SCOMMESSA D'AMORE

CENA, SOLI IO E TE

ETHAN

"Ciao libellula. Tutto ok a casa?"
"Mhm... il fatto è che mi manchi. Prima Miami e poi il Campus..."
"Prometto che quando torno stiamo un po' insieme. Che ne dici se ti porto al cottage?"
"Davvero?"
"Sì, ma non saremo soli..."
"Mhm... ti porti Brian?"
"Veramente... volevo portare una ragazza che ho incontrato qui, ma se non la vuoi, mi inventerò una scusa?"
"Ma sei stronzo fino al midollo! E Nicole? Cosa ti passa in quel cervello?"
"Kate! Modera i termini o riattacco!"
"Avevi detto che ti piaceva! Ti è bastato incontrare un'altra ... cos'è? Te l'ha sbattuta in faccia?"
"Ehi, ehi... ferma quel piccolo criceto che fa girare la ruota nel tuo cervello. Non so cosa tu abbia pensato ma non è come credi.
Sai perché il coach era ai diplomi?"
"Per te e Brian!"
"No. L'ho scoperto qui, quando mi hanno presentato sua figlia!"
"Ah sì certo! La figlia del coach. Lei si che può andare, è una popolare!"
"Kate... il coach Rey è il padre di Nicole Rey."
"Oh cazzo!"
"Proprio così. Questo ti permetto di dirlo! È stata la mia stessa reazione!"
"Perciò, è lì anche lei?"
"Mhm, mhm." Mugugno
"E cosa aspettavi a chiamarmi?"
"Scusa libellula, non ho avuto tempo. Ero impegnato a farmi perdonare!"
"E? Ce l'hai fatta?"
"Non è stato semplice ma... sì!"
"E? Dai dimmi! Non tenermi sulle spine... state insieme?"
"Ti ho chiamato per questo. Volevo che la mia sorellina preferita sapesse per prima che ho la ragazza!"
"Ethan Hans ha la ragazza? Grande!!! Non vedo l'ora di vedere la faccia di tutte quelle puttanelle!"
"Kate!" Urlo.
"Ok, ok... la smetto. E comunque io sono la tua sola sorella, per forza sono la tua preferita..."
Mi estorce una risata.

"E non sono nemmeno la prima a saperlo, Brian mi batte sempre!"
"Ora ti dico una cosa che non ho ancora detto a Brian..."
"Davvero?" 
"Lo sai che compie gli anni il mio stesso giorno?"
"Noooo! Suona anche il pianoforte... è la tua anima gemella!"
"Lo penso anch'io! Non ho soldi, e sono qui chiuso in questo Campus... che ne dici se le regalo il mio ciondolo?"
"Ma... Ethan..."
"Sì lo so, avevo promesso che non me ne sarei mai separato, ma... se lo regalo a lei... sarà comunque sempre con me!"
"Ethan... e se poi ..."
"Kate, impossibile. Lo sento. Io ... la amo."
"Ethan... penso sia il regalo più bello che possa ricevere!"
"Lo credi davvero?"
"Richard approverebbe!"
"Già..." borbotto.
"Peccato che io non sono lì a festeggiare con voi..."
"Promesso. Festeggiamo al cottage."
"E... suonerete per me?"
"Tutto quello che vuoi!"
"Tornerai a suonare anche a casa?"
"Non lo so... ora devo andare, se faccio tardi, il coach mi tortura."

Riattacco prima che insista, ma davvero non lo so, non voglio che mio padre se la prenda con Nicole, conoscendolo darebbe a lei la colpa, l'essere entrata nella mia vita così pianificata secondo i suoi criteri. Ok, continuerò a giocare a football, ma non lo farò per lui, lo farò solo per sentirmi vicino a Richard, ma non voglio farlo da professionista, io farò l'ingegnere e sì, continuerò a suonare il pianoforte, e questo, lo farò sia per Richard che avrebbe voluto vedermi alla Julliard, ma soprattutto lo farò per me, per una volta voglio pensare a me, a quello che mi rende felice: la musica e Nicole.

Torno agli spogliatoi, fuori c'è il coach che parla con Kevin, e dall'altro lato Brian con Simon.

"Ethan, che fine hai fatto?"
"Non sono in ritardo!" Guardo il coach per esserne sicuro, ma non sembra incazzato.

"No tranquillo. È che sei sparito, Niki ti cercava!"
"Ero al pontile, stavo chiamando Kate!"
"E chi sarebbe Kate? Non dirmi che c'è un'altra ragazza..."
Mi assale Simon già sul piano di guerra. D'istinto guardo di nuovo Il coach, che continua a parlare con Kevin ma lo vedo darmi un'occhiataccia.

"È mia sorella!"
"Perché quella faccia?"
"Nhn..." alzo le spalle.
"Le ho promesso di portarla al Cottage per festeggiare il compleanno anche con lei. È la prima volta che non lo festeggia con me."
"Compie gli anni?" Chiede Simon.
"Non lei. Io! Lo stesso giorno di Nicole!
"Nooo! Incredibile. Che coincidenza!"
"Ethan..." Insiste Brian. Mi conosce talmente bene che lo capisce subito quando c'è qualcosa che mi turba.