ESCAPE ROOM

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NICOLE

Mi butto sul letto di schiena, prendo un cuscino e ci affondo il viso urlando di gioia, tanto che papà corre in mio aiuto.

"Niki tutto bene?"

"Benissimo Papà." Rispondo mettendomi seduta a gambe incrociate stringendo il cuscino.

"E quel cuscino sta al posto di qualcuno?"

"Può darsi. Ma per scaramanzia non ne voglio parlare."

Papà mi fissa sorridendo e sospirando.

"Come sei bella. Sei sempre più uguale a mamma."

"Ma ho i tuoi occhi!"

"Qualcosa di mio dovevi pur prendere."

"Ho anche il tuo carattere forte, ma anche tanto dolce! Ti voglio un mondo di bene papà!"

"Anch'io tesoro. Mamma sarebbe fiera di te."

"Mi manca tantissimo. Oggi ho suonato il piano con..." faccio la misteriosa. "... un amico."

"Un amico? E com'è questo amico?"

"Mhm... intelligente, bravissimo a suonare..." corrugo la fronte.

"...cocciuto, sicuro di sé, finge di essere arrogante ma sotto sotto è dolcissimo."

"Me lo farai conoscere?"

"Non lo so. Vedremo. Se non è una bolla di sapone..." sospiro

"... preferisco stare con i piedi per terra. Sai, lui è anche bellissimo e ha tante ragazze intorno."

"Perfetto! Un grattacapo. Se ti farà soffrire dovrà vedersela con me."

"Papàààà... non sono più una bambina. So cavarmela. Sarà quel che sarà. Per questo non ti dico chi è."

"Ok. Ma se ti fa soffrire... lo scoprirò e gli faccio diventare la vita un inferno!"

"Papààà... promettimi di non intrometterti, o non ti racconto più nulla."

"Ok... Edo cosa dice in proposito?"

Alzo le mani e ciondolo la testa arricciando le labbra ridendo.

"Non si lamenta. È un po' che cerca di buttarmi fra le sue braccia, ma sai come sono... se non sono sicura..."

Papà sorride tranquillo, lui crede ciecamente in Edo e sa che vorrebbe il mio bene.

"Allora ti lascio alle tue esultazioni."

"Papà... non ci sono a cena, ricordi? Serata escape room. Mangio un tramezzino al volo."

"Te lo preparo. Prosciutto e formaggio?"

"Ricordati la salsa!" gli strizzo l'occhio.

"Grazie papino, sei il migliore."

Ride scuotendo la testa e uscendo dalla camera.

"Ah papà... parlavo con Edo...ti ricordi di un certo Richard Hans, veniva alla Columbia."

"Hans? Cavolo sì! Era una promessa del football. Una vera tragedia. È morto in un incidente stradale, un frontale con un pirata della strada, che tra l'altro l'ha scampata. Perché?"

"Curiosità. Com'era?"

"A parte l'essere un asso? Era un bravissimo ragazzo, ed era mhm... anche molto bello. Impazzivano tutti per lui, in campo e fuori dal campo."

"Una tara di famiglia insomma!" penso, poi mi spiazza.

"Lo hai conosciuto anche tu. Al campo estivo. Non lo ricordi? Aspetta..."

SCOMMESSA D'AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora