Sono tutte cose nuove. 
La calma, l'amore...sono tutte cose che io, Matteo, non conosco. 
E in questo momento c'è Matteo di fronte a te, non Wax.
Anche quando non voglio c'è Matteo.
Non so come sono fatti e non so come rapportarmici.
Ho tanta rabbia e purtroppo, quella, la conosco fin troppo bene.
Devo capire come approcciarmi a queste nuove cose e capirle se le voglio davvero.
Capire se con te la calma e l'amore li posso sperimentare e provare, perché al momento sembra di si.
Ho bisogno di allontanarti per un momento perché tutta questa cosa mi fa paura e ho paura che diventi più grande di me.
Paura che ci possa davvero stare male...è per questo che ti sto allontanando. Ho bisogno di pensare>>

Quindi fammi capire: con me pensi di provare calma e amore e ti devi allontanare proprio per questo? Ha senso, si. Ha proprio senso.

<<Per me sei sempre stato Matteo>> mi limito a dire sentendo gli occhi pungere.
<<E guardami negli occhi quando ti parlo>> aggiungo afferrandogli il viso con le mani per farglielo alzare.
<<E' questo che mi fa paura>>
<<Perché hai paura che si possa conoscere Matteo?>> continuo non capendo.
<<Perché siamo un po' il Dottor Jekyll and Mr. Hyde, l'uno l'alter ego dell'altro. Non riesco ad essere sia Matteo che Wax allo stesso tempo>> mi spiega prendendomi le mani.
<<A me dispiace allontanarti, davvero. Ma sono fatto così ed è il mio modo di pensare alle cose. Di difendermi dalle cose che mi fanno paura>>
<<Non riesco a capirti>> ammetto con la voce spezzata.
<<Ti terrorizza la normalità, ti terrorizza provare delle cose belle come queste. La gente lotta certe volte per poter provare un briciolo di queste cose e te le mandi via>>
<<Non piangere Ester, ti prego. Mi spezzi il cuore se lo fai>>
<<Non puoi chiedermi di non piangere, sono fatta così. Ascolta, fai pace con i pensieri e quando pensi di aver capito qualcosa, vienimelo a dire. 
Ma non farmi aspettare troppo, perché altrimenti mi stufo. Non ci sono per sempre>> gli dico provando ad allontanarmi da lui.

Sweater Weather - WaxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora