40. Senza di te

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Mi sveglio un po' frastornata. Ieri sera ho ripensato a tutto quello che era successo e ho dormito poco.
"Ma buongiorno, dormito poco?"
"Si, ieri sera mi sono addormentata tardi"
"Come mai?"
"Stavo ripensando a cosa era successo" Alex annuisce
"Vuoi del caffè?"
"Si grazie"
"Te lo preparo subito" nel mentre vado a svegliare tutti i ballerini. Prima vado da carola e serena, poi da Guido e alice. Infine mi fermo sulla porta della camera di Mattia e Christian. Non so che fare. Entro? O forse no. Non lo so. Nel mentre sento aprire la porta.
"Buongiorno, che ci fai qua?" Mi compare Christian davanti
"N-no niente" mi giro e me ne vado. Sono andata in panico. Forse mi sono immaginata tutto ieri sera. Forse no. Forse gli piaccio? No, ma dai, cosa sto dicendo. Però lui mi piace. Nono, io sono qua per la danza. Si ma lui è così bello e mi tratta sempre bene e-
"Asia il caffè è pronto" urla Alex
"Arrivo"
-
Finisco di fare colazione, mi preparo e mi incammino verso la sala per fare lezione di classico. Io, serena e carola siamo le prime ad arrivare, così approfitto del momento.
"Ragazze, vi devo dire una cosa"
"Che cosa?"
"In pratica ieri sera stavo camminando per il corridoio e ho sentito Christian alzare la voce da camera sua. Così mi sono messa ad origliare e praticamente diceva cose tipo che Tommaso lo faceva incazzare per come si comportava con me e che la prossima volta non si sarebbe limitato a rispondere"
"Io lo sapevoo"
"Nono ora zia carola vi fa mettere insieme"
"Ma non sapete neanche se mi piace"
"Asia, fidati di noi, si vede lontano un chilometro che ti piace"
"Ma a me non piace"
"Sì certo, come no"
"Io sono venuta qui per la danza"
"Lo diceva anche serena, e guarda adesso"
"Già, e poi ho tempo anche per la danza"
"Non lo so, c'è lui è simpatico e-"
Entrano Mattia e Christian in sala ed io mi tappo subito la bocca, sperando che non abbiano sentito.
"Perché ti tappi la bocca?" Chiede mattia
"No niente" e tolgo subito le mani.
Arrivano anche Dario, Guido e alice e così cominciamo a fare lezione. Christian si mette davanti a me alla sbarra. Nel mentre che proviamo alcune cose lui mi chiede: "Dopo ti va se andiamo nell'altra sala e proviamo un po'?"
"Non lo so, devo vedere se ho lezione"
"Ah, ok. Posso chiederti però perché eri davanti camera nostra stamattina?"
"Stavo aspettando serena" lui rimane un po' deluso, ma io non ci faccio molto caso. In questo momento non so cosa voglio, non so cosa fare, non so neanche se davvero gli piaccio, quindi voglio prendermi del tempo per pensare.
Finita la lezione prendo subito le mie cose e vado, senza aspettare gli altri. Mattia mi raggiunge.
"Ei, come mai stamattina sembri nervosa?"
"No niente, un pensiero che non riesco a levarmi dalla testa"
"Dimmelo, magari ti posso aiutare"
"No, lascia stare, è stupido"
"Va bene, in ogni caso, dopo puoi sostituirmi per cucinare a pranzo che volevo provare una coreografia in sala?"
"Sì certo, con chi saresti?"
"Con Christian"
"Ah, però non so se riesco"
"Daii, ti prego, per favore"
"E va bene"
"Grazie" mi abbraccia.
Ritorno in casetta e mi lavo, poi guardo l'orologio: 12:16. Dovrei andare a cucinare. Vado di là e comincio a tirare fuori le cose. Christian arriva.
"Ehi, non mi hai chiamato"
"Scusa, mi sono dimenticata"
Lui comincia a prendere delle cose e ad accendere il forno.
"Come mai oggi sembra che mi vuoi evitare?"
"Non è vero"
"Ma se è da prima che ti chiedo le cose e tu mi rispondi sempre no, niente"
"Ho solo tante cose da fare, tutto qui" lui ci rinuncia, così continuiamo a cucinare in silenzio. Entrano albe, Luigi, Alessandra e Guido.
"Mamma mia che silenzio" io fulmino albe con uno sguardo.
"Mmm c'è tensione tra questi due, meglio lasciarli stare" dice Luigi, gli altri ridono e se ne vanno.
Io apparecchio e mangiamo, poi vado in camera a riposarmi.
-
-
Arriva la sera. Per tutto il giorno ho cercato di evitare Christian, e un po' mi sento in colpa. Magari ho capito male io, ma se fosse così? Se fosse vero? No, mi sto montando la testa. Christian è simpatico, dolce, e lo ammetto, un po' mi piace. Ma che dovrei fare ora? Non posso e non voglio ignorarlo ancora. Forse dovrei solo far andare le cose e poi come deve andare andrà. Non posso tenerci lontani per sempre.
Mi alzo e vado in camera di Christian e mattia. Busso, e mattia mi dice avanti.
"Christian è qua?"
"No"
"Sai dov'è?"
"Penso sia fuori, perché?"
"Gli devo delle scuse"
Esco fuori, nel giardino sul retro, e vedo Christian da solo sulla panchina, con la testa bassa. Io mi avvicino.
"Posso sedermi?"
"Si"
"Come mai sei qua tutto solo?"
"Stavo riflettendo" io mi avvicino di più a lui.
"Scusa se oggi ti ho ignorato, avevo tanti pensieri per la testa e dovevo capire alcune cose"
"Tranquilla. Se vuoi puoi dirmeli, magari ti posso aiutare"
"È un po' complicato, magari domani"
"Va bene, quando te la senti" io appoggio la mia testa sulla sua spalla
"Comunque grazie per ieri sera, quando mi hai difeso da Tommaso"
"Figurati, è uno stronzo e stava esagerando"
"Non so come farei senza di te" ripenso subito a ciò che ho detto e arrossisco. C'è un momento di silenzio. Ma perché non sto mai zitta? Dovrei cucirmi la bocca. Poi una voce però rompe quel silenzio infinito.
"Anche io non so cosa farei senza di te"

Nel profondo dell'anima (CHRISTIAN STEFANELLI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora