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3 dicembre 2022. Ufficio di Louis. Commissariato di polizia. Los Angeles, California.

"Mi hai sentito?"

Louis sobbalzò sul posto quando la forte e squillante voce di Simon giunse alle sue orecchie.

Quel pomeriggio si trovava immerso nella calma piatta del suo ufficio a studiare nei minimi dettagli tutto ciò che sperava fosse utile a dare un senso alla morte ora non-più-sospetta del signor Dawson.

E no, non più sospetta. Anche se non si poteva dire lo fosse mai davvero stata.

Comunque, il giorno prima, mentre Louis era immerso nella trascrizione delle informazioni riguardanti il caso, una telefonata di Niall lo aveva informato che, senza dubbio alcuno, la causa del decesso dell'uomo-balena era la stessa che avevano ipotizzato insieme due giorni prima, ovvero: morte per sovra alimentazione forzata.

Forzata, si. Perché da una seconda analisi autoptica, e molto più accurata rispetto alla prima, Niall era riuscito a riscontrare palesi segni di slogature intorno ad entrambi i polsi e caviglie della vittima. E questo non poteva che significare che l'assassino doveva avergli legato tutti e quattro gli arti - probabilmente per impedirgli di scappare - e che, quindi, era stato costretto lui stesso a nutrirlo.

Il movente, però, era ancora un mistero.

Inoltre, la squadra aveva trovato una serie di scontrini attaccati al frigorifero che non solo avevano scoperto essere di circa venti giorni prima rispetto la scoperta del corpo ma anche tramite il quale erano riusciti a risalire all'indirizzo presso cui - probabilmente l'assassino stesso - aveva acquistato un totale di cinquantasette pezzi tra barattoli di sugo con polpette e pacchi di spaghetti.

Inutile dire che chiunque si fosse occupato di quest'ingente acquisto era stato abbastanza scaltro da averlo fatto in un piccolo negozietto isolato fuori città, in cui le telecamere erano 'roba da ricchi' e i commessi erano dei vecchi rincitrulliti e anche piuttosto astiosi. In poche parole, nessuno aveva visto niente di sospetto o ricordava di aver fatto uno scontrino pari a 178,75 dollari.

Tutto sommato, non avevano mentito sul non aver mai visto la vittima o non avrebbero fatto delle facce schifate ed imprecato frasi discriminatorie alla sola vista di una sua foto.
Da morto, per giunta.

Adorabili. Davvero delle persone umane e sensibili.

Sentì un leggero tossicchiare provenire dalla sua destra, e solo in quel momento ricordò di non essere solo. Così: "No" rispose soltanto, senza degnarlo nemmeno di uno sguardo. "Non ti ho sentito, Simon."

E Louis non era davvero arrabbiato con il suo capo, sia chiaro.

Louis era arrabbiato e basta.

E, ovviamente, non c'entrava assolutamente niente che un certo uomo piuttosto attraente, e dai lunghi capelli ricci, lo stesse evitando come la peste da un giorno e mezzo così come gli aveva giurato che avrebbe fatto.

No, no. Niente del genere.

"Stamattina c'è stato un altro omicidio. La vittima è Donald Ferguson, un famoso avvocato. Sono sicuro tu l'abbia già sentito nominare. Era l'avvocato di persone molto famose qui a Los Angeles. Mafiosi, per la maggior parte. Pare che stamattina qualcuno sia entrato nel suo ufficio e l'abbia ucciso. Il dottor Horan ha già confermato la causa del decesso: dissanguamento. Ho mandato Styles sul posto. Gli ho affidato il caso."

Louis annuì. "Hai fatto bene. È tutto?"

"No. Pare che il killer abbia lasciato un messaggio" lo informò, porgendogli alcune foto della scena del crimine.

Seven || LSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora