NICOLE
Lo prendo per mano e inizio a correre, voglio allontanarmi da tutti e da tutto. Luke è partito, e Ethan è stato fin troppo gentile a lasciarmi tutta sera libera di parlare con lui, senza scenate di gelosia. Io però avrei preferito fosse restato più con noi.
"Vieni!"
"Dove mi porti?"
"Paura Ethan Hans?"
Gli agito davanti al viso un mazzo di chiavi. "E quelle che sono?" Le ho chieste a Hanna. Siamo arrivati."
Siamo nella zona femminile del Campus, quest'anno riservato alla Julliard, esattamente davanti al padiglione che hanno adibito alle prove. Mi volto con l'intento di aprire la porta ma Ethan mi ferma e con una lieve mossa mi riporta verso di lui che mi abbraccia. Ha un sorriso bellissimo, che in tutti questi anni, rarissime volte gli ho visto disegnato in viso, il suo è sempre stato più un ghigno arrogante e un po' triste.
"Te l'ho mai detto che sei molto più bello quando sorridi?"
"Tu, mi fai sorridere!"
La sua fronte contro la mia, le sue labbra tese in quel magnifico sorriso sfiorano le mie senza invaderle. Baciami. Penso. Ma non lo fa, mi fissa solo intensamente.
"Mi sei mancata piccola."
Le gambe cominciano a tremarmi, più del solito. Quando sono con lui mi capita sempre, questo è decisamente un segno che lui è quello giusto, quello che se chiudi gli occhi ti sembra di fluttuare in aria.
"Nessuno ti ha chiesto di starmi a distanza."
Gli scrocchio un bacio delicato sulla bocca che mi sta tentando troppo, ma non appena socchiude le labbra, mi allontano, mi giro e apro la porta.
"Mi sarebbe piaciuto se avessi conosciuto meglio Luke."
"Ci sarà tempo per quello. Questa sera era giusto che tu stessi un po' con lui, lo aspettavi da un anno."
"Grazie! Ma ho aspettato quattro lunghi anni anche te."
I suoi occhi si illuminano ancor di più, oltrepassiamo la soglia, a tentoni cerco l'interruttore della luce ma senza riuscita, perché sento le sue mani sui miei fianchi che stringono forte, mi spinge con la schiena contro la parete e di nuovo la sua bocca è a pochi millimetri dalla mia.
"Cristo, dimmi che davvero mi hai perdonato per non essermi accorto di te in questi inutili anni."
"Potrei farlo...ma solo se ti decidi a baciarmi."
Si china sul mio collo, e mi bacia la clavicola, mentre con l'indice ad uncino mi sistema lo spallino sceso per l'ennesima volta. Lo fa scorrere così lentamente sulla mia pelle da procurarmi brividi dappertutto. Mi scappa un piccolo gemito, e sorride.
"Mi ha torturato tutta sera, questo spallino. E non ti dico quanto ho odiato Luke quando te lo ha sistemato."
"Se davvero lo ha fatto... nemmeno me ne sono accorta." Gli sussurro all'orecchio.
"Eri distratta dalle sue parole?"
"Ero distratta dalle tue."
"Non ti stavo parlando."
"I tuoi sguardi dicevano il contrario, e mi piaceva cosa dicevano..."
"E cosa dicevano?"
"Che ... morivi ... dalla... voglia..."
Una parola e uno sfioro sulle labbra, finché lo vedo piuttosto eccitato, anzi, lo sento contro il mio ventre, e siccome ho una voglia pazza di lui, è meglio che indietreggi un po', o non riuscirò a fare ciò per cui l'ho portato qui. Lo spingo indietro, mi bagno il labbro con la lingua mentre gli fisso la bocca, e finisco la frase.
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SCOMMESSA D'AMORE
RomanceSoffrire per amore è un rito di passaggio, un destino che prima o poi segna tutti, anche le ragazze o i ragazzi più belli, sexy e affascinanti del mondo. Chi è Nicole per aver creduto di poter essere risparmiata da tale afflizione? Ha passato anni a...