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Isabella Maria Marconi. Villa Marconi.


La notte stellata filtra dalla mia
finestra. Non mi sembra vero che al calar della luna sposerò Andrea.

Sarò la sua regina e lui il mio re in questa realtà profondamente sbagliata priva di normalità e principi umani.

Al sol pensiero di perdere Andrea o che qualcuno mi porti via da lui muoio.

Siamo così diversi, lui forte e intelligente ed io fragile e ribelle al solo cambio d'umore.

Tra poche ore non potrò più permettermi di mostrarmi immatura e ho già notato di non avere mia suocera dalla mia parte per via del l'inesperienza che mi accompagna da tutta una vita.

Durante la preparazione del matrimonio ascoltava cosa dicevo guardava come camminavo addirittura come mangiavo o poggiavo i gomito sul trono e storceva il naso ogni volta che una posa non era come lei aveva richiesto che io non riuscivo a mantenere a tempo stabilito dal protocollo di comportamento.

Le sue assistenti mi inseguivano ovunque, non mi sono goduta nemmeno gli ultimi momenti con mia madre e mia sorella in tranquillità, spero solo di ritornare alla villa con Andrea.

Adesso capisco quando si è isolato dalla propria famiglia per cercare silenzio e pace da loro che sono così invadenti e insopportabili, tranne suo padre.

Quell'uomo mi è sembrato gentile e non mi ha subito messa sotto esame come sua moglie quando sono stata presentata come promessa sposa ad Andrea alla merenda del pomeriggio organizzata proprio per accogliere gli invitati del nostro matrimonio.

La maggior parte sono parenti da entrambe le parti ciò che mi preoccupa sarà la presenza dei Templari un ramo della famiglia di Andrea, tengono molto alla tradizione.

Riguardo alle tradizioni faranno ciò che temo di più...
Per rendere il tutto ancor più imbarazzante e vergognoso alla sola presenza di uomini.
Tra cui l'uomo di fede che celebrerà il nostro matrimonio e il medico oltre la suocera invadente.

Avrei preferito ci fosse mamma con me non lei e il suo naso grosso e deforme.

Quando mi rigiro nel letto la faccia di Andrea finisce sul mio seno.

Che cosa ci fa qui

Non può stare qui.

<<Andrea. >>bisbiglio ho paura che la signora Patterson si svegli dalla stanza adiacente alla mia.

Alza lo sguardo su di me e sorride per cominciare a baciarmi sul collo i suoi baci sono così passionali i suoi denti mi graffiano la pelle provocandomi ansimi.

<<Shh. Non vorrai svegliare la tua
balia. >>

Scuoto la testa e gli prendo il viso tra le mani e combacio le mie labbra con le sue che saccheggiano le mie.
La sua lingua succhia la mia lasciandomi senza fiato.

Mi stacco da lui perché voglio parlare i suoi occhi mi trasmettono tutto ciò che prova per me luccicano.

<<Domani nessuno guarderà tra le tue gambe. >>

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