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Isabella Maria Van Necker, fra la quinta e madison avenue. New York.

Guardo la mia piccola vita nutrirsi dal mio seno, anche suo padre mi guarda famelico.

Conosco perfettamente la fame che Andrea ha su di me, non gli darò quello che vuole.

Non posso garantire che presto non succederà qualcosa ma per ora no.

Mi ha ferita, quella notte ha persino ammesso di avermi sposata perché essendo umana avrei potuto dargli un erede maschio.

L'ho sempre amato nonostante tutti i segreti e manie di controllo che continua ad avere su di me.

Credevo si sarebbe messo a gridare qui a New York quando Davide lo ha trascinato privo di forze qui.

<<Si è addormentata.>> la voce di Andrea mi fa tornare alla realtà.

Guardo Stella che dorme beatamente tra le mie braccia con molta attenzione le tolgo il capezzolo dalla sua bocca.

Con molta calma vado in camera sua seguita da Andrea e la metto nella sua culla accanto al mio letto.

<<Dormi in un letto matrimoniale?>>

Che domanda è?

<<Tu dormi per terra.>> dico.

<<Bella, non avercela con me. Lo so sono un mostro o peggio ma ti ho vista morta sul quel tavolo.>>

È merito suo se sono viva, non riesco a non essere arrabbiata con lui.

<<Restiamo uniti, almeno per lei.>> dice indicando la bambina che dorme nella sua culla coperta da una piccola trapuntina bianca.

<<Voglio essere chiara su un punto, per ora voglio stare sola. Per me è tutto nuovo.>> cerco di spiegarmi meglio

Si gratta in testa, fa sempre quando è in difficoltà o a torto.

<<Come ti senti?>> chiede prendendomi le mai e sfiorando le sue labra sui miei polsi.

<<Strana. È tutto più intenso.
Come il tuo tocco sulle mie mani.>>

Mi bacia le mani ed io sospiro.

<<Andrea che ho detto prima. Poi voglio mettermi a letto ho molto sonno.>> mi guarda strano.

Sarò anche immortale ma ho sonno ho partorito e voglio stare con la mia bambina che dorme nella sua culla.

Qui in questa camera dalle pareti bianche e  l'enorme vetro che mostra la città in movimento.

<<Riposa. Io sarò di là in caso avessi bisogno di qualcosa.>>

Andrea esce dalla stanza, senza perdere tempo mi infilo sotto il piumone bianco, non prima di aver controllato il piccolo cuoricino della mia bellissima figlia che dorme profondamente.

Sospiro, chiudendo gli occhi.
 

Davide Van Necker. Fra la quinta e madison avenue. New York.

<<Non puoi restare qui per sempre.>>

Concludendo così il suo discorso Andrea.

È vero nessuno di noi restare qui in eterno dovremmo tornare al borgo prima o poi.

<<Se noi decidiamo di tornare al borgo, Bella rimarrà qui con la bambina.>>

Quello che vedo non mi piace Andrea, rivuole con moglie e figlia con lui al borgo.

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