Family

186 9 1
                                    

~ Eyes of Wolf

Nella stanza adibita a salotto regnava la quiete, rotta solo dal suono dei respiri di Chase e Shane, uno pigramente seduto sul divano e l'altro stravaccato in modo bizzarro per metà sul fidanzato e la metà restante sui cuscini decorativi.

In quel momento squillò il telefono e Shane, dato che il moro era impossibilitato a muoversi, si alzò a rispondere, portandosi dietro la cornetta e tornando sul divano, questa volta accomodandosi compostamente. Non appena lesse il numero sul display, sussultò sorpreso. Chase lo fissò con aria indagatrice, mimandogli con le labbra 'chi è?', ma il fidanzato non rispose e si portò il telefono all'orecchio, facendo cenno di stare in silenzio.

- Sì, pronto? - disse, tremante, sapendo benissimo chi c'era al di là della cornetta.

- Fratellino, da quanto tempo! - esclamò una voce squillante, e Shane si rilassò appena, abbandonando la posizione rigida.

- Crystal... - mormorò il castano, sorridendo impercettibilmente. Nel frattempo Chase s'era appollaiato comodamente nell'incavo della sua spalla per ascoltare il dialogo, fissando il fidanzato in modo a dir poco costernato.

- Sono venuta a trovarti, ma non eri mai in casa e i tuoi amici non hanno saputo dirmi dov'eri, mi hanno solo riferito che da un po' dormi altrove. Va tutto bene? E la scuola? Hai conosciuto qualcuno? È una persona raccomandabile? - e iniziò a fargli domande a raffica, ansiosa e iperprotettiva come una mamma chioccia.

- Crystal, sto b-... ah! - il castano si dovette interrompere, perché il fidanzato gli aveva appena leccato in modo lascivo l'orecchio libero.

- Shane? Tutto okay? - chiese la sorella dall'altro capo del telefono, sentendo il fratellino in sottofondo discutere animatamente con un certo Chase.

- Sì... certo... sto bene, non ti preoccupare. Mi dispiace di non essermi fatto sentire, ero particolarmente impegnato e ho trovato una persona interessante... sai... - la sua voce si abbassò fino a spegnersi, in un mormorio incomprensibile.

- Cosa, Shane? Non ti sento! - protestò Crystal, domandandosi cosa fosse di così importante da essere tanto difficile da dire.

- Stiamo insieme da due anni e mezzo, vivo con lui da un anno circa - disse Shane con voce atona, e dall'altra parte seguì un lungo silenzio che gli fece pensare le cose peggiori.

- Con... lui? - domandò infine la sorella, chiedendosi se non avesse capito male.

- Già - confermò mestamente Shane, sospirando. Chase lo strinse fra le braccia.

- Sei con lui, adesso? - chiese nuovamente Crystal, ottenendo in risposta un 'sì' flebile flebile e un sospiro.

- Oh Shane, ma è... fantastico! - esclamò la ragazza, lasciando il fratellino sbigottito, non certo di aver sentito bene. Sua sorella maggiore Crystal aveva quattro anni più di lui, e ci aveva sempre pensato lei a coccolarlo e viziarlo quando la loro madre era stata stanca di far loro sia da mamma sia da papà, dato che loro padre non l'avevano mai conosciuto, scappato chissà dove quando Crystal aveva quattro anni, poi la mamma si era risposata e loro s'erano affezionati al nuovo compagno come fosse stato il vero padre, ma il loro legame era rimasto solido come una roccia, legati l'uno all'altra da un amore fraterno indissolvibile. La loro era una famiglia di mentalità aperta, però Shane non era sicuro di sapere come l'avrebbero presa sapendo che stava con un ragazzo da ben due anni e ci conviveva pure.

- Mi dispiace, Crystal - mormorò infine Shane, mentre il fidanzato gli cospargeva il viso di baci.

- E di cosa? È una cosa meravigliosa, Shane! - disse la sorella, ridendo. A volte il fratellino sapeva essere proprio stupido, a suo dire.

- Ti prego, non dirlo a mamma e papà - pigolò il castano con voce sottile, senza curarsi delle attenzioni di Chase.

- Non ti preoccupare, lo farai tu quando ti sentirai pronto, io terrò la bocca chiusa. Ma non devi avere paura, pulcino. Qui sarai sempre il benvenuto, siamo la tua famiglia e ci saranno sempre un paio di braccia aperte pronte ad accoglierti, perché sei il nostro pulcino e ti vogliamo tanto bene - lo rassicurò Crystal, nonostante sapesse quanto poco sopportasse d'esser apostrofato 'pulcino'.

- Grazie, Crystal - sussurrò seriamente commosso Shane, stringendo la mano di Chase che gli stava accarezzando una coscia.

- Non ringraziarmi, fratellino! Torna a casa presto, con o senza il tuo ragazzo! - esclamò, salutandolo brevemente e attaccando.

- Fratellino, eh? - mormorò Chase, e il fidanzato lo baciò, appoggiando il telefono dove gli capitò e guardando il moro con aria che non dava adito a fraintendimenti: si prospettava un lungo momento di passione.

~~~

Nella stanza non volava una mosca, tanto che si poteva udire uno spillo cadere. Sotto il tavolo due mani si strinsero per infondere coraggio l'uno all'altro. Era nervoso, Chase, ma ancor di più lo era Shane, teso e pallido, il quale oltretutto si sentiva sotto osservamento, come avesse dovuto superare un test, e in effetti era così, più o meno.

All'altro capo del tavolo stavano i genitori di Shane, che li guardavano in attesa che uno dei due prendesse parola; la madre era la copia sputata del figlio, con i capelli castani che aveva trasmesso anche alla figlia maggiore e gli occhi color caramello, quasi ambra, alta poco meno del figlio e minuta, il viso che dimostrava più anni di quelli che aveva realmente, a causa delle rughe precoci che lo decoravano, dovute probabilmente al fatto di aver cresciuto due figli quasi completamente da sola. Il padre invece assomigliava vagamente a Shane, d'altronde non era il suo vero padre, aveva capelli ramati e occhi d'un impressionante color mare, niente a che fare con i figli, uno li aveva gialli e l'altra di un banale castano.

Crystal cercò di metterli a loro agio, offrendo da bere e da mangiare, ma Chase e Shane erano troppo nervosi e rifiutarono tutto cortesemente.

- Mamma, papà, lui è Chase... - iniziò il castano, e il fidanzato gli accarezzò il dorso della mano col pollice.

Educatamente, il moro strinse la mano prima alla madre di Shane poi a suo padre, che aveva una stretta incredibilmente salda e forte, chiaramente qualcuno con cui non mettersi contro.

- Come penso vi abbia detto Crystal, - lanciò un'occhiata eloquente alla sorellona e lei annuì brevemente - convivo con Chase da quasi un anno. Lui è...

E lì s'interruppe, troppo spaventato per continuare. Il fidanzato voltò appena il capo, mimandogli 'forza' e 'sono qui' con le labbra, continuando ad accarezzargli la mano.

Shane prese un gran respiro e decise di buttarsi.

- Lui è il mio ragazzo - confessò finalmente, alzando lo sguardo e incontrando le espressioni indecifrabili dei genitori. Rimasero tutti in silenzio, un'aura tetra e carica di speranza aleggiava su di loro.

- Vi prego... mamma, papà, dite qualcosa...! - li implorò alla fine il figlio, tremando da capo a piedi. E Chase, sofferente a vederlo in quelle condizioni, gli accarezzò delicatamente l'avambraccio. Seguì un'ulteriore pausa di silenzio, in cui il castano credette che li avrebbero cacciati bruscamente.

- ... finalmente il nostro pulcino è cresciuto! - esclamò sua madre, gioiosa, e sorrise complice alla figlia maggiore, che tirò un sospiro di sollievo. A volte si chiedeva, Crystal, quanto normali fossero i loro genitori, sempre che lo fossero.

Il padre scoppiò a ridere, arruffando i capelli del figlio.

- Tua sorella ci aveva già accennato la maggior parte delle cose, non volergliene male. Era lei la più in ansia, noi eravamo sicuri che te la stessi cavando - spiegò, aprendosi in un sorriso.

E chiacchierarono di tutto ciò che Shane non aveva mai detto fino a tardi, ma tanto tardi che li invitarono a fermarsi a dormire e loro non poterono che accettare, promettendo di non fare cose o rumori di natura indefinita.

Nella vecchia stanza di Shane regnava il silenzio, rotto solo dal suono soffocato dei loro baci.

- Ti amo tanto, Shane - mormorò Chase sulle sue labbra, stringendolo forte a sé.

- Anch'io. E adesso niente più potrà dividerci - replicò il suo ragazzo, esausto, chiudendo finalmente gli occhi fra le braccia del suo amato.

Grazie, chiunque tu sia, fu il suo ultimo pensiero prima di sprofondare in un sonno pacifico.

Il dolce battito dei nostri cuoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora