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Isabella Maria Marconi.
Villa Van Necker fuori città.

Scesa dall'auto Andrea mi prende per mano, noto un leggero imbarazzo da parte forse non è abituato a portare donne in casa sua chissà...

La sua mano stringe la mia mentre tira fuori le chiavi per aprire la porta per sbloccarla del tutto poggia il pollice della mano destra sul piccolo display di sicurezza per farsi riconoscere dal sistema d'allarme.

Questo mi fa già capire quanto sia paranoico sul fatto della sicurezza personale oltre alla privacy per vivere da solo avrà un motivo valido per condurre una vita solitaria, secondo le regole tutti clan e gli elementi che ne fanno parte vivono tutti insieme in un unico plesso.

Varchiamo la soglia della porta e le luci si accendono automaticamente e una voce robotica si ode in tutta casa.

<<Buonasera Boss la cena sarà servita tra meno di cinque minuti. >> Alexa, Andrea usa i prodotti Amazon?
Mi scappa una risata e a lui non passa inosservata <<Ti fa ridere? >> mi chiede, annuisco sorridendo ancora certo che mi fa ridere.

<<Vedi Isabella, sono una persona molto impegnata mi serve qualcuno che mi ricordi i miei bisogni personali. >> dice sparendo nel corridoio lasciandomi sola in quello che credo sia l'atrio della casa dai toni caldi e accoglienti.

Vista da fuori mi aspettavo qualcosa di freddo e lusso, ma mi sbagliavo.

<<Signorina Marconi è pregata di raggiungere la sala dove sarà servita la cena. In fondo al corridoio a sinistra. Benvenuta Isabella spero sia tutto di suo gradimento. >>

Alexa ha parlato con me, sospetto che sia stato Andrea visto la sua rumorosa risata che credo provenga dal corridoio. Così vado proprio da lui e non riesco a credere a ciò che vedo un enorme cucina con un'isola al centro quando improvvisamente il mio telefono squilla è vedo sullo schermo il nome di mia madre e mi allontano per rispondere.

Andrea Alessandro Van Necker.
Villa Van Necker Fuori città.

Ho portato qui una donna, nella mia casa mano nella mano. Devo essere impazzito o quasi ma guardandola mentre sorrideva perché Alexa mi ricordava che giunta l'ora della cena è stato quasi divertente e poi quando ha riferito ciò che ho scritto sono scoppiato a ridere. Volevo farla felice dopo la tensione in auto e averla portata qui dopo l'accordo con suo padre non credo sia stato facile per lei allontanarsi dalla madre visto il loro legame. Se vorrà potrà portare qui sua mamma non a vivere ovvio, ma potrà ospitarla quando andrò lontano per lavoro.

Non sarà sola ci saranno le guardie a proteggerla ma almeno un volto familiare le farà compagnia.

Siccome ci mette tanto al telefono vado a vedere cosa succede è nell'atrio della casa seduta sul divano con le mani che tremano ma con il tono di voce sembra stia rassicurando qualcuno <<Tutto bene? >> non appena sente la mia voce si gira a guardarmi e a terminare la conversazione con sua madre.

Posa il telefono in tasca e mi guarda ha gli occhi lucidi e le spalle scosse dai brividi, mi avvicino a lei avvolgendo le braccia intorno al corpo e riformulo la domanda di prima e lei in risposta scuote la testa.

<<Tua madre sta bene? >> alza la testa e la guardo negli occhi e noto una ruga sulla sua fronte sta pensando se dirmi tutto oppure no.

<<Promettimi che non entrerai nelle faccende della mia famiglia. >>

Non faccio promesse e non ne mantengo per nessuno.

<<No. Ora mi dici che hai? >> lei scuote la testa stringe le sue mani nella mia maglietta.

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