~ Profumo di libri
Il mattino era arrivato lieve e silenzioso, illuminando con i suoi colori delicati quello che un tempo era stato un letto, ma ora era solo un bozzolo indistinto di lenzuola ed esseri umani.
Non appena il sole aveva accarezzato il suo viso Brad s'era svegliato, abituato com'era ad essere mattiniero. Stropicciandosi gli occhi, aveva dato un'occhiata frastornata in giro, trovandosi la stupenda visione del volto del fidanzato incorniciato dai capelli biondi che parevano oro sotto i tiepidi raggi solari.
Incantato, l'aveva contemplato a lungo finché, ben presto, s'era svegliato anche Max, con una strana luce negli occhi e una domanda ancor più ambigua che aveva subito posto al suo ragazzo.
- In Emma cosa ci vedevi? - chiese, fissandolo quasi senza vederlo.
Brad, che il mattino connetteva poco o nulla e preferiva a dedicarsi ad attività parecchio più piacevoli - come il bacio del buongiorno - appena sveglio, l'aveva guardato sconcertato.
- Maxwell, ne abbiamo già discusso e ridiscusso... - provò a iniziare, subito zittito dal biondo.
- Rispondi alla mia domanda - ordinò, senza addolcirsi nemmeno un po', e non era da lui.
- Be', mi piacevano i suoi lunghi capelli castani, i suoi occhi di una sfumatura più scuri dei tuoi... - borbottò imbarazzato, accennando una smorfia. Non capiva dove volesse andare a parare quel discorso.
- No, io intendevo il carattere - specificò il biondo, indecifrabile, e Brad sospirò.
- Era la mia unica amica da molto tempo, silenziosa, amante dei libri, dolce, anche troppo altruista... malinconica - si morse la lingua per non dire 'speciale', non voleva che Max si arrabbiasse o dubitasse di lui in qualche modo.
- E in me cosa ci vedi? - domandò stavolta Max, facendo sussultare il fidanzato. Cosa diavolo voleva dire quella domanda? Non lo amava più? Perché lui lo amava, eccome. Voleva forse lasciarlo?
- Cosa stai dicendo? Max, io ti amo. Amo i tuoi occhi nocciola, pazienti e sempre fissi su di me, i tuoi morbidi capelli biondi che sono la cosa più piacevole da accarezzare dopo Micio, le tue labbra dolci e delicate che solo io posso baciare, il tuo corpo meraviglioso che appartiene a me e solo a me. Sei mio. Ma non ti amo solo per il tuo aspetto, ti amo per ciò che sei: paziente, dolce, perseverante, ma anche impertinente e sfacciato, e spesso pure chiacchierone - deglutì sonoramente, senza ottenere alcuna risposta dal biondo. Allora riprese, sentendo un nodo alla gola che preannunciava una sola cosa: lacrime.
- Ti amo anche quando sei arrabbiato e mi gridi che te ne vai, quando infili le mani nei miei capelli e chiami piano il mio nome mentre facciamo l'amore, quando mi fai uno dei tuoi scherzi terribili e io fingo d'arrabbiarmi ma ti amo ogni minuto che passa, un po' di più, tanto da non poter vivere senza di te. Ti amo, mille volte ti amo, e non smetterò mai di ringraziare la vita per questo dono immenso che sei tu - disse con voce rotta, non accorgendosi neanche di star piangendo. Non gli importava di quante volte avesse detto 'ti amo' nella stessa frase, era futile come dettaglio, l'unica cosa importante era che Max non lo mollasse.
Ma continuava a non proferir parola, impassibile, non permettendo al fidanzato di fargli capire cosa gli passasse per la testa.
- Max, ti prego, resta qui! Non mi lasciare! La mia vita non ha più senso senza di te! - lo implorò, le lacrime che scendevano copiose e i singhiozzi che scuotevano il suo petto.
Il biondo lo abbracciò forte, posandogli un impercettibile bacio fra i capelli.
- Scemo, ma cos'hai capito? Volevo sapere cosa ti ha fatto innamorare di me, mica lasciarti! - rise, cullandolo fra le braccia. Per quanto non volesse ammetterlo, Brad era molto paranoico e saltava anche troppo spesso a conclusioni errate.
- Davvero? - singhiozzò il giovane bibliotecario contro il suo petto, e Max annuì, baciandolo sulla fronte.
- Non potevi chiedermelo direttamente? - domandò dopo un po' Brad, quando si fu calmato a sufficienza.
- Mi dispiace - si scusò il fidanzato, accarezzandogli i capelli scuri. Non avrebbe mai voluto farlo piangere, ma doveva sopportare un po' la sofferenza sul volto del moro per sentire fino a dove si sarebbe spinto, con le parole.
- Ma adesso, che ne dici di... - s'interruppe volutamente, Max, e gli lanciò un'occhiata maliziosa, attirando immancabilmente la sua attenzione.
- ... 'farmi chiamare piano il tuo nome' come solo tu sai fare? - domandò sbattendo le palpebre innocentemente, prima di baciarlo sulle labbra, e Brad gli saltò famelico addosso, pensando che quel ragazzo l'avrebbe fatto dannare per l'eternità.
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Il dolce battito dei nostri cuori
ContoBreve raccolta di one-shots a rating variabile, principalmente incentrate su BradxMax e ChasexShane.