ETHANGonna rossa a pieghe, corta abbastanza da farmi girare la testa immaginando le sue cosce snelle, sode, e lisce come un pentagramma su cui scrivere note con le dita, scatenano subito in me pensieri intonati che mi mancavano da tempo, ecco cosa questa ragazza mi ispira ogni volta che la guardo, ancor prima di sapere che anche lei, come me, ama e vive per la musica, l'unico vero piacere sensuale senza vizi, puro, come lei, che è distante anni luce dalla meschinità dell'apparenza superficiale.
Mi basta guardare il suo viso angelico, il suo sorriso disarmante, sincero e spontaneo, per capire quant'è pericolosa per la mia salute mentale.
"Ciao, siete qui. Stavamo prendendo un caffè."
Se ne esce con una naturalezza eterea al nostro appuntamento davanti alla mostra, la fisso estasiato e penso si stia imbarazzando dalla mia sfacciata insistenza tanto che si guarda in giro per non incontrare il mio sguardo e quel che è peggio, si mordicchia il labbro mettendo a duro rischio anche la mia salute fisica direi, perché accelera la mia frequenza cardiaca a ritmi insostenibili.
Tutto si ridimensiona quando il discorso si sposta sul patrigno di Brian. Uno degli esseri umani più bastardi e inutili al mondo.
Superiamo la porta girevole che ci catapulta nell'ultima mostra di sua madre, un'artista astratta, dalle opere incomprensibili come le ragioni che la portano a infischiarsene della vita del figlio e soprattutto di come quello che chiama marito, lo tratta. Non ci sono giustificazioni. Brian è un ragazzo fantastico, sensibile, introverso e bisognoso di attenzioni, cose che lei non ha mai saputo dargli.
Sembra però che come artista riscontri piuttosto successo, e pensa di compensare le sue mancanze con il denaro che Brian farebbe decisamente a meno.
Anche oggi c'è molta affluenza a visionare le sue opere e questo cattura la curiosità di Nicole che si intrufola davanti ad una e la scruta. È buffa come sembra cercare di catturarne le sfumature da ogni prospettiva e non resisto, mi chino sul suo collo voglioso di respirarne il suo profumo vanigliato contaminato da una leggera fragranza di muschio con la scusa di chiederle se le piace. Ero sicuro che con la sua positività mi elargisse una valida interpretazione che in qualche modo ci riporta a parlare della nullità: il patrigno di Brian, quando anche quest'ultimo e Edo ci raggiungono.
Peccato che subito dopo Linda, la madre, e il bastardo fanno la loro apparizione. E che dire, succede ancora quel che il mio migliore amico non si merita, ricevere insulti gratuiti, diretti a lui e perché no, a noi, in quanto suoi amici.
"Ma oggigiorno, dove sono finiti gli uomini veri? Tu e lui? Tutti delle mezzecalzette!"
Posso anche sorvolare su tutto, anche se a fatica, ma quando se la prende con visetto angelico che fantasticamente va in difesa di Brian fingendosi la sua ragazza, sfidando quel finto uomo con coraggio, non ci vediamo più dalla rabbia. Se non fosse che lei e Edo ci trattengono, gli avremmo spaccato la faccia.
Ce ne andiamo.
Brian dispiaciuto della situazione si scusa, soprattutto con Edo, il quale carinamente non gli fa pesare la cosa, confidandogli di essere abituato all'esser preso di mira dallo stesso padre.
Ci conoscono da solo due giorni e si sono dimostrati dei validi amici, non so in quanti dei nostri abituali lo avrebbero fatto.
Trascorriamo un altro pomeriggio insieme ed è sempre meglio, la loro compagnia è gradevole, interessante e divertente. Ironizziamo sui ruoli che abbiamo interpretato e ammetto di aver provato un pizzico di gelosia per il bacio che Nicole ha dato a Brian, tant'è che non la mollo un secondo, scelgo un piccolo tavolo nel locale in modo da starle il più appiccicato possibile, cerco di fare l'indifferente, ma colgo ogni occasione per sfiorarle una gamba con la mia, o una mano fingendo di picchiettare le dita sul tavolo, ma sempre mentre parlo con gli altri, come lo facessi per caso. Sono riuscito con una scusa, anche a toccarle la bocca pulendo con il mio pollice l'angolo del labbro sporco di panna che poi ho succhiato, l'ho fatto con disinvoltura e apparente innocenza, ma in realtà ho una tormenta di emozioni nello stomaco.
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SCOMMESSA D'AMORE
Roman d'amourSoffrire per amore è un rito di passaggio, un destino che prima o poi segna tutti, anche le ragazze o i ragazzi più belli, sexy e affascinanti del mondo. Chi è Nicole per aver creduto di poter essere risparmiata da tale afflizione? Ha passato anni a...