... fish.

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~ Profumo di libri

Uno scricchiolio fastidioso seguì un'imprecazione a bassa voce, e poco dopo un tonfo attutito accompagnò i due corpi avvinghiati che caddero sul letto. Due ragazzi si rotolarono su di esso, incuranti del mondo circostante; spalmato su Max Brad stava baciandolo con passione, quasi mangiandogli le labbra con le proprie.

Nell'impeto di passione si accinse a sfilargli i pantaloni divenuti fastidiosi, come al solito. E non badò al suono ambiguo che fecero scivolando dalle gambe affusolate del biondo, come non badò a dove li lanciò.

Fu il fidanzato a saltare bruscamente giù dal letto e a raccoglierli, inorridendo. Il moro voltò il capo, perplesso e un tantino irritato perché s'erano interrotti.

- I... I MIEI PREFERITI! - ululò Max, esibendo i jeans con uno strappo enorme. Per tutta risposta Brad si tappò le orecchie e sprofondò sotto le lenzuola già sfatte.

~~~

I negozi erano deserti, così come la discreta 'boutique' in cui erano appena entrati. Per quanto detestasse fare shopping, Brad era stato costretto ad andarci col fidanzato, che l'aveva minacciato di lasciarlo 'a secco' per una settimana. E la prospettiva di rimanere in bianco per un tempo così lungo faceva sempre il suo effetto, tanto che ormai a quel ricatto cedeva per qualunque cosa.

Mentre Max si guardava in giro, il moro non poteva fare a meno di ridere sotto i baffi, fissando quanto buffo fosse con i suoi jeans indosso (cui gli aveva prestato prima di uscire), abbastanza lunghi da lasciar intravedere appena la punta delle scarpe e giusto più larghi da non fasciargli... il fondoschiena.

Ciò però che infastidiva Brad era lo sguardo della giovane commessa, puntato insistentemente sul suo Max, quasi a volerlo mangiare con gli occhi. Era carina, assomigliava giusto un po' ad Emma, con il nasino tondo e all'insù e i capelli scuri e lunghi legati in una coda bassa, ma non aveva nessuna speranza. Se solo avesse saputo...

In quel momento il fidanzato sparì in uno dei camerini e il giovane bibliotecario gli trotterellò dietro, non prima di essersi girato a lanciare un'occhiata penetrante alla ragazza dietro la cassa, la quale arrossì in una frazione di secondo.

Poco dopo il biondo riemerse da dietro la tenda, sbucando fuori anche dalla zona dei camerini.

- Come mi stanno? - domandò, guardando timidamente Brad. Da Dio, avrebbe voluto rispondere il moro, per poi sfilarglieli sedutastante e sbattere in faccia a quella 'volto da pesce lesso' della cassiera la loro relazione, preferibilmente in un modo alquanto piacevole e appagante. Ma non era possibile, e soprattutto non era una cosa che avrebbe fatto un ragazzo beneducato come lui. Anche se, con quei jeans, Max era seriamente a rischio stupro.

- Una favola - mormorò, perché dire di più sarebbe stato come esplodere. Il biondo si rivoltò per sparire nei camerini e Brad ne approfittò, dopo aver lanciato un'occhiata di sfida a Miss Trota Lessa, per accarezzargli un gluteo.

- Brad! - sibilò il fidanzato, girandosi bruscamente di scatto, oltremodo imbarazzato. La cassiera sembrava diventata una statua di cera, con un'espressione ancora più idiota stampata sul viso.

- Saggiavo la consistenza della stoffa - affermò il moro innocentemente, e Max avvampò ulteriormente.

- Posso aiutarvi? - chiese con voce fastidiosamente squillante la commessa, raggiungendoli. Brad la squadrò risentito, poi scrollò le spalle. Max provò a dire qualcosa, subito interrotto dal fidanzato.

- No, grazie - borbottò il giovane bibliotecario, voltandosi e sospingendo di nuovo il biondo dentro la cabina. Lì, finalmente al riparo da sguardi indiscreti, lo baciò famelico, scaricando la frustrazione accumulata per aver interrotto il loro momento di passione.

- Brad... - ansimò Max, negli occhi nocciola un'espressione tanto languida da fargli perdere il controllo di se stesso. Il moro si spostò il ciuffo dalla fronte e tirò un breve respiro tremulo.

- Sei mio - mormorò roco al suo orecchio, facendolo fremere. La mano corse immancabilmente sotto la sua felpa, accarezzandogli con tocco lieve la pelle dove riusciva ad arrivare.

- Brad...! - gemette di nuovo il biondo, raddrizzando bruscamente il capo e fissandolo negli occhi scuri. Il polso del moro venne artigliato dal fidanzato, bloccando le carezze anche troppo piacevoli per i suoi gusti.

- Non possiamo farlo qui - boccheggiò Maxwell, ricevendo un'occhiata costernata da parte del giovane bibliotecario, che infine scrollò le spalle e se ne uscì.

Ma s'illudeva il biondo se pensava che Brad si arrendesse così in fretta. E difatti, non appena ebbe raccolto scarpe e jeans e si fu diretto alla cassa per pagare, lo trovò appoggiato al bancone con uno sguardo indecifrabile e un piede che batteva irritantemente per terra.

Senza badarci troppo tirò fuori il portafoglio e porse qualche banconota alla cassiera, la quale gli sorrise raggiante. Brad gli si accostò silenziosamente e il fidanzato se ne accorse solo quando sentì il suo braccio posarsi sulla propria spalla.

- G-grazie e a-arrivederci. B-buona giornata - gracchiò la commessa, scioccata. Il moro sorrise trionfante, lanciandole un'occhiata che a Max non piacque per nulla.

E messa una mano sul collo del biondo lo fece voltare verso di sé, prima di stampargli un intenso bacio sulle labbra, mentre la sciagurata cassiera si sentiva vicina allo svenimento e raggiungeva il colorito pallido di un cadavere.

- Sarà di sicuro una buona giornata - rise cristallino Brad, uscendo da quella boutique così 'interessante' e trascinandosi dietro un Max ancora stordito e con indosso i jeans troppo grandi del fidanzato.

Dopotutto non era così male fare shopping.

Il dolce battito dei nostri cuoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora