NICOLE
Questa mattina faccio una fatica bestiale a svegliarmi, non ho chiuso occhio se non al rintocco delle 4:40. Non ho fatto altro che pensare a Ethan, al modo in cui mi ha guardata, alle sue possenti braccia intorno al mio corpo, al suo profumo e alle sue mani. Non avevo mai fatto caso a quelle, se non quando me l'ha offerta per chiedere tregua.
Sono ben curate, dita lunghe e affusolate, sensuali; il pensiero di sentirle sul mio corpo mi mandano in escandescenza. Non ho mai provato emozioni così forti e soprattutto pensieri così poco casti. Sarà che emana virilità da tutti i pori, lui è Ethan Hans, il quarterback più ambìto da tutto il liceo, tutti hanno pensieri di questo tipo su di lui. Chi sono io per non poterne avere? Ancora penso alle sue mani, forti, grandi e vigorose. Affascinanti.
Mi è capitato una volta andando a prendere Luky di sentire il suono di un pianoforte provenire dall'interno della casa, e voglio immaginare siano state le sue mani a riprodurlo, forse perché anch'io suono il pianoforte, mamma era una pianista e mi ha trasmesso la passione ed è un modo per ricordarla.
Trasalisco dai miei pensieri e mi alzo controvoglia. Spalanco le ante della finestra respirando l'aria mattutina e mi sento chiamare.
"Niki? Ancora in pigiama? Tra dieci minuti passa l'autobus."
"Arrivo!"
Cavolo Edo mi sta già aspettando e devo ancora prepararmi. Corro in bagno, lavo faccia, denti, una spazzolata ai capelli arruffati e torno in camera dove trovo il mio cane con i miei occhiali in bocca.
"Grazie Trudy. Mi spiace ma oggi niente giretto. Sono in ritardissimo!"
Apro l'armadio e non ho tempo da perdere, prendo il primo abitino che mi viene in mano, solo perché con una sola mossa lo indosso e mi infilo le sneakers. Passo davanti allo specchio e... cavolo! Che è questo? Troppo corto. Torno in camera per cambiarmi ma sento gridare Edo.
"Niki. L'autobus è in fondo alla via, sbrigati se non vuoi farla a piedi!"
"Grghrr... ringhio bloccata davanti allo specchio. Poi corro giù per le scale così come sono, zaino in spalla e Trudy davanti alla porta che mi saluta abbaiando.
"Oggi ti porto con me al parco. Promesso."
Abbaia due volte.
"Finalmente! Che ti è successo?"
"Non ho chiuso occhio pensando alle sue mani!"
Edo alza i sopraccigli ammiccando.
"E precisamente dove le immaginavi?"
"Scemo! Su di me. Dove sennò!" rido.
"Piccola insolente! E questo vestito?"
"Lascia perdere. Ero in ritardo, è il primo che mi è venuto per le mani e non ho avuto tempo di cambiarlo.
Che ci faceva nel mio armadio questo fazzoletto!"Lo vedo fare un ghigno malizioso.
"Ce l'ho messo io, l'anno scorso. Era ora lo indossassi. Ti sta da Dio!"
"Piantala! Mancano almeno dieci centimetri di stoffa..."
"Sì, per farlo indossare a tua nonna! Non è cortissimo!"
Me lo tiro insistentemente sui fianchi e sul ventre cercando di allargarlo.
"È troppo stretto!"
"È perfetto! Non rompere! Quello è stretto!"
Mi indica fuori dal finestrino. Ferma allo stop a fianco, c'è una delle cheerleader amica di Charlot e Dana alla guida di una decappottabile rosso fiamma.
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SCOMMESSA D'AMORE
RomanceSoffrire per amore è un rito di passaggio, un destino che prima o poi segna tutti, anche le ragazze o i ragazzi più belli, sexy e affascinanti del mondo. Chi è Nicole per aver creduto di poter essere risparmiata da tale afflizione? Ha passato anni a...