4. Sei di poche parole

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Non riesco a dormire.
Continuo a rigirarmi nel letto.
Sono troppo agitata, non mi sembra ancora vero che sono entrata ad amici. Chissà quante persone pagherebbero per essere al mio posto. Non devo perdere quest'occasione.
Alzo lo sguardo; sono le 4 del mattino. Dopo un quarto d'ora in cui provo ad addormentarmi decido di alzarmi.
Vado in cucina, ma accendo solo una luce che illumina poco la cucina, così da non svegliare gli altri. Decido di bere un bicchiere di latte. Mia nonna diceva sempre che aiutava a dormire, e se lo dice lei, allora bisogna crederle.
Tiro fuori un bicchiere e mi verso il latte. Mi siedo su uno sgabello e comincio a sorseggiarlo piano. Non ho fretta. E soprattutto non voglio svegliare nessuno. Chissà se ora stanno registrando. Vedrebbero me seduta che bevo del latte. Una normale adolescente. Onestamente non so perché la gente dovrebbe guardare me nel programma. Insomma, ci sono molti altri bonazzi in questa casa. E anche le ragazze sono belle.
Fissò il vuoto mente penso questo. Non mi accorgo neanche che qualcuno si è svegliato e cammina verso di me. Lo capisco solo quando si siede di fronte a me.
"Non riesci a dormire?" Mi chiede. Alzo lo sguardo e capisco subito chi è. È Christian.
"No, e tu?"
"Nemmeno, sono troppo agitato"
"Io pure, è fantastico essere qui dentro"
"Giá" abbassa lo sguardo e vede che sto bevendo del latte.
"Mi passi un bicchiere?"
"Si, certo" mi alzo e glielo passo, nel mentre lui prende il succo e se lo versa.
"Non sei di molte parole" mi dice. Lo guardo bene in faccia. Nessuno me lo aveva mai detto. Eppure è la cosa più vera che possa sentire.
"È che non riesco ad aprirmi con le persone che non conosco..."dico, abbassando lo sguardo. Ok, lo ammetto, mi sento in imbarazzo.
Lui abbassa lo sguardo e guarda il suo bicchiere, quasi vuoto.
"Bene, piacere Christian" mi dice sorridendo
"Asia" rispondo, anch'io sorridendo. Non sono abituata che le persone mi facciano notare il mio silenzio, il mio poco aprirmi con le persone.
"Ora mi conosci" mette il bicchiere nel lavandino e va in camera sua.
Rimango lì. Io e i miei pensieri. Entrambi seduti. Ci fissiamo per un momento. Cosa è appena successo?
Metto il bicchiere nel lavandino, di fianco a quello di Christian e ritorno in camera, stando attenta a non svegliare nessuno. Mi sdraio nel mio letto.
Mai nessuno me lo aveva fatto notare, o per lo meno, nessuno me lo aveva mai detto così esplicitamente; anche se è evidente. E nessuno aveva mai reagito così. Penso che nascerà una bella amicizia.
Forse il mio cervello ha ragione, questa diventerà una bellissima amicizia.

Nel profondo dell'anima (CHRISTIAN STEFANELLI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora