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Tonio Claudio Marconi. Villa Marconi.
Borgo del sud.

Il silenzio domina in tutte le stanze principali.

Dalle pareti si sentono solo i singhiozzi di mia moglie, quella donna non sa controllare le sue emozioni o darsi un contegno.

Non ho dato via mia figlia per niente ho esteso di poco il borgo del sud grazie ai Van Necker.

Con il matrimonio otterrò molto di più, se pensano di darmi un contentino si sbagliano di grosso.

L'accordo una donna in cambio di una tragua tra le nostre famiglie.

<<cosa le starà facendo adesso? >>

Non mi ero accorto che fosse entrata nel salone principale della villa.

<<smettila di piangere. Non la staranno di certo picchiando. >>

Mi fa ridere, non ha ancora capito che l'uomo che l'ha tanto reclamata a così tanto affetto per quella piccola strega di nostra figlia che non le tocerebbe un capello, chissà se lui...

<<Sei orribile hai dato via tua figlia come una puttana! Ti rendi conto!. >>

<<Basta! Per troppo tempo ho sopportato le tue lagne! >>

Uno schiaffo in faccia e le passa tutto.

<<La prossima volta che ti vedo piangere senza valido motivo sarà finita per te. >>

La spingo a terra e continua a piangere.

Devo uscire da questa casa altrimenti la non risponderò delle mie azioni.

<<Amelia va da mia moglie e cerca di farla smettere di piangere. >>

Sono troppo arrabbiato per ora.

Il telefono vibra nella tasca.

Lorenzo Bouville.

Ora che vogliono i francesi?

<<Bouville. >>

<< Tua figlia è un problema. >>

Maledizione.

<< cosa ha fatto? >>

<<Ha provato a scappare. >>

E allora?

Suo figlio a ha deciso di prenderla in moglie.

<<È un problema vostro se non sapete addomesticare una donna. >>

<< Non sai però cosa ci ha detto.. Fossi in te starei in allerta Marconi. >>

<<Cosa avrebbe mai farneticato? >>

<<Morte.>>

La telefonata viene interrotta.

Se ha davvero spifferato sono fottuto.

Non può aver detto loro del diamante e il luogo in cui si trova.

Perla Margherita Magliano.
Villa Marconi.

Quell'uomo è un mostro.
Ha venduto entrambe le mie figlie. Pezzi del mio cuore.
Le mie bambine.

Umiliata e sola, sul pavimento del salone piegata in due dal dolore. Mi ha picchiata ancora una volta, Isabella mi ha sempre difeso da quel mostro di suo padre ora non più nessuno.

<<Signora! >>

Alzo lo sguardo su Amelia la mia governante.

Mi aiuta ad alzarmi dal pavimento, mi guarda in faccia << Non è sola. Ci siamo noi>>

Da quanto ho messo piede in questa casa lei mi è sempre stata vicina come una seconda madre a cui chiedere consiglio ma molte volte conforto e coraggio.

Non ho più le forze per contrastarlo.

Un uomo come lui accecato dai soldi e potere non può che marcire all'inferno.

<<Voglio solo sentire la sua voce Amelia. >>

Sospira

<<La signorina ha portato il cellulare con sé. >>

Annuisco è il primo oggetto che ha messo in tasca prima di uscire dalla camera da letto.

<<Proviamo a telefonare. Vedrà starà bene. E poi quel ragazzo non sembra così male. >>

Sono tutti così all'inizio...

Mi passa il telefono e dell'acqua fresca dopo aver bevuto un sorso, compongo il numero sul display del telefono e aspetto che mi risponda.

<<Mamma.>>

Che sollievo sentire che sta bene.

<<Tesoro.>>

<<Stai bene? Mamma. >>

Non rispondo così continua lei a parlare.

<<Mamma, io sto bene. Sono a casa con Andrea. Fuori città. >>

È sola con lui.

<<Isabella sta attenta.>>

Sento dei rumori di sottofondo, il ragazzo le sta chiedendo se è tutto a posto?

<<Mamma, non appena mi sarò sistemata, verrò a trovarti tieni il telefono con te e non avvicinarti a lui.>>

<<Ti voglio bene. Devo attaccare Andrea mi sta mostrando la casa. >>

<<Carto tesoro a presto. >>

La telefonata viene interrotta sapere che sta bene mi fa felice. Avrà un destino diverso dal mio me lo sento questa volta è quella giusta.

<<Signora su, deve riprendersi. Ora l'accompagno a in sala per la cena. >>

<<Certo. >>

Seguo Amelia cercando di riprendermi del tutto.

<<Signora Marconi devo anche ricordarle dell'arrivo di sua figlia da Parigi. >>

La piccola Clelia.

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