Ice Cream

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~ Profumo di libri, Eyes of Wolf & E l'ultima stella spenga la luce

Era la giornata più calda dell'anno, alla radio già si parlava del raggiungimento del picco delle temperature e si vociferava che fosse la giornata più calda mai registrata dopo cent'anni. A Brad non interessava affatto, non era un tipo caloroso, e in maglietta e pantaloncini corti leggeva un tomo enorme con aria concentrata, da parecchio aveva perso la cognizione del tempo e del mondo circostante.

Quando alzò il capo per guardare l'orologio per poco non gli prese un colpo alla visione paradisiaca che gli si presentò davanti: Max girava per casa a torso nudo, i capelli biondi appiccicati alla fronte e ora un rivolo d'acqua che gli colava dal mento, mentre si portava nuovamente la bottiglia d'acqua alle labbra in un modo per Brad estremamente eccitante, tanto che gli cadde la mascella nel perdersi nella contemplazione di quell'angelo caduto in casa sua.

- Che c'è? - chiese Max, girandosi a guardarlo a metà fra il perplesso e il divertito, scostandosi il ciuffo con le dita e accarezzando appena il capo di Micio che gli si strusciava su una gamba, pregandolo implicitamente di dargli un po' d'acqua.

- Niente - esclamò il moro sprofondando il viso nel libro, avvampando come un semaforo. Vedere il fidanzato in quello stato l'aveva portato ad avere pensieri che di casto non avevano nemmeno l'ombra.

- Fa caldo, sei tutto rosso. Andiamo a prenderci un gelato? - domandò il biondo, scuotendo appena il capo e non intuendo il vero motivo che stava alla base del rossore di Brad.

Ancora imbarazzato a morte, il giovane bibliotecario farfugliò un assenso e fuggì in bagno a darsi una sistemata, sperando che Max non gli chiedesse perché ci metteva tanto.

~~~

La gelateria non era troppo distante da casa loro - anche se era effettivamente casa di Brad - dunque decisero di raggiungerla a piedi, nonostante la canicola soffocante. Mentre camminavano le loro mani si sfioravano, di tanto in tanto, un contatto lieve ma sufficiente a far sentire Brad come se stesse andando in autocombustione, tant'era il caldo sul suo viso e i raggi solari che attiravano ulteriormente i suoi capelli scuri.

Non c'era quasi nessuno in giro e neppure in gelateria, un negozietto di dimensioni ristrette e colorato, alla cassa una fila breve e un fresco piacevole donato dal refrigeratore dove stavano tutti i gusti possibili e immaginabili.

Alla fine presero un cono ciascuno con l'intento di gustarselo ai tavolini esterni, all'ombra, ma il gelato più che mangiarlo se lo spalmarono vicendevolmente in faccia, come due bambini molto piccoli e molto infantili, ridendo a crepapelle e leccandoselo poi via dal viso l'uno all'altro. Ritrovatosi a un palmo di naso dalle sue labbra, Max gli rubò un bacio fugace ancora più dolce del solito, facendolo arrossire lievemente.

Un tavolo più in là un ragazzo dai capelli neri e una buffa ciocca violetta e un ragazzo castano stavano anche loro mangiando un unico enorme gelato, gli sguardi fissi l'uno nell'altro in un modo tanto profondo da dare i brividi. In quel momento la lingua di Shane sfiorò casualmente quella di Chase, che fece forza contro la parete di vaniglia raccogliendone un po' sulla punta e s'infilò nella bocca del fidanzato, giocando con essa fino a che il gelato non si fu sciolto, mescolandosi in un sapore dolceamaro dato dai gusti da loro scelti, vaniglia e cioccolato fondente.

Ma Brad e Max non li notarono nemmeno, perché già stavano prendendo la via di casa. Verso di loro veniva una coppietta preceduta da un cane, i cui contorni sempre più distinti tolsero ogni dubbio al moro su chi fossero: un ragazzo dai capelli biondo oro e due occhi azzurro cielo, in una mano stretto il guinzaglio e nell'altra la mano di Emma, che li salutò con un sorriso.

- Ciao, Brad! - esclamò, gli occhi che le brillavano di felicità.

- Oh, anche voi da queste parti? - fece Niko, mentre il moro notò il fidanzato che contraeva la mascella, stringendogli la mano da dietro la schiena.

- Già, siamo andati a mangiare il gelato - replicò Brad, giusto un po' nervoso.

- Anche noi ci stavamo andando! - saltò su Emma, seguita dall'abbaiare entusiasta del suo giovane pastore tedesco, Tomoe.

- Ma... a proposito di gelato, Brad... - continuò la ragazza, e lui la guardò perplesso.

- Perché hai del gelato sul naso? - domandò la sua migliore amica, ridacchiando sotto i baffi.

- Cosa...? - il moro rimase un attimo confuso, chiedendosi se Emma non avesse le traveggole. Di fianco a lui Max mollò improvvisamente la sua mano, iniziando immancabilmente a tremare, prima di esplodere in una risata fragorosa.

- MAXWELL!!! - fu il ringhio che si udì poco, e che giunse fino alle orecchie di Chase e Shane, i quali si domandarono perplessi se quella non fosse la voce di Brad.

Il dolce battito dei nostri cuoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora