◇18. Uscite con finali a sorpresa◇

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BAKUGO POV

Mi butto nel suo letto stremato dopo aver sistemato, e nascosto, tutte le cose che c'erano nella mia valigia.

Il rosso subito provvede a farmi rilassare con varie carezze sulla testa, facendomi quasi addormentare.

Ma non riesco a dormire perché sento la sua mano cominciare a scendere sempre di più.

Non ci faccio troppo caso, ma quando questa arriva ormai sulla mia schiena, la mia intimità si mette sull'attenti.

Infatti, va a palpare con forza il mio culo, facendomi stringere subito le gambe per l'eccitazione.

Inizio ad ansimare sentendo che non ha intenzione di lasciare la presa e percepisco il mio clitoride quasi esplodere dal piacere.

La sua mano sale e va verso l'orlo dei miei pantaloni, cercando di entrarci lentamente.

Sgrano gli occhi e gli stacco subito la mano, quasi come se fossi velenoso e lo potessi uccidere.

"Ho f-fame! Mangiamo qualcosa c-che dici?!" mento scendendo velocemente dalle due gambe.

Non può scoprire così che sono trans, no no, non posso dirglielo

Mi guarda leggermente preoccupato, ma alla fine annuisce arreso.

Sorrido e corro in bagno, così da potermi preparare per l'uscita a Tokyo che avevamo organizzato.

Dopo aver messo il nastro e il binder, preso la dose di testosterone giornaliera e aver riempito i miei boxer con una palla di calzini, mi vesto e torno da lui.

Lo trovo già pronto davanti la porta di casa, intento a sistemarsi i capelli guardandosi su un piccolo specchio appeso al muro.

Quando mi nota, sorride imbarazzato e, con un cenno del capo, mi invita a seguirlo.

Dopo esserci coperti per bene, mi accompagna fuori casa e mi fa salire in macchina, così da portarmi a mangiare fuori.

Andiamo in un ristorante di sushi e mangiamo un po' troppo, così tanto da far sbiancare entrambi quando vediamo il conto.

Ce la caviamo con un leggero sconto visto che Kirishima è cliente di fiducia, ma così siamo rimasti entrambi praticamente senza soldi.

Usciamo dal posto e mi giro verso di lui, domandandogli dove saremmo andati ora.

Lui però non mi da risposta, anzi, mi zittisce e impone di salire in macchina.

Rimango così imbronciato a lamentarmi mentre guida, sperando che ciò ne valga la pena.

Dopo un bel tragitto, parcheggia e i miei occhi vengono catturati dalle luci provenienti al di fuori.

Scendo e noto che siamo vicino una strada enorme, con un gran via vai di gente e i palazzi hanno tutti delle insegne enormi e luminose.

"Benvenuto a Shibuya, Katsuki"

Resto a fissare il tutto incantato, sono così ammaliato da ciò.

Infatti, mi dovette iniziare a trascinare in giro sennò sarei rimasto lì fermo per tutto il giorno.

Mi sento così piccolo attorno a questi enormi palazzi illuminati, quasi come un bambino.

Camminiamo per le vie della città e ci fermiamo in qualche negozio a fare shopping, mettendomi in crisi visto il mio portafoglio vuoto.

Mi fermo però davanti un abito in vetrina, incantato da questa come se fosse oro.

È una camicia nera con dei disegni ricamati di dragoni giapponesi sul retro, non è nulla di speciale, ma la bramo da tanto.

Pixel lovely dreams {kiribaku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora