KATE

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NICOLE

Sono trascorsi altri quattro giorni e ho deciso di tornare alla mia vita. Ne approfitto per fare una passeggiata con Trudy e proprio allora mi suona il telefono: Signora Hans.

"Buongiorno signora."

"Ciao Nicole, sono Kate, oggi potresti badare a Luky nel pomeriggio?"

"Certo. Nessun problema, fino alla fine di giugno non ho impegni, contate pure su di me, poi però per quindici giorni non ci sono, segnatelo!"

"Ok, ci organizzeremo. Ti aspetto per le 15:30."

Il mio primo pensiero cade su Ethan, per fortuna non rischio di incontrarlo, non mi va di perdere l'opportunità di guadagnare qualche spicciolo per colpa sua, devo solo assicurarmi che lui non sia in casa ogni volta che servirà il mio aiuto, dopotutto l'ho sempre fatto.

Mi presento a casa Hans in perfetto orario, mi riceve Kate, gentile come sempre, ma Luky è in cortile alle prese con un enorme osso.

"Ciao Nicol, entra pure."

"Aspetto qui, grazie!"

"Dai entra, non so dove sia Luky, vado a cercarlo, accomodati!"

È la prima volta che entro in casa loro, ho sempre preferito evitare per non incontrarlo. È una bellissima casa arredata in stile moderno, molto luminosa. Gli interni partono da una base neutra dai toni chiari, che acquista ricchezza con mobili dalle texture e finiture uniche con tocchi sofisticati. Si nota benissimo il loro design su misura e sparsi qua e là, pezzi esclusivi come la scultura del ceramista Peter Lane, il tappeto fatto a mano e i pannelli in resina all'ingresso dell'artista coreano Hoon Kim con tanto di targhetta in bella mostra. La mia attenzione è attirata da un pianoforte a coda nel soggiorno, lo ricordo nonostante nel video la stanza fosse buia, illuminata solo dalle luci esterne di New York. Mi guardo attorno, non c'è nessuno, la signora Hans è al piano super e Kate è andata a prendere Luky, mi avvicino al pianoforte e sento un fremito percorrermi la spina dorsale. Il ricordo di lui a torso nudo, mi si secca la gola e le mani cominciano a prudermi pensando a come sarebbe stato bello farle scorrere sul suo torace tonico. Serro gli occhi e sfioro i tasti con le dita, accarezzandoli e mi sembra di percepire le sue mani con lo stesso impeto con cui li toccava quella notte. Trasalgo dal mio stato di trans quando Kate mi chiama.

"Nicole, eccolo! Oggi sembra irrequieto!"

"Oh, ciao Luky."

Mi chino ad accarezzarlo mentre scodinzola facendomi le feste.

"Stavo ammirando questo bellissimo pianoforte!"

"È di Ethan, ma non lo suona più da anni purtroppo."

"Mai? È un peccato!"

"Un vero peccato. Da quando è morto mio fratello..."

"Richard..." mi lascio sfuggire.

"Come lo sai?"

Io imbarazzata cerco una scusa in fretta.

"Deve avermelo detto tua madre."

"Mia madre o... Ethan?"

Non riesco a mentirle e aprendo il mio zaino per distogliere lo sguardo dal suo divertito, borbotto.

"Oh... forse sì, me lo ha detto lui. Ah proposito, devo restituirgli un libro che mi ha prestato."

Lo poso sul pianoforte, e poi alzo lo sguardo su di lei cercando di nascondere il mio nervosismo.

"Quello era di Richard. Ti ha portato al cottage?"

Asserisco muovendo impercettibilmente la testa su e giù, per paura di farlo, e lei sorride.

SCOMMESSA D'AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora