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Isabella Maria Marconi.
Villa Van Necker.

Quando scendo per la colazione, Andrea non c'è e sulla tavola noto la colazione già servita ma solo per me.

<<Signorina Marconi. >> Bianca la gorvenante mi si avvicina e mi porge un vassoio sul quale vedo un biglietto con scritta una nota:


Sono fuori per lavoro.

Strappo il biglietto ecco spiegate tutte premure e i gesti dolci che mi ha riservato tutto la notte. Mentre cercavo di dormire sentivo in continuazione le sue dita che mi sfioravano il collo e le spalle.

Alemeno ho il caffè a farmi compagnia ho l'impressione che oggi non passerò la giornata senza fare niente a giudicare come mi guarda Bianca la governante di villa Van Necker.

Quando termino di bere il mio caffè mi alzo in piedi, andando dritta in camera per cambiarmi. I miei sospiri pesanti sono stati notati da tutti, ad ogni mio passo c'era un uomo nel corridoio che piegava la testa.

Ho capito quanto sia paranoico ma anche in casa devo vedere delle guardie. La sicurezza prima di tutto, mi sembra di sentire mio nonno contorcersi dalle risate nella bara,
da piccola mi divertivo a nascodermi per il giardino e tutte quelle guardie che correvano avanti e indietro a cercarmi perché pensavano mi avessero rapita.

Ma adesso non posso più giocare a fare la bambina capricciosa. Se c'è un problema è meglio che se occupi chi non è un debole di cuore come me.

Il telefono squilla sul comodino è mia madre.

<<Mamma. >>

<<Tesoro, pensi di poter raggiungere me e tua sorella? >>

<<Clelia è tornata? >>

<<Si.>>

<<Sta succedendo qualcosa vero? >>

La sento sospirare e quando lo fa vuol dire che c'è un problema serio.

<<No, solo che non vuoi passare del tempo con noi come una volta. >>

Sono solo passate dodici ore da quando l'ho vista. C'è qualcosa che mi nasconde anche lei Andrea è uscito non mi ha detto dove andava, se crede che mi bevo la scusa del lavoro ha proprio capito male se pensa che sia così stupida.

<<Pronto?>>

<<Ci vediamo tra un ora a casa. >>

Attacco il telefono.

Prendo dei vestiti dalla valigia, dove ha messo le mie cose?

Calma...

Ecco la cabina armadio.

Una stanza piena di vestiti tutti femminili e suoi dove sono?

Andrea ha diviso la stanza una metà dedicata a me e l'altra parte tutta per sé dove tiene appesi solo completi eleganti e e nei cassetti abiti giornalieri tutti dello stesso colore nero.

La mia parte include vestiti lunghi e scollati e ogni genere di indumento e nei cassetti trovo biancheria molto provocante e la mia che ho sempre utilizzato.

Quando riesco a trovare un dolcevita nero e dei jeans del medisimo colore e gli anfibi sono pronta per uscire.

Quando raggiungo la porta di casa. Vengo circondata da alcuni soldati.
Hanno tutti un'espressione arcigna quasi malefica ad essere sincera. Mi fanno paura è faccio un passo indietro, girandomi mi ritrovo Bianca con le braccia conserte e Estela con dei raccoglitori in mano.

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